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				passo si trova sul crinale tra la conca del Lago Palù e la
				Val Lanterna in alta Valmalenco; esso risulta raggiungibile solo
				dal Lago Palù mediante una ripida carreggiabile ciclabile
				mentre dalla Val Lanterna risulta accessibile solo a piedi.
 Il
				percorso inizia a Sondrio dove si imbocca la Via Bernina ad una
				rotonda (294m) nella zona occidentale del capoluogo valtellinese
				seguendo le indicazioni per la Valmalenco; dopo 200 metri quasi
				piani si comincia a salire con forti pendenze e si affrontano gli
				impegnativi 1° tornante (344m) e 2° tornante (382m)
				mentre si gode un bel panorama sulla città ed il tratto
				centrale della Valtellina.
 In corrispondenza dell'incrocio
				(408m) con la diramazione a sinistra per la frazione di Sant'Anna
				si supera un crinale e si incontrano 300 metri di falsopiano, poi
				si riprende a salire affrontando il 3° tornante e lasciando a
				sinistra ad un incrocio (445m) la strada per Triangia.
 Il
				tracciato attraversa la parte più elevata (466m) della
				frazione di Mossini il cui centro rimane più in basso
				(453m) rispetto alla strada provinciale; dopo un breve falsopiano
				la strada entra nella Valmalenco e si snoda in costa nel bosco
				con dure pendenze.
 Dopo l'incrocio (610m) dove si lascia a
				destra la breve diramazione di accesso alle poche case di
				Gualtieri (623m) si percorre un moderno viadotto al cui termine
				(636m) si entra nel territorio del comune di Torre Santa
				Maria.
 Subito dopo si lascia a sinistra ad un incrocio (643m)
				la diramazione per la frazione Cagnoletti e si procede in
				moderata ascesa prima di iniziare a scendere leggermente fino a
				Prato (665m), dove si lascia a destra una breve diramazione per
				il comune di Spriana (754m) che attraversa su un ponte il
				torrente Mallero.
 Dopo un tratto abbastanza rettilineo lungo
				il torrente si oltrepassa la frazione Tornadù (698m) e si
				arriva ad un incrocio (726m) dove occorre scegliere tra due
				percorsi paralleli: il vecchio e più tortuoso tracciato
				che attraversa il paese di Torre Santa Maria e raggiunge il
				centro di Chiesa in Valmalenco oppure la nuova strada, più
				ampia e frequentata che evita i centri abitati.
 Quest'ultima
				transita ai piedi di Chiesa in Valmalenco e, dopo aver lasciato a
				destra le strade per Caspoggio (1093m) e Lanzada (983m),
				raggiunge la località Costi nella parte settentrionale del
				paese; per la descrizione vedi la scheda Campomoro
				(1995m).
 Seguendo a sinistra il vecchio tracciato con diritto
				di precedenza si effettuano il 4° tornante in corrispondenza
				dell'incrocio ed il vicino 5° tornante e si attraversa il
				centro abitato di Torre Santa Maria transitando ai piedi (784m)
				della chiesa parrocchiale.
 Dopo il paese si attraversa un
				ponte (778m) e si scende brevemente, poi si riprende a salire
				passando presso la frazione Sant'Anna (796m al bivio a destra per
				la chiesetta e 818m al bivio a sinistra per Ciappanico).
 Si
				procede in costa con sensibili pendenze e si affrontano nel bosco
				il 6° tornante (886m) ed il ravvicinato 7° tornante
				(901m).
 La strada spiana all'ingresso di Chiesa in Valmalenco,
				esteso e ben attrezzato centro turistico e paese principale della
				vallata; davanti alla vecchia chiesa parrocchiale (960m) si
				lascia a sinistra la strada in pavè che attraversa il
				centro (963m) a senso unico percorribile solo in discesa e si
				tiene a destra aggirando il nucleo centrale su strada asfaltata
				che scende leggermente per poi risalire decisamente ad un
				semaforo (967m).
 All'incrocio si svolta a destra alla seconda
				strada (la prima conduce a Lanzada) e si imbocca la Via Bernina;
				si riprende a salire con severe pendenze e dopo 450 metri si
				lascia a sinistra il percorso per Primolo
				(1274m); in breve si raggiunge il bivio in località Costi
				(1023m) dove arriva a destra anche il percorso
				alternativo.
 Seguendo le indicazioni per San Giuseppe e
				Chiareggio si imbocca una strada stretta e ripida che sale in una
				zona caratterizzata dalla presenza di numerose cave di ardesia;
				si attraversa l'impetuoso torrente Mallero su un ponte (1149m) in
				un punto particolarmente stretto della valle e si affrontano
				numerosi ripidi e stretti tornanti tra le cave.
