PREDA ROSSA, 1955m (Sondrio)



Accesso da Masino 21,4 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Masino(290)-Ponte del Baffo(571)  
A
5,0

281

5,62

Ponte del Baffo(571)-Cataeggio(787)
A

3,5

216

6,17

Cataeggio(787)-Filorera(841)
A
1,0

54

5,40

Filorera(841)-Valbiore(1230)
A

3,7

389

10,51

Valbiore(1230)-Rifugio Scotti(1465)  
N A

3,1

235

7,58

Rifugio Scotti(1465)-Preda Rossa(1955)  
 A

5,1

490

9,61




Lo splendido pianoro della Preda Rossa si stende a quasi 2000 metri di quota alle pendici del Monte Disgrazia (3678m) in Val Masino.
La durissima strada asfaltata costruita negli anni sessanta dall'Enel al servizio degli impianti idroelettrici risulta interrotta da una grande frana in località Valbiore; è comunque possibile aggirare la frana con una ripida pista a fondo naturale ed affrontare in tranquillità il resto della salita, dove è scarso il traffico motorizzato.
Il calcolo delle pendenze medie non inganni: il tratto non asfaltato si compone di due settori ripidissimi intervallati dalla galleria e successivo tratto che risultano quasi pianeggianti e riducono una pendenza media che altrimenti supererebbe nettamente il 10%.

Presso Masino (290m) si lascia la trafficata strada statale N.38, dello Stelvio, che percorre il fondovalle valtellinese, si attraversa il paese e si comincia subito a salire con sensibili pendenze nello stretto sbocco della Val Masino passando presso una centrale idroelettrica.
Si affrontano alcuni impegnativi tornanti; dopo l'ultimo tornante si percorre un chilometro durissimo fino al bivio per Biolo ed altre frazioni, poi la salita diventa moderata ed il percorso si snoda in una stretta e boscosa gola.
Dopo una breve e pianeggiante semigalleria paravalanghe si procede in moderata salita fino al Ponte del Baffo (571m), dove si distacca a sinistra la ripida strada che sale a Cevo (660m) e Caspano (875m), da dove si può scendere a Morbegno; questo impegnativo tracciato può fungere da alternativa per chi vuole evitare un tratto di fondovalle.
Dopo alcuni rettilinei molto impegnativi si affrontano due tornanti facili ed altri due moderatamente impegnativi e si attraversa su un ponte il torrente Masino; si procede con pendenze impegnative e poi moderate fino a Cataeggio (787m), sede del comune di Val Masino; di fronte alla chiesa si incontra una bella fontana.
La salita riprende severa e si affrontano due duri tornanti tra le case; quasi senza soluzione di continuità dell'abitato si raggiunge Filorera (841m); all'uscita del paese si lascia la strada per Bagni del Masino (1172m) e si svolta a destra seguendo i cartelli indicanti i numerosi rifugi della valle dove si trova la Preda Rossa, si attraversa il torrente e si affronta l'impegnativa salita che si snoda sul versante orientale della valle; al primo tornante si trascura una diramazione sulla destra ed al secondo si osserva una stazione di rilevazione dei fenomeni franosi.
La strada imbocca poi la stretta valle laterale di Sasso Bisolo e la pendenza diventa molto ripida; si superano 6 ripidi tornanti e si raggiunge la ciclopica frana caduta nel 1991 che ha sepolto un lungo pezzo di strada ed il villaggio abbandonato di Valbiore (1230m).
Prima della frana si devia a destra seguendo un cartello per i rifugi e si imbocca una pista a fondo naturale che scende ad attraversare l'impetuoso torrente Duino e risale sul versante meridionale della valle con dure pendenze ed inizialmente buon fondo stradale.
Dopo un tornante le pendenze diventano molto ripide ed il fondo tende a peggiorare progressivamente; in qualche punto si raggiunge il limite della ciclabilità ed occorre anche fare attenzione per l'esposizione del tracciato privo di protezione verso valle.
Si raggiunge faticosamente l'imbocco della galleria pianeggiante di 200 metri che presenta andamento sinuoso, infiltrazioni d'acqua e fondo ondulato con numerose pozzanghere; è necessario avere uno strumento di illuminazione per superare il tratto centrale, completamente buio, dove è consigliabile procedere a piedi od almeno appoggiando un piede a terra.
Al termine della galleria si percorre un breve tratto pianeggiante e si attraversa il torrente; si affronta una salita ripidissima ancora a fondo naturale che consente di raggiungere il vecchio tracciato asfaltato.
Si sale duramente per poco, poi la pendenza diventa moderata e si raggiunge l'Alpe di Sasso Bisolo, dove si trovano alcune baite e sorge il Rifugio Scotti (1465m); si riprende a salire con fondo sempre asfaltato e forti pendenze lasciando sulla destra in una radura le poche case di Sasso Bisolo (1520m).
Si affrontano i 17 ripidi tornanti finali, sapientemente disegnati sulla boscosa parete che chiude a nord la conca; la pendenza risulta sempre costantemente durissima e non consente mai di tirare il fiato.
Dopo aver sfiorato l'alpeggio di Foppa (1850m) si continua nel bosco fino a passare tra alcune rocce per sbucare nel pianoro della Preda Rossa dove la strada asfaltata termina in un ampio parcheggio a fondo naturale; si possono percorrere ancora alcuni metri sui sentieri che percorrono l'ampio pianoro.
Il piano di Preda Rossa si stende per alcuni chilometri incuneandosi tra le montagne e terminando alla base del maestoso Monte Disgrazia (3678m) in un meraviglioso ambiente di alta montagna selvaggia.

(Itinerario percorso il 26/06/1999)



Panorama dal piano di Preda Rossa

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