PASSO DI NOTA, 1208m (Brescia-Trento)



Accesso da Gargnano-Vesio 32,9 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Gargnano(84)-Gardola(556)
A
11,2

472

4,21

Gardola(556)-Cà di Natone(643) 
A

4,5

87

1,93

Cà di Natone(643)-Campiglio(625)
A

1,4

-18

-1,29

Campiglio(625)-Ponte San Michele(455)
A

2,3

-170

-7,39

Ponte San Michele(455)-Polsone(634)
A

2,0

179

8,95

Polsone(634)-Vesio(626)
A

2,1

-8

-0,38

Vesio(626)-Nalbo(712)
A

3,6

86

2,39

Nalbo(712)-8° tornante(982)
N A

3,2

270

8,44

8° tornante(982)-Passo di Nota(1208)
N A

2,6

226

8,69






Accesso da Limone sul Garda-Vesio 17,9 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Limone(66)-Vesio(626) 
A

8,5

560

6,59

Vesio(626)-Nalbo(712)
A

3,6

86

2,39

Nalbo(712)-8° tornante(982)
N A

3,2

270

8,44

8° tornante(982)-Passo di Nota(1208)
N A

2,6

226

8,69




Il valico è situato sullo spartiacque tra la Valle di Bondo e la trentina Val di Ledro, entrambe tributarie del Lago di Garda; la strada non asfaltata, di origine militare, lo raggiunge solo dal versante bresciano.
Il paese di Vesio, base del tratto conclusivo, risulta raggiungibile con differenti strade asfaltate provenienti da Gargnano o da Limone sul Garda.

Da Gargnano (84m) si segue la strada Gardesana occidentale con tre antipatiche gallerie, poi si svolta ad un incrocio (175m) seguendo le indicazioni per Tignale e si inizia a salire con splendido panorama sul lago.
L'alternativa consigliata per le mountain-bike in questo tratto è rappresentata dalla vecchia statale Gardesana, ora abbandonata a seguito della costruzione della variante in galleria: si segue dunque una stradina che da Gargnano costeggia il lago in una zona di ville raggiungendo la località di San Giacomo, dove inizia a salire con alcuni strappi; dopo una piccola centrale dell'Enel si incontrano due cartelli di divieto di transito ed una sbarra che blocca le automobili lasciando il varco per le biciclette.
Si continua in forte salita pedalando senza problemi su strada dall'asfalto alquanto rovinato e con molti sassi caduti dalla montagna in mezzo ad una vegetazione straripante; dopo una seconda sbarra, che occorre scavalcare, si raggiunge la statale; bisogna svoltare subito a sinistra lungo la vecchia provinciale per Tignale, oggi quasi abbandonata, che sale ripida e stretta a tornanti senza traffico con fondo ancora asfaltato anche se piuttosto rovinato per la mancanza di manutenzione.
Presso una casa isolata si incontra un tratto pianeggiante, poi in sensibile discesa si raggiunge la nuova provinciale, ampia e ben asfaltata che sale con impegnativa pendenza e splendido panorama sul lago; la diversione descritta comporta un allungamento di circa un chilometro ed è sicuramente consigliata a chi non ama il traffico e le gallerie.
Dopo una breve galleria la strada effettua una curva a sinistra (298m) dove si trova uno spiazzo di sosta per consentire di godere del panorama e compie una profonda diversione nella Valle di Vione diventando quasi pianeggiante; subito dopo il bivio a sinistra per Piovere si percorre il ponte sul torrente (313m) e si riprende a salire con sensibile pendenza ai piedi di una parete rocciosa; si continua tra olivi e bosco per raggiungere la parte bassa (440m) di Oldesio, paese costruito su una terrazza naturale sul lago, il cui centro (467m) è raggiungibile con una breve deviazione dal parcheggio (443m).
Con due tornanti, di cui il primo molto panoramico, si raggiunge Gardola (556m), capoluogo del comune di Tignale, dove si lascia a sinistra la via centrale in corrispondenza del 3° tornante; dopo una breve rampa fino al bivio (577m) per Olzano a sinistra si scende moderatamente fino al bivio (575m) dove si distacca a destra la ripidissima diramazione per il Santuario della Madonna di Montecastello (683m): dopo un tratto nel bosco con ripida pendenza la strada, non più asfaltata ma cementata, percorre ripida allo scoperto il lato verso il lago, poi ritorna verso nord e presenta un tratto con l'impressionante pendenza del 25%; con un tornante si raggiunge il piazzale davanti al Santuario, in stupenda posizione panoramica; sono solo 700 metri di salita, ma micidiali !!
Dopo il bivio la provinciale continua in sensibile discesa fino al bivio (553m) per Prabione (530m) e procede a saliscendi, in qualche tratto ripidi, fino in località Cà di Natone (643m).
La strada scende ora ripidamente (pendenza fino al 12%) con il 4° tornante (589m) per circa 750 metri fino al ponte sul torrente che percorre la stretta ed impervia Valle Tignalga; si risale con il 5° tornante per 650 metri fino ad una fattoria in località Campiglio (625m) sul crinale con la Valle San Michele, poi si riprende a scendere ripidamente con 4 tornanti in mezzo alla folta vegetazione per 2300 metri fino al ponte sul torrente San Michele (455m), posto in fondo ad una profonda forra.
Si risale faticosamente con il 10° tornante (533m) e l'undicesimo tornante (599m) per 2 Km; dopo un caseificio si incontra un incrocio in località Polsone (634m): si lasciano a sinistra la strada non asfaltata per San Michele ed il Passo di Tremalzo (1699m) ed a destra la strada asfaltata per Sermerio (641m) e Campione del Garda (65m).
Proseguendo diritti si sale moderatamente e si discende poi dolcemente a Vesio (626m), nel comune di Tremosine (fontanella nel paese).
Qui si incontra la strada che sale da Limone (66m) con percorso tortuoso e tratti ripidi toccando l'abitato di Voltino (560m).
Nel centro del paese si devono seguire le indicazioni per il Passo di Nota e si affronta una ripida salita tra le case fino ad un crinale: si prosegue diritti in moderata discesa su strada ancora asfaltata entrando nella boscosa Valle di Bondo.
La strada comincia a salire dapprima moderatamente, poi in modo più sensibile mentre la valle si restringe; dopo un ponticello (712m) in località Nalbo termina il tratto asfaltato e si procede in sensibile ascesa lungo il fondovalle incontrando una bella fontana di acqua fresca; il fondo naturale è in alcuni tratti molto buono, in altri abbastanza rovinato.
La valle diventa molto stretta, dominata da perpendicolari pareti rocciose dove sembra impossibile arrampicarsi; invece dopo un altro ponticello la strada affronta nel fitto bosco un gran numero di ripidi e stretti tornanti che consentono di risalire il versante nord-orientale.
Soprattutto nei tornanti si incontra il fondo peggiore, per cui è necessaria la massima attenzione, soprattutto in discesa.
Ricominciando la numerazione si affrontano il 1° tornante (806m) ed i ravvicinati 2° e 3° tornante, poi il 4° ed il 5° tornante (886m), i vicinissimi 6° e 7° tornante, l'ottavo tornante (982m), i ravvicinati 9° e 10° tornante, l'undicesimo tornante (1046m), il 12° tornante, il vicinissimo 13° tornante, il 14° tornante (1106m), il 15° tornante, il 16° tornante (1164m) ed il 17° tornante (1171m) dal quale una brevissima diramazione accede al Rifugio Alpini.
Si raggiunge l'ombreggiato bivio (1198m) per il Passo di Tremalzo, si lascia a sinistra la ex caserma della Guardia di Finanza e con gli ultimi 300 metri si raggiunge il valico, ampia sella di pascoli e boschi, al cui centro un piccolo cartello identifica il Passo di Nota; una carreggiabile molto sassosa si dirige verso est toccando il Passo di Bestana (1273m) ed la Bocca dei Fortini (1243m) e perdendosi lungo il crinale; solo dei sentieri scendono in Val di Ledro.

