PASSO DI MONSCERA, 2103m (Verbania-Vallese)



Accesso da Domodossola 23,5 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Domodossola(272)-Ponte di Torno(441)
A
4,3

169

3,93

Ponte di Torno(441)-Fonti di Bognanco(669)
A

3,2

228

7,13

Fonti di Bognanco(669)-Possetto(783)
A

1,3

114

8,76

Possetto(783)-Camisanca(909) 
A

1,3

126

9,69

Camisanca(909)-San Lorenzo(980)    
A

1,3

71

5,46

San Lorenzo(980)-Graniga(1108) 
A

1,3

128

9,85

Graniga(1108)-Alpe Vercengio(1319) 
A

2,2

211

9,59

Alpe Vercengio(1319)-Alpe San Bernardo(1628) 
A

3,6

309

8,58

Alpe San Bernardo(1628)-ponte(1608)
N A

1,0

-20

-2,00

ponte(1608)-Alpe Arza(1754)
A

1,0

146

14,60

Alpe Arza(1754)-Alpe di Monscera(1978)
N A

1,8

224

12,44

Alpe di Monscera(1978)-Passo di Monscera(2103)
N A

1,2

125

10,42




Il Passo di Monscera si trova alla testata della Valle di Bognanco, che si apre ad ovest di Domodossola, sul confine con la svizzera Zwischbergental, laterale della valle del Sempione, e risulta raggiungibile solo dal versante italiano mediante una strada non asfaltata molto ripida ed un sentierino finale; sul versante svizzero si può scendere in mountain-bike lungo i sentieri a patto di essere dotati di ottima tecnica e di essere disposti a percorrere alcuni tratti a piedi.

Da Domodossola (272m) si seguono le indicazioni per Bognanco e si imbocca la tortuosa strada asfaltata che risale con moderate pendenze lo stretto e boscoso fondovalle; si attraversa due volte il torrente; dopo il Ponte di Torno (441m) e la frazione isolata di Torno la salita diventa impegnativa ed il tracciato si snoda tagliato nella roccia alto rispetto al torrente Bogna che si attraversa più volte.
Dopo una centrale elettrica la salita diventa molto dura e si percorre un moderno viadotto dal quale si vede a destra una cascata che scende da una strettissima valletta laterale; si transita in una stretta gola in forte salita e, dopo un ponte, si affronta un tornante per arrivare presso le case di Campeglio, dove la pendenza si attenua.
In breve si raggiunge il ponte all'ingresso di Fonti di Bognanco (669m), frequentata stazione termale; subito dopo il ponte la strada si impenna ed attraversa l'esteso abitato con pendenze molto ripide (fino al 13%); nella piazza presso l'accesso delle terme si trova una fontana.
Presso la chiesa si affronta il primo dei 26 tornanti che da Fonti conducono a San Bernardo; subito dopo il secondo si passa sopra il paese e si continua per un tratto nel fondovalle in impegnativa ascesa.
Dopo il terzo tornante (751m) ci si stacca dal fondovalle per salire lungo il boscoso versante settentrionale della valle e si supera la frazione di Possetto (783m); al settimo tornante si lascia a sinistra la frazione Camisanca (909m), all'ottavo tornente si osserva la frazione Boco ed al nono tornante (955m) si ignora a sinistra la diramazione per Pizzanco.
La pendenza diminuisce e si procede senza grandi difficoltà fino a San Lorenzo (980m), capoluogo del comune di Bognanco in bella posizione sul versante settentrionale della valle; nella piazzetta di fronte alla chiesa si trova una bella fontana.
Ancora nel centro abitato si affronta il decimo tornante presso le cappelle della Via Crucis e si prosegue senza troppe difficoltà fino al successivo tornante dove la pendenza diventa molto dura; si supera la località Croce e si raggiunge con strada ancora abbastanza agevole la frazione di Graniga (1108m), che si lascia a sinistra in corrispondenza del 15° tornante.
Il tracciato diventa più stretto e continua con pendenze sempre molto ripide; in corrispondenza del 17° tornante si lascia a sinistra una diramazione asfaltata di 750 metri che conduce a Gomba (1243m); si procede con pendenza moderata e poco dopo si attraversa la valle su un ampio e moderno viadotto poco intonato con la struttura del resto del percorso.
Dopo un tratto duro e tortuoso nel bosco ed il 18° tornante si raggiungono le baite dell'Alpe Vercengio (1319m) in mezzo ad ampie praterie; si continua con strappi molto duri alternati a qualche tratto pedalabile e dopo altri tre tornanti si arriva alla fontana dell'Alpe Cimalora.
Il 22° tornante introduce l'ultimo durissimo tratto nel bosco con ampi e regolari tornanti; dopo il 26° ed ultimo tornante (1555m) il tracciato si snoda tra i prati sul filo del crinale con ampio panorama superando alcune baite prima di rientrare nel bosco e raggiungere l'oratorio di San Bernardo, presso il quale termina la strada asfaltata presso un'area attrezzata; il luogo è estremamente ameno in mezzo a folte pinete.

