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				valico collega la torinese valle di Locana nel Canavese con la
				Valsavarenche, laterale della valle d'Aosta; la strada, asfaltata
				sul versante piemontese, è ancora in fase di progetto sul
				versante valdostano, ostacolata da problematiche ambientali.Il
				percorso, estremamente duro ed impegnativo, si snoda nel parco
				nazionale del Gran Paradiso in un ambiente naturale incontaminato
				e suggestivo; i panorami sono grandiosi sulle montagne ed i
				ghiacciai dei gruppi del Gran Paradiso e delle Levanne; purtroppo
				nei giorni festivi il traffico risulta molto intenso soprattutto
				fino al lago di Ceresole.
 
 Da Locana (613m) si segue in
				leggera ascesa il fondovalle circondato da alte e boscose
				montagne; dopo Rosone (685m) si attraversa una galleria e si
				comincia a salire alternando falsopiani a rampe anche sensibili;
				si incontrano numerosi piccoli borghi, il principale dei quali è
				Fornolosa (750m) con improvvisi restringimenti della sede
				stradale.
 A Noasca (1058m) la strada si impenna e si
				affrontano 4 ripidi tornanti con pendenza fino al 16%; si
				prosegue su ampia strada rimodernata e dopo un breve tratto
				abbastanza facile si arriva all'imbocco della moderna galleria
				Ceresole, lunga 3534 metri, costruita nel 1995, che evita le
				strette gole dell'Orco.
 E' opportuno per i ciclisti evitare la
				galleria seguendo le indicazioni per Balmarossa e Pianchette ed
				imboccando la strada vecchia, riasfaltata nel 2019 in occasione
				del passaggio del Giro d'Italia; la strada oltrepassa Pianchette,
				passa tra due massi ciclopici,ed affronta una salita con pendenze
				fino al 18% nelle strette gole dell'Orco; sempre in ripidissima
				ascesa si attraversano alcune gallerie e ci si inerpica con
				insidiosi tornanti; dopo lo sbocco sulla strada provinciale al
				termine della galleria il tracciato diventa pianeggiante e si
				arriva nell'ampia conca di Ceresole in località Prese
				(1501m).
 Si procede alternando tratti pianeggianti a ripide
				rampe e si attraversa l'abitato di Ceresole Reale (1620m), sparso
				sulla sponda settentrionale dell'omonimo bacino artificiale,
				molto frequentato per la pratica del windsurf; in leggera discesa
				si costeggia il bacino fino a Villa (1583m), località
				posta all'estremità del lago, dove si riprende a salire
				dolcemente nell'amena e verde valle fino a Chiapili di sotto
				(1667m), piccolo borgo rurale presso il quale si entra nel parco
				nazionale del Gran Paradiso.
 La salita diventa improvvisamente
				dura e con due tornanti si sale a Chiapili di sopra (1754m);
				subito dopo la strada cambia aspetto: il fondo della carreggiata
				diventa pessimo e pieno di buche e la pendenza molto ripida, e si
				comincia ad attaccare con numerosi tornanti una perpendicolare
				parete rocciosa abbandonando il fondovalle.
 Dopo alcuni
				chilometri di faticosissima ascesa si superano le poche rustiche
				case raggruppate intorno alla chiesetta della Madonna della Neve
				e si raggiunge la diga che da vita al lago Serrù (2275m),
				di proprietà dell'azienda elettrica municipale di Torino,
				che ha rappresentato il punto di arrivo della 13a tappa Pinerolo
				– Ceresole Reale di 196 Km del Giro d'Italia 2019,
				disputata venerdì 24 maggio 2019.
 La salita diventa più
				pedalabile e si snoda tra i verdi prati dell'Alpe Agnel (2329m);
				una breve e ripida discesa conduce ad un secondo laghetto
				artificiale, il lago Agnel (2295m), sulla cui diga transita la
				strada.
 Si riprende a salire con sensibile pendenza e diversi
				tornanti tra i prati,poi si affronta la durissima serie di
				tornanti che consente di superare la perpendicolare parete
				rocciosa che sovrasta il lago Agnel; dopo una curva panoramica si
				raggiunge finalmente il passo, ampia sella cosparsa di macigni
				rocciosi aperta tra la punta Basey (3338m) ad ovest e le
				caratteristiche rocce del Nivolet (2760m) ad est; subito dopo il
				valico sorge il rifugio Chivasso (2604m) del C.A.I.
 Con una
				breve ma ripida rampa si scende dal passo al piano del Nivolet,
				verde distesa pianeggiante di pascoli che si allunga per quasi 7
				Km; all'inizio, presso i due laghetti del Nivolet, sorge
				l'albergo Savoia (2532m), antica casa reale di caccia; poco oltre
				la strada diviene non asfaltata e percorre polverosa il pianoro;
				un tratto di strada finora rimasta solo sulla carta condurrà
				forse in futuro a Pont (1960m), ultimo centro abitato della
				Valsavarenche, percorsa da una strada asfaltata che conduce ad
				Aosta (583m).
 
 (Itinerario percorso il 02/09/1984)
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