MONTE LECO, 1072m (Genova)



Accesso da Pontedecimo 12,2 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Pontedecimo(90)-Campomorone (118)
A
1,6

28

1,75

Campomorone (118)-Langasco (347)
A
2,1

229

10,90

Langasco (347)-Pietralavezzara(520) 
A
2,6

173

6,65

Pietralavezzara(520)-Passo della Bocchetta(772) 
A

3,1

252

8,13

Passo della Bocchetta(772)-Monte Leco(1072)
N A

2,8

300

10,71






Accesso da Voltaggio 13,6 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Voltaggio(342)-Passo della Bocchetta(772)
A

10,8

430

3,98

Passo della Bocchetta(772)-Monte Leco(1072)
N A

2,8

300

10,71




Il Monte Leco si erge nell'immediato entroterra genovese sullo spartiacque appenninico principale tra il bacino padano a nord e la costa ligure a sud; la sua sommità è irta di antenne per la sua posizione dominante sul comprensorio di Genova.
La vetta risulta raggiungibile mediante una strada non asfaltata che si dirama dal celebre Passo della Bocchetta (772m), che collega la valle del Polcevera a sud con la valle del torrente Lemme a nord; il fondo è quasi sempre ciclabile ed alterna tratti di sterrato nei punti con minore pendenza a tratti di acciottolato nei punti più ripidi; dove però i sassi che formano il fondo si sono spostati il tracciato presenta buche e sbalzi notevoli che possono compromettere la ciclabilità per brevissimi tratti.
La scalata del difficile versante sud del Passo della Bocchetta rappresenta una delle imprese storiche del ciclismo ed è abitualmente inserita nel percorso del Giro dell'Appennino; il record della scalata è stato stabilito dai maggiori campioni del ciclismo di tutti i tempi e rappresenta una specie di patente di grande scalatore; al passo sorge un monumento con i nomi dei ciclisti vincitori della corsa.

A Pontedecimo (90m), paese nel fondovalle industriale del Polcevera, si lascia ad un semaforo la strada del Passo dei Giovi e si imbocca una buona strada che sale con una dura ma breve rampa fino ad una cappella, poi procede in falsopiano passando sotto l'imponente viadotto della ferrovia; si raggiunge senza difficoltà Campomorone (118m) attraversando un territorio fortemente urbanizzato; 200 metri dopo la piazza principale si svolta a destra e si affronta una ripida salita che inizia con 3 duri tornanti fra le case per poi continuare fra prati e boschetti sempre con severe pendenze e tracciato tortuoso.
Appena prima di Langasco (347m) la pendenza diminuisce e si attraversa senza difficoltà il centro abitato con alcune strettoie della carreggiata; in corrispondenza della diramazione per la chiesa parrocchiale di San Siro la strada si impenna e riprende a salire con ripide pendenze in una stretta valletta per poi ritornare a snodarsi in costa con bel panorama sul prospiciente Monte Figogna (804m), dove sorge l'importante Santuario di Nostra Signora della Guardia.
Con un tratto abbastanza facile si raggiunge e si attraversa Pietralavezzara (520m); subito dopo il paese la strada si impenna nuovamente e raggiunge in 900 metri l'incrocio dove si lascia a sinistra la strada per Cravasco; si continua fra i boschetti e si affrontano due tornanti: il secondo è seguito da una rampa molto ripida.
Si procede ormai in vista del valico, ben individuabile grazie ad una costruzione, con pendenza sempre molto impegnativa, si penetra in una valletta e si affronta l'ultimo tratto in costa; dopo una cappella si raggiunge il Passo della Bocchetta.

Sul versante settentrionale il percorso inizia a Voltaggio (342m), paese di pregio ambientale e dotato di una ricca pinacoteca; la strada sale moderatamente e attraversa il torrente al Ponte San Giorgio (410m); dopo aver superato Molini (461m), piccolo abitato costituitosi intorno all'antico molino del castello di Fraconalto, la salita diventa più impegnativa.
Dopo aver incontrato la chiesa della Madonna di Leco si procede in forte e tortuosa ascesa fino a raggiungere il valico.

Dal Passo della Bocchetta partono due strade non asfaltate che rappresentano un tratto dell'Alta Via dei Monti Liguri; il tracciato orientale raggiunge il Passo dei Giovi mentre quello occidentale sale al Monte Leco.
Si imbocca dunque la ripida e sconnessa carreggiabile verso ovest e si affronta la durissima rampa iniziale con sassi ed alcune tracce di asfalto; la rampa è breve ed è seguita da un tratto di buon sterrato che si snoda pianeggiante sul crinale; dopo un'altra ripida rampa con acciottolato ed un breve falsopiano sterrato si ignora una pista che scende a destra e si affronta su acciottolato un tratto impegnativo con un panoramico tornante rivolto a sud.
Dopo il cartello indicatore a quota 860m ed una ripida rampa nel bosco si arriva ad un ripetitore isolato sul fianco orientale del monte dove si lascia a sinistra il sentiero pedonale che si snoda sul versante meridionale e raggiunge il Monte delle Figne (1172m) e si inizia un lungo tratto in costa sul versante settentrionale della montagna con pendenza costantemente ripida e fondo acciottolato quasi sempre ciclabile.
Si affrontano quindi tre tornanti ravvicinati che conducono alla spianata sommitale dove sorgono numerose antenne ed un cippo sul punto più elevato; dal Monte Leco nelle giornate limpide si gode un panorama eccezionale su Genova, il suo immediato entroterra, la costa, il Mar Ligure, la pianura padana ed il cerchio delle Alpi; purtroppo la foschia frequentemente si impadronisce del luogo e limita la visibilità.

(Itinerario percorso il 25 aprile 2010.)



Il Monte Leco visto da sud dalla strada per i Piani di Praglia

Il Monte Leco visto salendo dal Passo della Bocchetta prima del tratto finale

Panorama verso sud-est con il Passo della Bocchetta e la stradina che sale al Monte Leco

Panorama verso nord sulla valle del torrente Lemme

Ultimo tornante ed ultimi metri di salita

Panorama verso ovest sul Monte delle Figne

In cima al Monte Leco presso il cippo sommitale

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