Una carreggiabile ex-militare percorre ripida i crinali a confine tra Lombardia e Trentino della cresta montuosa che congiunge il Monte Nota (1384m) al Monte Tremalzo (1974m) raggiungendo la quota massima alla galleria del Corno della Marogna (1832m) e sfiora senza protezione spaventosi burroni, poi scende raggiungendo la Bocca di Val Marza (1788m) ed il Passo di Tremalzo (1699m), da dove una strada asfaltata scende nella Val d'Ampola ed una sterrata nella Valle San Michele.
La zona risulta molto frequentata dagli appassionati di mountain-bike per le eccezionali caratteristiche di questi percorsi.
Dall'incrocio (1198m) presso il Passo di Nota si imbocca il tracciato che sale ripidamente con 4 tornanti (1240m, 1270m, 1300m, 1326m) alle pendici del Monte Nota; dopo un traversone con una brevissima galleria dopo un altro tornante (1416m) si raggiunge sul confine regionale il Passo Prà della Rosa (1443m) che non si attraversa.
Dopo alcune brevi gallerie si continua con un traversone esposto fino al primo (1519m) di 6 ripidi e ravvicinati tornanti; dopo l'ultimo tornante (1612m) si arriva al Passo dei Gaton (1636m) sul confine regionale che non si attraversa
.Si prosegue tortuosamente fino all'imbocco (1713m) di una galleria che conduce sul versante trentino; dopo altri 7 arditi e spettacolari tornanti (il 5° tornante a 1783m ed il 6° tornante a 1800m) si imbocca la galleria (1831m all'ingresso est e 1832m all'ingresso ovest) del Corno della Marogna (1953m).
Si scende affrontando un tornante (1814m) e toccando senza attraversarla la Bocca di Val Marza (1788m); in breve si arriva al Passo di Tremalzo.

(Itinerario percorso il 08/06/1996)



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