RIFUGIO CESARE BRANCA, 2487m (Sondrio)



Accesso da Bormio 20,7 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Bormio(1201)-Uzza(1307)
A
2,4

106

4,42

Uzza(1307)-Sant'Antonio(1339)

A

2,4

32

1,33

Sant'Antonio(1339)-Santa Caterina(1738)

A

7,8

399

5,11

Santa Caterina(1738)-Capucc(1799)

A

1,8

61

3,39

Capucc(1799)-Molinelli(1943)

A

1,4

144

10,29

Molinelli(1943)-Campec(2061)   
A

1,2

118

9,83

Campec(2061)-I Forni(2176) 

A

1,0

115

11,50

I Forni(2176)-ponte(2213)
N A
1,0

37

3,70

ponte(2213)-Rifugio Cesare Branca(2487) 
N A
1,7

274

16,12




Il rifugio è situato alla testata meridionale della Valle dei Forni, laterale della Valfurva, in alta Valtellina.
Da Bormio a Santa Caterina Valfurva si segue la strada asfaltata del Passo di Gavia (2621m), da Santa Caterina si percorre poi la strada asfaltata che conduce a I Forni (2176m), dove si imbocca la carreggiabile a fondo naturale che conduce al rifugio.

A Bormio (1201m) si imbocca la Valfurva in moderata salita; dopo il barocco santuario ottagonale della Madonna della Misericordia si sale ripidamente al borgo di Uzza (1307m); in leggera discesa e poi in falsopiano si attraversano senza soluzione di continuità gli abitati di San Nicolò (1319m) e Sant'Antonio (1339m), sede del comune di Valfurva, dove si incontra un breve tratto di pavè; in tutte le tre frazioni si trovano fontane utili per approvvigionarsi d'acqua.
Dopo un tratto di leggera ascesa la strada entra in una gola boscosa in dura salita ma con tracciato largo, ben asfaltato e senza curve difficili: è un tratto che si presta a forti velocità in discesa; dopo una semigalleria paravalanghe si procede con forte ascesa intervallata da brevi tratti di falsopiano fino a Santa Caterina Valfurva (1738m), località turistica in splendida posizione ai piedi del Cevedale.
All'inizio del paese si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per strada dei Forni e si abbandona la strada del Passo di Gavia; in alternativa solo in bicicletta si arriva nel centro, si svolta a sinistra entrando nell'area pedonale, si passa un ponte e si svolta a destra; si supera la stazione di pagamento del pedaggio per i veicoli a motore e si percorrono 1500 metri in falsopiano superando un grosso campeggio ed entrando nella Valle dei Forni.
La strada diventa molto stretta e si impenna con pendenze impressionanti (18/20%) per circa un chilometro percorso interamente al sole tra i prati superando la località Capucc (1799m).
Presso una baita in località Miravalle (1879m) la salita diventa più ragionevole: benché sia sempre molto impegnativa sembra quasi facile rispetto al terribile tratto precedente.
Si entra nel bosco raggiungendo la località Molinelli (1943m), dove si trova un'area attrezzata per pic-nic presso una cascata; dopo un brevissimo tratto facile la salita ridiventa molto dura e si affrontano due ripidi tornanti.
Dopo un tratto di forte ascesa si affronta una breve ma sensibile discesa seguita da una rampa progressivamente più dura fino ad arrivare con pendenza micidiale alla località Campec (2061m), dove sorge il rifugio Stella Alpina di fronte al quale si può rifiatare per brevissimo tratto.
Si vede di fronte l'albergo dei Forni, ma il tratto che lo precede è terribile: dopo un tratto di salita molto dura si affronta un micidiale rettilineo al sole e due stretti e ripidissimi tornanti che conducono nella conca ai piedi dell'albergo dove termina la strada asfaltata.
Passando tra due roccioni si scende brevemente su buon fondo naturale e si arriva ad un incrocio all'inizio della zona dei parcheggi (2157m) dove si può scegliere quale tracciato imboccare perché per alcune centinaia di metri esistono due alternative.
La prima possibilità consiste nell'affrontare a sinistra la ripida rampa che in 300 metri dalla fine dell'asfalto porta all'ingresso del parcheggio privato dell'albergo dei Forni (2176m) dove si lascia a sinistra il tracciato che conduce in Val Cedec (2832m) dove si trova il Rifugio Pizzini-Fràttola (2706m); appena prima del parcheggio di fronte ad una tettoia con cartine e pannelli esplicativi si svolta a destra e si imbocca una carreggiabile, vietata al traffico automobilistico e segnalata con un cartello in legno che indica 2,5 Km al rifugio, che procede in falsopiano fino ad incrociare la strada alternativa (2180m) poco dopo aver ignorato una prima diramazione a destra.
La seconda possibilità consiste nel tenere a destra per attraversare gli ampi parcheggi ed imboccare la pista sterrata alla loro estremità orientale che raggiunge una baita ed affronta una rampetta per raggiungere il tracciato esposto in precedenza.
Si ignora una diramazione a fondo chiuso a destra e si affronta una ripida rampa seguita da un breve falsopiano che conduce al ponte in legno (2213m) sul torrente che scende dalla Val Cedec.
Si sale faticosamente fino all'incrocio (2238m) dove si lascia a sinistra la carreggiabile per la Malga dei Forni (2318m); il tracciato si impenna e sale molto ripido dapprima tra gli ultimi alberi e poi fra i prati prima di un tortuoso tratto roccioso.
Con un breve ma ripidissimo tratto finale difficilmente ciclabile si arriva al rifugio, situato alla base del ghiacciaio dei Forni, il maggiore della Lombardia, in uno splendido scenario di alta montagna.



Panorama sul ghiacciaio dei Forni dall'albergo dei Forni

Il ghiacciaio dei Forni visto dall'imbocco della Val Cedec

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