STABISOTTO, 1544m (Sondrio)



Accesso da Chiavenna 21,6 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Chiavenna(325)-San Giacomo Filippo(522)
3,4

197

5,79

San Giacomo Filippo(522)-Gallivaggio(796)

4,1

274

6,68

Gallivaggio(796)-Lirone(857) 
1,0

61

6,10

Lirone(857)-Cimaganda(918) 

0,7

61

8,71

Cimaganda(918)-Prestone(1065) 

2,1

147

7,00

Prestone(1065)-Campodolcino chiesa(1103) 

1,7

38

2,24

Campodolcino chiesa(1103)-Campodolcino incrocio(1086)

0,8

-17

-2,12

Campodolcino incrocio(1086)-Isola(1268)  

4,7

197

4,19

Isola(1268)-Cà Raseri(1488)

2,6

220

8,46

Cà Raseri(1488)-Stabisotto(1544)  

0,5

56

11,20




La frazione si trova nella selvaggia e bellissima Val Febbraro, laterale occidentale della Valle di San Giacomo, percorsa dalla strada statale N.36, che conduce al Passo dello Spluga (2118m), e risulta raggiungibile mediante una solitaria e durissima strada asfaltata che può essere percorsa con autoveicoli solo se autorizzati.
Questa stradina asfaltata rappresenta la prima sezione della strada del Baldiscio, un percorso utilizzato nei secoli passati per il collegamento tra la Valle Spluga e la Val Mesolcina in Svizzera.

Da Chiavenna (325m), nodo stradale all'estremità superiore del Piano di Chiavenna, la strada dello Spluga comincia a salire subito ripida fra le case della parte alta della cittadina; dopo la frazione Bette con la chiesa di San Gregorio (363m) di fronte ad un parcheggio si assiste ad un improvviso cambiamento dell'ambiente: dal vasto pianoro prativo ed abitato si entra in una valle stretta e rocciosa con boschi di castagni interrotti da macigni ciclopici che si aggirano con stretti tornanti.
Dopo aver affrontato ripide rampe interrotte da un paio di falsopiani si sale duramente con i primi 4 tornanti a San Giacomo Filippo (522m), dove occorre prestare attenzione in discesa ad un restringimento di carreggiata; ancora tra le case si affrontano il 5° ed il 6° tornante.
Si continua nella stretta valle boscosa con un tratto in costa; dopo il 7° tornante (652m) si percorre una breve semigalleria artificiale e dopo l'ottavo tornante si transita nella galleria illuminata Conoia (lunga 216 metri), poi si affrontano i ravvicinati 9° tornante (688m) e 10° tornante (693m).
Dopo i vicinissimi undicesimo tornante (767m) e 12° tornante (771m) si arriva al Santuario dell'Apparizione della Vergine Maria di Gallivaggio (796m), costruito in posizione solitaria e suggestiva; dopo essere transitati alla base della chiesa si effettuano i ravvicinati 13° tornante (796m) e 14° tornante (803m), dal quale si accede al piazzale del Santuario.
Dopo il Santuario si tira brevemente il fiato percorrendo un ardito ponte, poi si riprende in ripida ascesa con il 15° tornante (830m) ed il 16° tornante (834m) e si raggiungono le poche case di Lirone, dove si affrontano il 17° tornante (857m) ed il vicino 18° tornante.
Dopo il 19° tornante (890m) ed il 20° tornante si arriva a Cimaganda (918m); si percorre la galleria Stuz (lunga 342m, uscita a quota 1022m) e si raggiunge Prestone (1065m), all'imbocco del pianoro di Campodolcino; nel paese, dove la salita si interrompe, si incontra una bella fontana.
Si scende leggermente, poi si procede in falsopiano prima di risalire moderatamente fino alla chiesa di Campodolcino (1103m); si scende sensibilmente tra le case, poi si procede in falsopiano.
All'uscita di Campodolcino (1086m) si svolta a sinistra per imboccare la strada per Isola, si scende brevemente e si procede in piano nel fondovalle, poi si percorre un tratto di falsopiano e si comincia a salire moderatamente; con ripida pendenza ed alcune brevi gallerie si raggiunge la diga che genera il piccolo lago di Isola, poi si scende sensibilmente ed in falsopiano si raggiunge Isola (1268m).
Ci sono due alternative; la prima consiste nell'imboccare la strada che entra in paese e che svolta repentinamente a sinistra salendo molto impegnativa e con fondo in pavè fino alla chiesa dove si tiene a destra e senza difficoltà si raggiunge il ponte sul torrente dove si incontra la strada asfaltata che si distacca dalla strada per Madesimo subito dopo Isola, aggira il centro abitato e sale duramente costeggiando il torrente.
Dopo l'incrocio si sale con pendenza impegnativa fino al primo tornante, in corrispondenza del quale una brevissima diramazione porta alla frazioncina di Mottaleta; la pendenza diventa durissima con punte del 16% e la strada sale stretta in mezzo ai prati sopra Isola completamente esposta al sole con bella vista sul sottostante laghetto e sull'opposto versante della valle.
Si incontrano due tornanti ravvicinati tra i quali la pendenza risulta meno ripida; dopo il secondo però la strada diventa priva di protezione verso valle; in forte salita si superano le baite di Canto e si imbocca la Val Febbraro o Val Febraro (il toponimo è utilizzato in entrambi i modi) raggiungendo la località Cà Raseri (1488m), dove si trovano una fontana ed alcuni pannelli esplicativi.
Si tralascia la strada a sinistra che attraversa il torrente, affronta un tornante, prosegue asfaltata per 400 metri ma poi diventa sterrata e segue il corso del torrente fino alla cascata segnalata dai cartelli.
Si prosegue diritti in ripida ascesa, si superano due tornanti tra i prati e si raggiunge un terzo tornante, dove si lascia a destra una breve carreggiabile per le baite di Valle; subito dopo il tornante termina l'asfalto e 100 metri di sterrato pianeggiante conducono alla baite di Stabisotto, frazione divisa in Stabisotto di sotto e Stabisotto di sopra; la strada non asfaltata si inerpica fino a Borghetto (1897m)
Si gode una bella vista sulle montagne della Val Febbraro e, sull'opposto versante della Valle Spluga, sulle montagne intorno a Madesimo.

(Itinerario percorso il 28/06/2008).



Panorama sull'alta Val Febbraro

Ultimo tratto di strada asfaltata e le baite di Stabisotto a sinistra

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