| Il
				guado è il punto più elevato raggiungibile in
				bicicletta della strada non asfaltata che un tempo raggiungeva la
				stazione inferiore della teleferica dello Scerscen ed il Lago del
				Tricheco (2738m), ma dopo il torrente è stata
				completamente cancellata da una enorme frana.La località
				si trova in alta Valmalenco, ai piedi del Sass d'Entova (3329m) e
				della Vedretta di Scerscen Inferiore, uno dei principali
				ghiacciai del versante italiano del Bernina (4049m), e risulta
				raggiungibile mediante una lunga e ripida strada non asfaltata un
				tempo utilizzata per trasportare gli sciatori che praticavano lo
				sci estivo sul ghiacciaio.
 
 Il percorso inizia a Sondrio
				dove si imbocca la Via Bernina ad una rotonda (294m) nella zona
				occidentale del capoluogo valtellinese seguendo le indicazioni
				per la Valmalenco; dopo 200 metri quasi piani si comincia a
				salire con forti pendenze e si affrontano gli impegnativi 1°
				tornante (344m) e 2° tornante (382m) mentre si gode un bel
				panorama sulla città ed il tratto centrale della
				Valtellina.
 In corrispondenza dell'incrocio (408m) con la
				diramazione a sinistra per la frazione di Sant'Anna si supera un
				crinale e si incontrano 300 metri di falsopiano, poi si riprende
				a salire affrontando il 3° tornante e lasciando a sinistra ad
				un incrocio (445m) la strada per Triangia.
 Il tracciato
				attraversa la parte più elevata (466m) della frazione di
				Mossini il cui centro rimane più in basso (453m) rispetto
				alla strada provinciale; dopo un breve falsopiano la strada entra
				nella Valmalenco e si snoda in costa nel bosco con dure
				pendenze.
 Dopo l'incrocio (610m) dove si lascia a destra la
				breve diramazione di accesso alle poche case di Gualtieri (623m)
				si percorre un moderno viadotto al cui termine (636m) si entra
				nel territorio del comune di Torre Santa Maria.
 Subito dopo si
				lascia a sinistra ad un incrocio (643m) la diramazione per la
				frazione Cagnoletti e si procede in moderata ascesa prima di
				iniziare a scendere leggermente fino a Prato (665m), dove si
				lascia a destra una breve diramazione per il comune di Spriana
				(754m) che attraversa su un ponte il torrente Mallero.
 Dopo un
				tratto abbastanza rettilineo lungo il torrente si oltrepassa la
				frazione Tornadù (698m) e si arriva ad un incrocio (726m)
				dove occorre scegliere tra due percorsi paralleli: il vecchio e
				più tortuoso tracciato che attraversa il paese di Torre
				Santa Maria e raggiunge il centro di Chiesa in Valmalenco oppure
				la nuova strada, più ampia e frequentata che evita i
				centri abitati.
 Quest'ultima transita ai piedi di Chiesa in
				Valmalenco e, dopo aver lasciato a destra le strade per Caspoggio
				(1093m) e Lanzada (983m), raggiunge la località Costi
				nella parte settentrionale del paese; per la descrizione vedi la
				scheda Campomoro
				(1995m).
 Seguendo a sinistra il vecchio tracciato con diritto
				di precedenza si effettuano il 4° tornante in corrispondenza
				dell'incrocio ed il vicino 5° tornante e si attraversa il
				centro abitato di Torre Santa Maria transitando ai piedi (784m)
				della chiesa parrocchiale.
 Dopo il paese si attraversa un
				ponte (778m) e si scende brevemente, poi si riprende a salire
				passando presso la frazione Sant'Anna (796m al bivio a destra per
				la chiesetta e 818m al bivio a sinistra per Ciappanico).
 Si
				procede in costa con sensibili pendenze e si affrontano nel bosco
				il 6° tornante (886m) ed il ravvicinato 7° tornante
				(901m).
 La strada spiana all'ingresso di Chiesa in Valmalenco,
				esteso e ben attrezzato centro turistico e paese principale della
				vallata; davanti alla vecchia chiesa parrocchiale (960m) si
				lascia a sinistra la strada in pavè che attraversa il
				centro (963m) a senso unico percorribile solo in discesa e si
				tiene a destra aggirando il nucleo centrale su strada asfaltata
				che scende leggermente per poi risalire decisamente ad un
				semaforo (967m).
 All'incrocio si svolta a destra alla seconda
				strada (la prima conduce a Lanzada) e si imbocca la Via Bernina;
				si riprende a salire con severe pendenze e dopo 450 metri si
				lascia a sinistra il percorso per Primolo
				(1274m); in breve si raggiunge il bivio in località Costi
				(1023m) dove arriva a destra anche il percorso
				alternativo.
 Seguendo le indicazioni per San Giuseppe e
				Chiareggio si imbocca una strada stretta e ripida che sale in una
				zona caratterizzata dalla presenza di numerose cave di ardesia;
				si attraversa l'impetuoso torrente Mallero su un ponte (1149m) in
				un punto particolarmente stretto della valle e si affrontano
				numerosi ripidi e stretti tornanti tra le cave.
