COLLE DEL NIVOLET, 2612m (Aosta-Torino)



Accesso da Locana 40,7 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Locana(613)-Rosone(685)  
4,3

72

1,67

Rosone(685)-Noasca(1058)

9,2

373

4,05

Noasca(1058)-Ceresole Reale(1620)

8,8

562

6,39

Ceresole Reale(1620)-Chiapili(1754) 

7,0

134

1,91

Chiapili(1754)-lago Serrù(2275)

5,6

521

9,30

lago Serrù(2275)-lago Agnel(2295)

1,4

20

1,43

lago Agnel(2295)-Colle del Nivolet(2612)

4,4

317

7,20




Il valico collega la torinese valle di Locana nel Canavese con la Valsavarenche, laterale della valle d'Aosta; la strada, asfaltata sul versante piemontese, è ancora in fase di progetto sul versante valdostano, ostacolata da problematiche ambientali.
Il percorso, estremamente duro ed impegnativo, si snoda nel parco nazionale del Gran Paradiso in un ambiente naturale incontaminato e suggestivo; i panorami sono grandiosi sulle montagne ed i ghiacciai dei gruppi del Gran Paradiso e delle Levanne; purtroppo nei giorni festivi il traffico risulta molto intenso soprattutto fino al lago di Ceresole.

Da Locana (613m) si segue in leggera ascesa il fondovalle circondato da alte e boscose montagne; dopo Rosone (685m) si attraversa una galleria e si comincia a salire alternando falsopiani a rampe anche sensibili; si incontrano numerosi piccoli borghi, il principale dei quali è Fornolosa (750m) con improvvisi restringimenti della sede stradale.
A Noasca (1058m) la strada si impenna e si affrontano 4 ripidi tornanti con pendenza fino al 16%; si prosegue su ampia strada rimodernata e dopo un breve tratto abbastanza facile si arriva all'imbocco della moderna galleria Ceresole, lunga 3534 metri, costruita nel 1995, che evita le strette gole dell'Orco.
E' opportuno per i ciclisti evitare la galleria seguendo le indicazioni per Balmarossa e Pianchette ed imboccando la strada vecchia, riasfaltata nel 2019 in occasione del passaggio del Giro d'Italia; la strada oltrepassa Pianchette, passa tra due massi ciclopici,ed affronta una salita con pendenze fino al 18% nelle strette gole dell'Orco; sempre in ripidissima ascesa si attraversano alcune gallerie e ci si inerpica con insidiosi tornanti; dopo lo sbocco sulla strada provinciale al termine della galleria il tracciato diventa pianeggiante e si arriva nell'ampia conca di Ceresole in località Prese (1501m).
Si procede alternando tratti pianeggianti a ripide rampe e si attraversa l'abitato di Ceresole Reale (1620m), sparso sulla sponda settentrionale dell'omonimo bacino artificiale, molto frequentato per la pratica del windsurf; in leggera discesa si costeggia il bacino fino a Villa (1583m), località posta all'estremità del lago, dove si riprende a salire dolcemente nell'amena e verde valle fino a Chiapili di sotto (1667m), piccolo borgo rurale presso il quale si entra nel parco nazionale del Gran Paradiso.
La salita diventa improvvisamente dura e con due tornanti si sale a Chiapili di sopra (1754m); subito dopo la strada cambia aspetto: il fondo della carreggiata diventa pessimo e pieno di buche e la pendenza molto ripida, e si comincia ad attaccare con numerosi tornanti una perpendicolare parete rocciosa abbandonando il fondovalle.
Dopo alcuni chilometri di faticosissima ascesa si superano le poche rustiche case raggruppate intorno alla chiesetta della Madonna della Neve e si raggiunge la diga che da vita al lago Serrù (2275m), di proprietà dell'azienda elettrica municipale di Torino, che ha rappresentato il punto di arrivo della 13a tappa Pinerolo – Ceresole Reale di 196 Km del Giro d'Italia 2019, disputata venerdì 24 maggio 2019.
La salita diventa più pedalabile e si snoda tra i verdi prati dell'Alpe Agnel (2329m); una breve e ripida discesa conduce ad un secondo laghetto artificiale, il lago Agnel (2295m), sulla cui diga transita la strada.
Si riprende a salire con sensibile pendenza e diversi tornanti tra i prati,poi si affronta la durissima serie di tornanti che consente di superare la perpendicolare parete rocciosa che sovrasta il lago Agnel; dopo una curva panoramica si raggiunge finalmente il passo, ampia sella cosparsa di macigni rocciosi aperta tra la punta Basey (3338m) ad ovest e le caratteristiche rocce del Nivolet (2760m) ad est; subito dopo il valico sorge il rifugio Chivasso (2604m) del C.A.I.
Con una breve ma ripida rampa si scende dal passo al piano del Nivolet, verde distesa pianeggiante di pascoli che si allunga per quasi 7 Km; all'inizio, presso i due laghetti del Nivolet, sorge l'albergo Savoia (2532m), antica casa reale di caccia; poco oltre la strada diviene non asfaltata e percorre polverosa il pianoro; un tratto di strada finora rimasta solo sulla carta condurrà forse in futuro a Pont (1960m), ultimo centro abitato della Valsavarenche, percorsa da una strada asfaltata che conduce ad Aosta (583m).

(Itinerario percorso il 02/09/1984)



Premi per tornare all'elenco dei passi o clicca per tornare alla HOME Page