PASSO DI SAN IORIO, 2014m (Como-Ticino)



Accesso da Dongo 26,1 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Dongo(204)-Stazzona(515) 
A

3,8

311

8,18

Stazzona(515)-Germasino(570)
A

1,2

55

4,58

Germasino(570)-Garzeno(662) 
A

1,2

92

7,67

Garzeno(662)-Sant'Anna(928)  
A

4,0

266

6,65

Sant'Anna(928)-Acquate(1160) 
A

3,2

232

7,25

Acquate(1160)-Bocchetta di Sant'Anna(1206)
A

1,0

46

4,60

Bocchetta di Sant'Anna(1206)-Passo del Giovo(1714) 
N A

8,8

508

5,77

Passo del Giovo(1714)-Passo di San Iorio(2014)  
N A

2,9

300

10,34




Il valico collega l'alto Lario con la ticinese Val Morobbia e risulta raggiungibile mediante una strada non asfaltata dal versante italiano e da sentieri pedonali sul versante svizzero.
Il passo ha avuto in passato una notevole e documentata importanza commerciale, ma è stato emarginato dalla viabilità moderna; la strada, percorribile comodamente fino al Passo del Giovo e con difficoltà nel tratto finale, risale al periodo della prima guerra mondiale.
In alcune carte ed in alcuni testi viene utilizzata la grafia San Jorio anziché San Iorio; in questa sede è stata scelta la grafia utilizzata nell'atlante stradale d'Italia del TCI.

A Dongo(204m), importante centro sulla sponda occidentale del Lago di Como, si lascia la strada costiera presso il Santuario della Madonna delle Lacrime sulla riva del torrente Albano e si imbocca la strada asfaltata che sale moderatamente rettilinea attraverso le abitazioni prima di iniziare a salire con ripidi tornanti e splendida vista sul lago.
Si arriva a Stazzona (515m) e si attraversa il paese con pendenze più abbordabili tralasciando la diramazione per la chiesa ed il municipio; si raggiunge Germasino (570m) dove si incontra una fontana.
Si continua nella Val Dongana, percorsa dal torrente Albano, con un tratto di falsopiano all'uscita di Germasino, poi si riprende a salire sensibilmente arrivando in breve a Garzeno (662m); già nell'abitato si affrontano due tornanti: all'uscita del secondo si imbocca una buona strada asfaltata che si snoda nel bosco con alcuni tornanti e con pendenze generalmente moderate alternate ad alcuni strappi ripidi.
La salita diventa decisamente impegnativa e si raggiunge il ristorante Sant'Anna presso la chiesa di Sant'Anna (928m); si continua in forte salita molto ben ombreggiata, si supera Acquate (1160m) e si raggiunge la Bocchetta di Sant'Anna (1206m), dove il percorso abbandona la Val Dongana per entrare nella Valle di San Iorio.
Dopo 300 metri di leggera discesa termina il tratto asfaltato e si procede su buon fondo in terra e pendenze moderate; il tracciato si snoda in costa nel bosco che periodicamente si dirada lasciando vedere splendidi panorami sulla Valtellina.
Dopo aver lasciato a destra una diramazione per il Rifugio Mottafoiada la strada sale con maggiore pendenza nel bosco, supera due tornanti ravvicinati ed esce dalla zona boscosa.
Si continua fra i cespugli con ampia vista e si affrontano altri due tornanti in una zona prativa, poi si passa lungo una parete dirupata e con una leggera discesa si raggiunge il Rifugio il Giovo (1714m), costruito in mezzo all'ampia sella del Passo del Giovo, importante punto di passaggio tra la Val Dongana e la Valle di San Iorio; il suo nome ha origine latina e suggerisce l'importanza di questi itinerari nei tempi antichi; vi termina il tratto di strada la cui percorrenza è consentita ai veicoli a motore; sul lato sud del rifugio si trova una bella fontana di acqua freschissima.
Dal Giovo si procede ignorando la diramazione a sinistra per il Rifugio Sommafiume (1806m) e si affrontano due stretti tornanti poi si continua con fondo che alterna tratti ottimi ad altri pessimi, che possono costringere a mettere piede a terra, lungo un ripido tracciato che si snoda in costa passando alto sopra l'Alpe di Pozzolo (1742m) per aggirare la testata della valle superando alcuni ponticelli; subito dopo uno di questi inizia un tratto lastricato con pendenze durissime.
Si raggiunge il ripidissimo tornante presso le baite della località Corte Cima di Pozzolo (1919m) e con altri due tornanti molti ripidi si raggiunge il rifugio San Iorio (1950m), dove termina il tratto lastricato.
Con un tornante davanti al rifugio si imboccano gli ultimi 300 metri con stradina malridotta e stretta ma sempre ciclabile che presenta un ultimo tornante e lo strappo conclusivo che conduce alla stretta sella dove sorge il cippo di confine.
Nelle vicinanze sorge il quattrocentesco oratorio di San Iorio.
Dal passo si gode un panorama spettacoloso sul versante ticinese: in basso si vede il Lago Maggiore mentre sullo sfondo si vede un gran cerchio di montagne dal Monte Rosa ai monti del Vallese.

Sul versante svizzero ci sono dei sentieri che scendono sia a Carena (958m), ultimo paese della Val Morobbia, da cui su strada asfaltata si raggiungono Giubiasco e Bellinzona, sia all'Alpe Biscia (1995m) ed all'Alpe di Gesero (1706m), raggiungibile per carreggiabile da Arbedo e per strada in gran parte asfaltata da Roveredo, in Val Mesolcina.

(Itinerario percorso il 21/06/2003)



Panorama sul versante svizzero con Lago Maggiore e Monte Rosa

La sommità del passo e l'oratorio di San Iorio

Gli ultimi durissimi tornanti sul versante italiano

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