| Il
				mitico valico alpino, il cui nome rievoca istantaneamente le più
				epiche pagine della storia del Tour de France, collega la valle
				dell'Arc, denominata Maurienne, in Savoia, con il Col
				du Lautaret (2058m), spartiacque tra il bacino della Durance
				con la zona di Briançon e la valle della Romanche, che
				conduce a Grenoble.Il percorso è eccezionale, sia per
				le caratteristiche tecniche della strada, sia per l'ambiente
				meraviglioso di alta montagna in cui si svolge, con panorami su
				vette e ghiacciai di straordinaria bellezza, potenza e
				maestosità.
 La strada è interamente asfaltata,
				ma abbastanza stretta in rapporto alla ragguardevole mole di
				traffico sia ciclistico che automobilistico che la percorre; è
				inoltre priva di protezione verso valle anche in tratti
				abbastanza pericolosi.
 
 Dal centro di
				Saint-Michel-de-Maurienne (712m) si inizia subito a salire con
				viva pendenza e numerosi tornanti abbandonando il fondovalle
				dell'Arc; dopo aver attraversato il villaggio di
				Saint-Martin-d'Arc si affronta il 1° tornante (814m) e dopo
				altri due tornanti si passa per les Petites Seignières;
				dopo un ponticello (936m) sul Ruisseau de Fontaine si lascia
				sulla sinistra les Grandes Seignières e si affrontano il
				4° tornante (978m) sinistrorso ed il 5° tornante ancora
				sinistrorso, poi si percorre un tratto alla base della parete
				rocciosa in cima alla quale il Fort du Tèlégraphe
				(1613m) domina la vallata.
 Si continua nel bosco con forte
				pendenza, si affrontano ravvicinati il 6° ed il 7°
				tornante (1100m) e si riattraversa (1128m) il Ruisseau de
				Fontaine, poi con 5 tornanti si raggiunge l'incrocio (1358m) dove
				si lascia a sinistra la strada per Valmeinier; dopo un tratto di
				salita moderata si riattraversa ancora (1434m) il Ruisseau de
				Fontaine e si percorre in forte ascesa la conca che conduce al
				Col du Tèlégraphe, valico anch'esso ben noto nella
				storia del Tour de France.
 Il Col du Tèlégraphe
				(1566m) mette in comunicazione la valle dell'Arc, della quale si
				è finora percorso il fianco meridionale, con la sua
				laterale valle della Valloirette, strettissima, ripida ed
				impenetrabile nel suo tratto terminale; una stradina non
				asfaltata conduce al Fort du Tèlégraphe (1613m),
				splendido punto panoramico.
 Si affronta l'ombrosa e fresca
				discesa che conduce a Valloire (1430m) con pendenze dapprima
				molto modeste e nel finale un poco più sensibili; nella
				discesa si attraversa un piccolo valico, denominato le Col
				(1522m); Valloire è un centro turistico in bella posizione
				con una notevole parrocchiale barocca; di fronte alla chiesa si
				trova una fontana che rappresenta l'ultima possibilità di
				rifornirsi d'acqua.
 Si esce dal paese alternando strappi e
				falsopiani; con forte pendenza si perviene alla frazione di les
				Verneys (1544m), da dove si continua in leggera ascesa in un
				ampio vallone; a La Rivine (1585m) si attraversa il torrente e si
				procede ancora senza difficoltà per un chilometro, poi la
				strada si impenna e la salita si fa dura.
 Si attraversa la
				gola denominata la Barricade des Pestiférés e dopo
				due tornanti si lascia sulla sinistra (1670m) l'altiporto di
				Bonne Nuit; si continua in forte pendenza tra i prati superando
				la Petite Charmette (1797m) mentre le montagne circostanti
				assumono un carattere sempre più grandioso; si percorrono
				un ponte (1840m) a monte dell'alpeggio di la Grande Charmette ed
				un altro ponte (1886m) appena prima di les Thymelets e con un
				tratto leggermente più facile si raggiunge il rifugio di
				Plan Lachat (1961m), dove si lascia a sinistra
 la strada a
				fondo naturale che sale al Col de la Pare (2412m) ed al Camp des
				Rochilles; dopo un ponticello (1987m) sul torrente Valloirette la
				strada sale ripida con 4 stretti tornanti e senza protezioni per
				superare arditamente la strapiombante parete rocciosa che sbarra
				la valle.
 Si entra nella vasta conca del Plan de la Fraichère
				dove si incontrano alcune baite dopo le quali la salita diventa
				leggermente meno dura mentre si percorre un lungo tratto in
				costa; dopo il Collet du Plan Nicolas (2406m) con una serie di
				curve si perviene faticosamente all'imbocco settentrionale del
				traforo, regolato a senso unico alternato mediante un semaforo e
				vietato a pedoni e ciclisti, dove si incontrano un rifugio ed il
				cartello con la scritta "Col du Galibier, 2556m"; si
				affronta l'ultimo durissimo chilometro su strada stretta e
				tortuosa lungo la ripida parete rocciosa; un cartello stradale
				indica la pendenza del 10%.
 Si perviene così alla
				sommità del valico, stretta sella a quota 2647 metri, al
				confine tra i dipartimenti della Savoia e delle Hautes-Alpes; il
				panorama è grandioso, ma è ancora più
				spettacoloso se si sale al vicino belvedere a quota 2704m: a est
				domina la vetta del Grand Galibier (3229m), a nord si erge in
				distanza il Monte Bianco dietro alle montagne del gruppo della
				Vanoise, a sud si ha la visione ravvicinata e spettacolosa dei
				ghiacciai scintillanti della Meije (3983m) e della Barre des
				Ecrins (4103m), a sud-est si scorge il Monviso (3841m),
				parzialmente nascosto dal Pic de Rochebrune (3325m); lo spazio
				per il parcheggio è esiguo e non esiste alcun punto di
				ristoro.
 