 Si superano
				l'ottavo tornante ai piedi di un masso ciclopico, il 9°
				tornante (1188m) presso un traliccio, il 10° tornante
				(1201m), l'undicesimo tornante, il 12° tornante (1216m), il
				13° tornante presso l'accesso ad una cava, il 14°
				tornante, il 15° tornante ed il 16° tornante (1255m)
				presso alcune case sparse.
 Il tracciato oltrepassa tra i prati
				la frazione Val Rosera (1279m) ed affronta i ravvicinati 17°
				tornante, 18° tornante (1296m), dove si lascia a sinistra la
				pista di accesso ad alcune baite, e 19° tornante
				(1306m).
 Dopo il 20° tornante (1346m) ed il vicino 21°
				tornante (1354m) si lascia a destra l'accesso alle baite della
				località Vallascia.La valle si apre in un'amena ed ampia
				conca ed in falsopiano si raggiunge la località di San
				Giuseppe (1430m), dove di fronte alla bella chiesetta sorge un
				ristorante.
 Si prosegue quasi in piano per breve tratto in
				direzione di Chiareggio,
				poi si svolta sull'ampia strada ancora asfaltata che sale ripida
				con tre tornanti sfiorando le baite di Prati Pedrana (1460m) e
				raggiungendo l'ampio parcheggio di fronte al ristorante Sasso
				Nero (1510m), dove termina il tratto asfaltato.
 Il tracciato
				continua con fondo non asfaltato ed alcuni ripidi tornanti fino
				ad un incrocio dove si svolta a sinistra lasciando a destra il
				percorso per il Lago Palù ed il Passo
				di Campolungo (2167m); dopo un ponticello si scende con una
				breve ma dura rampa e si procede in falsopiano con buon fondo
				naturale prima di affrontare i due duri tornanti che conducono
				alle baite dell'Alpe Braccia, dove una sbarra ed un cartello
				vietano il transito ai veicoli motorizzati non autorizzati.
 Si
				affronta una rampa ripidissima seguita da alcuni tornanti
				impegnativi ma meno severi; si percorre un tratto in costa con
				buon fondo e forti pendenze rimanendo sempre all'interno del
				bosco.
 Dopo due tornanti ripidi e sassosi la salita diventa
				meno dura e presenta anche una breve contropendenza; alternando
				tratti di moderata salita ad alcune rampe si raggiunge l'Alpe
				Entova (1917m).
 Si continua in costa con pendenze moderate e
				splendida vista sui ghiacciai che chiudono ad ovest la Valmalenco
				fino al bivio dove si lascia a sinistra la carreggiabile per
				l'Alpe Fora (2053m); si tiene a destra con salita molto ripida e
				si affrontano alcuni difficili tornanti.
 Si pedala fino al 3°
				tornante, dove si lascia a sinistra la carreggiabile che
				raggiunge una cava e dove termina il tronco stradale assoggettato
				a manutenzione, ma subito dopo il fondo peggiora e si incontra un
				tratto di circa 200 metri dove risulta necessario procedere a
				piedi; si risale in bicicletta per affrontare faticosamente il 4°
				tornante prima di trovare un altro tratto non ciclabile che
				costringe a spingere la bicicletta per altri 200
				metri.
 Improvvisamente il fondo ridiventa discreto e si
				riprende a pedalare per raggiungere il 5° tornante (2173m),
				dove sorgono i resti di un ricovero.
 Si superano altri due
				tornanti ravvicinati; presso il secondo parte la teleferica di
				servizio del rifugio Longoni (2450m) e sbuca il sentiero pedonale
				dell'Alta Via della Valmalenco.
 Si affrontano altri stretti e
				ripidi tornanti che consentono di guadagnare rapidamente quota
				tra grandi pietraie alla base di un' imponente parete rocciosa;
				dopo un tratto di falsopiano con ottimo fondo si riprende a
				salire con un tratto in costa; in alto sulla cresta rocciosa
				risulta visibile il rifugio Scerscen Entova (2957m);
				retrospettivamente si gode una grandiosa visione sul Monte
				Disgrazia (3678m).
 La stradina termina al guado del torrente
				Entovasco (2380m) in un canalone impervio tra alte ed imponenti
				pareti rocciose.
 Dopo il guado, non difficile nelle belle
				giornate estive, un sentiero ciclabile al 50% conduce al
				successivo guado sul secondo ramo del torrente Entovasco, dove si
				distacca il sentiero solo pedonale dell'Alta Via per il Lago Palù
				(1921m); i poco ciclabili resti della strada salgono con 2
				tornanti, attraversano il torrente e raggiungono l'enorme frana
				che ha cancellato i ripidi e stretti tornanti che conducevano
				alla base della teleferica per il rifugio Scerscen Entova
				(2957m).
 La carreggiabile aggirava poi un minuscolo laghetto
				per terminare presso il lago del Tricheco (2738m) tra alte pareti
				rocciose.
 
 (Itinerario percorso il 01/08/2000)
 |