Il
valico, denominato anche Col de Senin, è situato sullo
spartiacque tra la valle della Morge, affluente del Rodano, e la
valle della Sarine, facente parte del bacino idrografico del
Reno, ed è aperto tra i gruppi delle Diablerets (3210m) ad
ovest e del Wildhorn (3248m) ad est. La lunga e difficile
strada asfaltata non collega però le due valli perché
l'accesso al passo risulta possibile solo dal versante del
Rodano; sul versante settentrionale il tracciato si arresta 5
chilometri oltre il valico presso la diga del Sanetsch; a valle
della diga la conformazione del terreno risulta così
impervia da non aver consentito finora la costruzione della
strada fino a Gsteig, che pure in linea d'aria risulta molto
vicina; da Gsteig al lago il collegamento è assicurato da
una cabinovia. Il percorso è molto lungo e difficile,
il dislivello è elevato e le pendenze sono estremamente
impegnative; lo sforzo è tuttavia interrotto nella prima
parte da tratti di discesa e falsopiani; la maggiore difficoltà
per i ciclisti è rappresentata da una galleria che si
incontra oltre quota 2000, lunga ben 800 metri, poco illuminata,
dal fondo sconnesso e soggetta ad infiltrazioni d'acqua; in
alcuni tratti essa risultava completamente buia per cui era
necessario essere assistiti da una autovettura che illumini il
percorso oppure essere muniti di una torcia ben potente; era
assolutamente da evitare l'inoltrarsi al buio; mi è stato
segnalato che recentemente la galleria è stata dotata di
un modesto impianto di illuminazione, per cui risulta meno
difficile che in passato; è tuttavia opportuno essere
dotati di qualche mezzo di illuminazione. Il percorso presenta
panorami bellissimi sulle montagne vallesane e si svolge in una
valle tranquilla dove si incontrano solo alcuni chalet e gli
alpeggi per il pascolo; si può incontrare traffico in
occasione delle manifestazioni folcloristiche che vi si svolgono
nel periodo della festa nazionale del primo agosto.
La
salita inizia da Sion (508m), capoluogo del cantone del Vallese,
e diventa subito dura; la strada si snoda bella ed ampia tra i
vigneti; si prosegue poi con pendenza moderata fino ad Ormona
(762m) e si sale fortemente per raggiungere l'abitato di Savièse
(820m). La strada diventa più stretta e tortuosa dopo
l'incrocio presso la chiesa ed esce quasi in piano dal paese
prima di affrontare una ripida rampa che conduce a Granois
(853m); si continua in piano e leggera discesa fino a Chandolin
(816m) che si attraversa con una breve rampa. All'uscita del
paese si lascia il fianco della valle del Rodano, amena e
coltivata, e si penetra con una ripida discesa di circa un
chilometro nella stretta e rocciosa valle della Morge; dopo una
breve galleria si riprende a salire in un ambiente pauroso ai
piedi di enormi pareti rocciose e franose, come si nota dai
numerosi detriti accuratamente spazzati e ammucchiati ai lati
della strada. Con una salita molto ripida si arriva al ponte
sulla Morge (905m), gettato su una gola impressionante,
strettissima e profonda, e si affrontano due brevi gallerie; si
sale ora con sensibile pendenza e due tornanti (938m e 999m)
lungo il boscoso versante occidentale della valle su strada
abbastanza comoda ed agevole. Si incontra il bivio (1029m) con
la strada alternativa che sale da Pont de la Morge, 4 Km a valle
di Sion, attraversando le zone vinicole di Conthey (561m),
Sensine e Daillon (936m); dopo Pomeyron (965m) la salita si
interrompe e presenta alcuni falsopiani ed una breve discesa, poi
sale con forte pendenza al bivio col tracciato principale. Dopo
l'incrocio di riunificazione dell'itinerario si prosegue solitari
nel bosco con continua e severa pendenza e due tornanti (1137m e
1178m) fino all'albergo-ristorante di Coppet (1270m); dopo un
brevissimo falsopiano si affronta una ripida rampa che conduce al
Plan de Cernet (1340m), dove sorgono diverse villette ed un
albergo-ristorante; vi si incontra anche l'unica fontana della
vallata. La strada prosegue irregolare alternando ripide rampe
a falsopiani fino alla localitò le Grand Dzou (1437m),
dove sorge un altro albergo-ristorante che risulta l'ultimo punto
di ristoro del tragitto. Si svolta a destra attraversando il
torrente su strada molto stretta che sale con forte pendenza
lungo il costone che divide le due valli in cui si biforca la
valle della Morge; si percorre una galleria breve, ma stretta e
dal fondo sconnesso. Dopo il ponticello (1566m) sul torrente
che scende dal Wildhorn si affrontano numerosi stretti e ripidi
tornanti e si ripassa sullo stesso torrente; si esce dal bosco e
si affrontano i 4 durissimi tornanti che consentono di risalire
un grande costone di prati con splendida vista a sud sul Grand
Combin (4314m) e sulle altre montagne che separano il Vallese
dalla Valle d'Aosta; dopo il 1° tornante (1784m) si superano
il 2° tornante (1834m) ed il 3° tornante (1866m). Dopo
il 4° tornante la salita diventa moderata e dopo una breve
galleria in località Plan d'Agy compare sulla sinistra il
vicino ghiacciaio di Tsanfleuron, che scende dalle Diablerets
(3210m), utilizzato per la pratica dello sci estivo. Poco dopo
gli ameni prati lasciano il posto alla verticale parete rocciosa
di Les Fonjales che occorre superare con una galleria poco
illuminata di 800 metri, il cui accesso è regolato a senso
unico alternato mediante un semaforo; l'ingresso è a quota
2002m e l'uscita a 2029m; nel primo tratto qualche rada apertura
consente un minimo di illuminazione, ma nel secondo si
incontravano periodi di buio totale; la pavimentazione è a
mattonelle, di cui talune mancanti, e le infiltrazioni d'acqua
rendono fangoso e scivoloso il fondo: era quanto di peggio si
possa immaginare per un ciclista! Attualmente con il nuovo
impianto di illuminazione la situazione è migliorata ma è
tuttavia opportuno comunque essere dotati di qualche mezzo di
illuminazione. Dopo la galleria si riprende a salire con forti
pendenze tra i pascoli raggiungendo l'alpeggio di Tsanfleuron
(2114m) in splendida posizione panoramica di fronte al ghiacciaio
omonimo. Con un ultimo tratto di dura salita in ambiente di
alta montagna si raggiunge il solitario valico; non vi sorge
nulla tranne il segnale di fermata degli autobus postali di
linea; sembra infatti incredibile ma anche su questo impervio
percorso viene effettuato un regolare servizio. La strada
scende ripida per circa 5 Km per costeggiare il lago artificiale
del Sanetsch (2034m) e raggiungere la diga, dove sorge un bar; vi
si interrompe e per il momento non vi è modo di
raggiungere in bicicletta Gsteig (1189m) nella valle della
Sarine; si può utilizzare solo la cabinovia.
(Itinerario
percorso il 05/08/1991)
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