Dopo 80 metri di sterrato si incontra un bivio; entrambe le direzioni sono indicate per il Passo di Monscera ma il cartello a sinistra vale solo per gli escursionisti a piedi.
Infatti la stradina sterrata di sinistra raggiunge in breve un parcheggio presso il rifugio San Bernardo, dal quale inizia il sentiero pedonale che conduce al Lago Paione, al Lago Variola ed al Lago di Ragozza (1958m) ed in ambiente aperto ed esposto al sole al Rifugio Gattascosa (1993m) dal quale si sale poi al passo.

Bisogna seguire invece le indicazioni per il Passo di Monscera che invitano a seguire il percorso di destra: il tracciato di destra scende ripido con fondo naturale per 150 metri e continua facile per altri 150 metri fino a ritrovare il fondo asfaltato con il quale si procede con falsopiani, salitelle e discesine fino al ponte (1608m) sul torrente Rasiga.
Dopo il ponte la strada asfaltata si impenna con pendenze ripide ed una serie di tornanti ravvicinati nel fitto bosco; dopo i primi 4 tornanti la pendenza diventa ancora più ripida (fino al 21%) e si procede con molta difficoltà; bisogna anche prestare molta attenzione alle canaline di scolo trasversali oblique.
Presso il 10° tornante si lascia a sinistra il rifugio Il Dosso (1719m) ed in corrispondenza del 12° tornante si incontrano sempre sulla sinistra le baite dell'alpeggio di Arza (1754m); al 13° ed ultimo tornante si ignora la carreggiabile a destra per l'alpeggio ed i laghi di Paione e si tiene a sinistra ancora molto ripidamente su asfalto.
100 metri dopo il tornante l'asfalto termina definitivamente e si procede nel bosco su strada a fondo naturale incontrando rampe molto ripide alternate a tratti dalla pendenza ragionevole e fondo compatto ma sassoso ed in alcuni punti difficoltoso; la ciclabilità è abbastanza soggettiva perché in alcuni punti io sono stato costretto a mettere piede a terra ed a percorrere alcune rampe a piedi spingendo la bicicletta però un ciclista più giovane, più forte e più agile può riuscire a percorrere tutto questo tratto restando in sella; in questo tratto si incontrano alcuni guadi che non provocano difficoltà.
Si esce dal bosco in ampie praterie e si affrontano 2 tornanti ben pedalabili presso una piccola torre; si supera l'Alpe di Monscera (1978m) e dopo 200 metri si lascia a sinistra la stradina più invitante per il Rifugio Gattascosa e si imbocca la carreggiabile a destra seguendo i cartelli per il Lago di Monscera ed il Passo di Monscera.
La pendenza risulta inferiore rispetto al tratto precedente ma il fondo presenta dei sassi e la carreggiabile ogni tanto si restringe a sentierino per cui bisogna mettere piede a terra di tanto in tanto anche se la maggior parte di questo tratto risulta ciclabile.
Si raggiunge il Lago di Monscera (2072m) alla base del passo individuabile dal pilone dell'elettrodotto che sorge proprio sul valico.
Ci sono due sentieri, uno più basso vicino al lago ed uno leggermente più in alto, che attraversano una pietraia senza nessuna possibilità di restare in sella e nel prato raggiungono l'inizio della sella di valico, dove si può rimontare sulla bicicletta e pedalare gli ultimi pochi metri fino al cartello di valico presso il cippo di confine a pochi metri dal traliccio.

Si gode un grandioso panorama verso ovest osservando il Fletschorn (3996m), il Lagginhorn (4010m) ed il Weissmies (4023m) sullo spartiacque con la Saastal; in basso si osserva il valico del Furggu.
Il valico si apre tra la Cima Verosso (2444m) a sud ed il Pizzo Pioltone (2610m) a nord ed in passato ha avuto una certa importanza per il transito commerciale oggi completamente persa.

(Itinerario percorso il 15/07/2017)



La cappella di San Bernardo

Il valico visto dal bivio per il rifugio Gattascosa

La strada di salita ed il versante ossolano

Il lago ed il passo

Panorama sui monti del versante svizzero


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