 Sul versante meridionale la salita al valico
				inizia al Col du Lautaret (2058m), e
				si snoda impegnativa fra i prati; dopo un primo tornante (2102m)
				si passa in costa sopra il Col du Lautaret e si raggiunge il
				panoramico 2° tornante, dove sembra di poter toccare con mano
				il prospiciente ghiacciaio della Meije; si continua con pendenza
				regolare intorno al 7/8% portandosi sul versante di Briançon
				prima di aggirare (2243m) il costone che scende dalla Crete de
				Chaillol ed imboccare un impressionante vallone che si risale a
				lungo.
 Con pendenza moderata si raggiunge il ponticello
				(2348m) su cui si attraversa il Torrent de Roche e si cambia
				versante del vallone; con pendenza più accentuata si passa
				tra due roccioni e si aggira un crinale dopo il quale appare
				finalmente il valico: sono ben visibili gli edifici presso
				l'imbocco del traforo, i tornanti conclusivi e la sommità
				del passo.
 Dopo un tratto in costa si affronta il 3°
				tornante (2541m); poco dopo in corrispondenza del 4° tornante
				sorge un edificio diroccato, poi si incontra il monumento a Henry
				Desgranges, ideatore del Tour de France, un semplice cilindro di
				pietra chiara con l'iscrizione commemorativa, prima dell'ampio
				spazio di parcheggio intorno allo Chalets du Galibier, locale che
				funge da bar-ristorante situato presso l'imbocco meridionale del
				traforo (2556m.)
 Si affronta ora l'ultimo durissimo tratto di
				900 metri con pendenze fino al 12% e si affrontano 3 stretti
				tornanti ravvicinati e l'ultimo duro strappo per giungere al
				passo.
 
 (Itinerario percorso il 04/08/1989 sul versante
				nord, il 06/08/2008 sul versante sud)
 |