MANGART - FORCELLA DELLA LAVINA, 2055m (Italia-Slovenia)



Accesso da Plezzo 27,3 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Plezzo(483)-Bretto(650)

10,8

167

1,54

Bretto(650)-bivio Predil(1094)

5,2

444

8,54

bivio Predil(1094)-inizio circuito(1986)

10,3

892

8,66

inizio circuito(1986)-Forcella della Lavina(2055) 

1,0

69

6,90




La grandiosa cima del Mangart (2677m) si innalza sul confine tra la valle di Fusine, in territorio italiano nell'alta valle della Drava, a nord e l'alta valle del torrente Coritenza, affluente dell'Isonzo, appartenente alla Slovenia, a sud; un'ardita strada asfaltata, a pedaggio per i veicoli motorizzati, consente di raggiungere la Forcella della Lavina solo dal versante sloveno mentre sul versante italiano esistono solo sentieri pedonali.
Il valico è denominato Forcella della Lavina in italiano e Klanska Skrbina in sloveno ed è talvolta erroneamente indicato come Forcella del Mangart mentre la vera Forcella del Mangart/Mangartsko Seglo (2150m) si trova sul crinale italo-sloveno circa 700 metri ad est proprio sopra l'ultimo tornante della strada asfaltata e risulta raggiungibile solo a piedi.
L'ardito tracciato era stato costruito dai reparti del genio dell'esercito italiano nel 1938 quando l'alta valle dell'Isonzo era territorio italiano ed attualmente rappresenta la strada più alta della Slovenia ai piedi della vetta del Mangart (2677m), la terza cima più alta della Slovenia.
Le pendenze sono molto impegnative ed in alcuni tratti molto ripide ed il tracciato richiede la massima attenzione soprattutto in discesa perché risulta molto stretto ed esposto in più punti.

Da Plezzo (Bovec in sloveno) (483m), località situata nella vasta conca dove il torrente Coritenza si getta nell'Isonzo, si segue la strada asfaltata che in leggera salita raggiunge Bretto (Log pod Mangartom).
Si segue la ripida salita asfaltata per il Passo del Predìl (1156m); a 1,4 chilometri dal valico, ad un incrocio (1094m) dopo un moderno ponte, si svolta seguendo i cartelli Mangart ed imboccando una stretta strada asfaltata che lascia subito a destra una diramazione per un'area di parcheggio.
Si comincia a salire ripidamente presso un cartello che avvisa della pendenza al 22% e dopo poche centinaia di metri si attraversa il torrente Mangart appena prima del 1° tornante (1157m), seguito da un tratto esposto.
Si entra nel bosco, si lascia a sinistra la diramazione per una malga e si supera il gabbiotto dell'addetto alla riscossione del pedaggio per i veicoli a motore, poi si affrontano il 2° tornante (1332m) ed il 3° tornante (1375m) sulle pendici settentrionali del Monte Plagna (1552m); dopo il 4° tornante si raggiunge la zona delle gallerie che non sono lunghe ma tutte scavate nella roccia e non illuminate per cui risulta molto importante essere dotati di uno strumento di illuminazione.
Dopo la prima galleria rettilinea si svolta a sinistra e poi si effettuano il 5° tornante (1537m) e il 6° tornante; subito dopo il 7° tornante (1595m) si percorre la seconda galleria, poi si affrontano l'ottavo tornante, il 9° tornante (1653m), il 10° tornante (1690m), l'undicesimo tornante ed il 12° tornante al limite della vegetazione boschiva.
Si percorre la terza galleria che termina presso uno scosceso canalone, si lascia a sinistra la ripidissima diramazione asfaltata per il rifugio del Mangart (2010m) e dopo il 13° tornante (1892m) presso un'area di parcheggio si sale duramente tra rocce e magri pascoli con un ardito traversone ai piedi della strapiombante parete rocciosa del Rdeca Skala (2048m) fino ad un incrocio (1986m) dove si tiene a destra per percorrere a senso unico il circuito sommitale.
Si affronta l'ultimo tornante (2037m) ai piedi della Forcella del Mangart ed in ripida ascesa si percorre il tratto conclusivo fino ad arrivare al punto sommitale presso la Forcella della Lavina (2055m), raggiungibile con pochi metri a piedi.
Il panorama è grandioso sulla vicina ed elegante vetta del Mangart (2677m) ed impressionante sul ripidissimo versante italiano dove si gode un ampio panorama e si scorgono i laghetti di Fusine nel fondovalle.
In ripida discesa si raggiunge l'incrocio (1986m) dove inizia il circuito finale e si ridiscende lungo l'itinerario di salita con la massima prudenza per la ristrettezza della sede stradale.



Il punto culminante della salita; nello sfondo la parete del Mangart (foto SDC)

Il primo tratto di discesa e la valle di accesso (foto SDC)

Il traversone dopo il 13° tornante sullo sfondo ed il tratto prima dell'inizio del circuito finale (foto SDC)

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