Il
valico collega il Canale d'Incaroio, laterale della Valle del
But, ad ovest con la Val Canale ad est mediante un solitario
percorso interamente asfaltato che presenta tratti molto ripidi
con sede stradale stretta ed esposta; soprattutto in discesa
occorrono la massima attenzione e prudenza; le pendenze medie non
descrivono sufficientemente la durezza del percorso perché
l'irregolarità della salita e la presenza di
contropendenze e tratti meno duri diminuisce il valore della
pendenza media ma le pendenze massime sono nell'ordine del
16/18%. Le due valli sbucano nella valle del Tagliamento per
cui è possibile effettuare l'intero itinerario circolare
in circa 95 Km; il tracciato non risultava percorribile con la
bicicletta da corsa fino alla primavera del 2013 quando è
stato sistemato ed in parte riasfaltato per consentire l'inedito
passaggio di una tappa del Giro d'Italia 2013.
Sul
versante occidentale da Tolmezzo (323m) si potrebbe seguire il
primo tratto dell'importante e trafficata strada per il Passo di
Monte Croce Carnico (1360m) che percorre la valle del torrente
But sul versante orientale fino a Cedarchis (402m); i ciclisti
però preferiscono attraversare il fiume a Tolmezzo,
raggiungere la frazione Caneva ed imboccare la tranquilla
stradina secondaria per Terzo e Zuglio che nel primo tratto
presenta anche una pista ciclabile che consente di evitare una
breve galleria; dopo Zuglio (429m) si attraversa il torrente But
e si svolta a destra per scendere a Cedarchis dove si converge
sull'altro percorso. A Cedarchis (402m), si imbocca verso est
il Canale d'Incaroio, si procede in falsopiano costeggiando
l'ampio letto del torrente fino a quando la valle si restringe;
con tratti di forte salita interrotti da alcune contropendenze ed
attraversando alcune gallerie si arriva a Paularo (648m). Nel
paese si imbocca la Via Piave seguendo le indicazioni per
Pontebba e si sale subito duramente tra le case; dopo il primo
tornante si incontrano 100 metri pianeggianti ma subito si
riprende in dura ascesa e si esce dal paese superando poi un
dosso erboso. Si raggiunge un incrocio ben segnalato dove si
svolta a sinistra lasciando a destra la strada per Ravinis ed
appena si entra nel bosco a quota 770 metri si comincia a
scendere ripidamente fino a quota 725 metri dove si riprende a
salire con una dura rampa che conduce alla frazione Cogliat, che
si attraversa con pendenza meno dura. Dopo il paesino si entra
nel bosco con pendenze costantemente molto ripide e tracciato
molto stretto e tortuoso; bisogna fare attenzione anche
nell'incrocio tra un auto ed una bicicletta; si superano due
stretti e duri tornanti e si continua faticosamente nel bosco
lungo una parete ripida in una valle angusta. Dopo una breve
galleria scavata nella roccia la salita diventa meno difficile ed
addirittura si scende leggermente fino ad un ponticello, poi si
continua alternando strappi ripidi e tratti pedalabili fino a
Plan di Zermùla (1102m), dove si trova possibilità
di ristoro; si discende moderatamente dapprima nel bosco e poi
alla base di ripide pareti rocciose fino al Ponte sul Rio Lanza
(971m). Si riprende a salire con 5 ripidi e ravvicinati
tornanti, si supera la Malga Ramaz e si continua brevemente con
pendenze meno dure, ma dopo la Malga Meledis Bassa (1100m) si
riprende con ripidi strappi; è un tratto molto faticoso e
difficile per le elevate pendenze anche se tra una rampa e
l'altra ci sono momenti in cui si può rifiatare. Dopo
un incrocio dove si lascia a sinistra una sterrata che si dirige
verso il vicino confine austriaco si supera un agriturismo e si
continua tortuosamente e ripidamente nel bosco fino ad un
ponticello a quota 1463 metri; si procede in moderata ascesa fino
all'ultimo tornante seguito da una dura rampa, poi si esce dal
bosco ed alternando strappi e falsopiani si arriva tra ampie
praterie al passo dove non sorge nessun cartello. Il passo è
aperto ai piedi del Monte Zermùla (2146m) e del Monte Zuc
della Guardia; vi sorgono una malga ed un bar-ristorante; nel
1478 vi si svolse una battaglia tra la popolazione locale ed i
saccheggiatori turchi; si racconta che vi sia passato Attila e
nelle vicinanze si trova la grotta di Attila.
Il versante
orientale è caratterizzato da un tratto iniziale molto
facile ed una parte finale con pendenze ripide interrotte però
da alcuni falsopiani. A Pontebba (568m) si sottopassa la
ferrovia, si attraversa il paese vecchio intorno alla
parrocchiale-santuario di Santa Maria Maggiore e si imbocca la
strada che conduce in Austria attraverso il Passo
di Pramollo (1530m) che si abbandona quasi subito imboccando
una tranquilla stradina che percorre in facile ascesa il
fondovalle superando numerose case sparse. Dopo la frazione
Studena Bassa (641m) la valle si restringe e si attraversa il
torrente Pontebbana al Ponte Lavaz (711m); la salita diventa
leggermente più impegnativa e si riattraversa il torrente
per due volte a breve distanza con i ponti a quota 792m e 822m,
poi le pendenze diventano più dure anche se non manca
qualche tratto che consente di rifiatare e dopo due tornanti si
passa in località Due Case (959m); dopo altri due tornanti
si raggiungono Cason di Lanza (1100m) ed in un ampia radura la
Malga Rio Secco (1150m). Dopo un breve tratto meno duro con
una corta contropendenza si affrontano 8 ripidi tornanti con
pendenze fino al 15%; i primi 6 si trovano nel fitto bosco mentre
gli ultimi due sono alla base di una ripida parete franosa che
scarica detriti sul tracciato; dall'ardito ultimo tornante
(1360m) si gode un ampio panorama su tutta la vallata ed i monti
intorno a Pontebba. Si arriva faticosamente alla Malga
Casarotta (1400m) e la salita diventa meno dura e procede
irregolare tra radure e boschetti prima dell'ultima e rettilinea
rampa finale che conduce al passo.
(Itinerario percorso il
27/07/2013 salendo da Paularo e scendendo da Pontebba)
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