 Si superano
				l'ottavo tornante ai piedi di un masso ciclopico, il 9°
				tornante (1188m) presso un traliccio, il 10° tornante
				(1201m), l'undicesimo tornante, il 12° tornante (1216m), il
				13° tornante presso l'accesso ad una cava, il 14°
				tornante, il 15° tornante ed il 16° tornante (1255m)
				presso alcune case sparse.
 Il tracciato oltrepassa tra i prati
				la frazione Val Rosera (1279m) ed affronta i ravvicinati 17°
				tornante, 18° tornante (1296m), dove si lascia a sinistra la
				pista di accesso ad alcune baite, e 19° tornante
				(1306m).
 Dopo il 20° tornante (1346m) ed il vicino 21°
				tornante (1354m) si lascia a destra l'accesso alle baite della
				località Vallascia.La valle si apre in un'amena ed ampia
				conca ed in falsopiano si raggiunge la località di San
				Giuseppe (1430m), dove di fronte alla bella chiesetta sorge un
				ristorante.
 Si prosegue quasi in piano per breve tratto in
				direzione di Chiareggio,
				poi si svolta sull'ampia strada ancora asfaltata che sale ripida
				con tre tornanti sfiorando le baite di Prati Pedrana (1460m) e
				raggiungendo l'ampio parcheggio di fronte al ristorante Sasso
				Nero (1510m), dove termina il tratto asfaltato.
 Il tracciato
				continua con fondo non asfaltato ed alcuni ripidi tornanti
				lasciando a sinistra in rapida successione i tracciati indicati
				con "Entova" e "Paluetto" e si entra nel
				fitto bosco dove si sale con pendenze molto dure fino alla
				località Barchi (1698m), dove si tiene a sinistra ad un
				incrocio; dopo un breve falsopiano si affrontano le ripide rampe
				ai margini della conca prativa sfiorando alcune baite e
				raggiungendo il rifugio-ristorante "I Barchi" dove
				termina il tratto aperto alla circolazione del traffico
				motorizzato.
 Dopo il piazzale-parcheggio si affrontano due
				ripidissime rampe lungo quella che in inverno risulta una pista
				da sci, poi si svolta a sinistra tralasciando l'ampia pista che
				presenta però pendenze non ciclabili.
 Si imbocca una
				mulattiera che inizia con uno strappo molto ripido ma poi
				continua con un breve falsopiano dal buon fondo ed un tratto di
				salita dura ma effettuabile sempre in sella fino al primo dei
				ripidissimi tornanti dove è facile dover mettere piede a
				terra per le pendenze terribili ed il fondo con numerosi
				sassi.
 Dopo l'ultimo tornante la pendenza diventa più
				dolce e si pedala più agevolmente nello splendido bosco;
				si superano ancora due rampe molto ripide e, dopo aver superato
				un dosso, si entra in leggera discesa nella celebre conca del
				lago Palù (1921m), uno dei luoghi più belli e
				frequentati della Valtellina.
 Si tralascia una prima
				carreggiabile a destra e si raggiunge un bivio dove si lascia a
				sinistra il tracciato per il rifugio Palù (1945m) e si
				scende a destra fino al lago, che si costeggia sempre in sella in
				direzione sud; al termine del bacino si riprende a salire e con
				duri strappi si arriva alle stazioni di arrivo della funivia da
				Chiesa Valmalenco e della seggiovia da San Giuseppe a quota
				2007m.
 Presso gli impianti si svolta a sinistra e si procede
				in moderata salita tra i pascoli passando sopra l'Alpe Palù
				(1970m); si sottopassa una seggiovia e si affrontano le
				ripidissime rampe della carreggiabile che si inerpica verso est
				lungo le piste da sci; per qualche metro può essere
				necessario mettere piede a terra ma nel complesso il tracciato
				risulta interamente ciclabile per i ciclisti ben allenati e
				presenta un fondo discreto.
 Con l'ultima rampa si raggiunge
				il valico, splendido punto panoramico sul Pizzo Scalino (3323m),
				la caratteristica montagna triangolare che domina il settore
				orientale della Valmalenco; la carreggiabile scende sul versante
				orientale fermandosi all'Alpe Campolungo, mentre un sentiero si
				inerpica alla Cima Motta (2336m), ben individuabile per i
				numerosi impianti di risalita che la raggiungono.
 
 (Itinerario
				percorso il 01/07/2000)
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