Il
valico collega la valle del Cordevole con l'alta valle di Fassa e
costituisce la migliore e più diretta via di accesso alla
Marmolada, il maggiore dei gruppi dolomitici. La strada
asfaltata è ripidissima ed a tratti disagevole sul
versante bellunese, dove negli ultimi anni sono stati compiuti
importanti lavori di allargamento e sistemazione del tracciato,
mentre risulta larga e comoda, con pendenze e dislivello
contenuti, sul lato trentino.
Sul versante veneto
orientale da Alleghe (979m) si procede in leggerissima ascesa
lungo il fondovalle del Cordevole, dominato dal Monte Civetta
(3220m). A Caprile (1014m) si abbandona il fondovalle
imboccando la strada per la Marmolada e, attraversati il torrente
e l'abitato di Saviner (1017m), si entra nella Val Pettorina; in
moderata ascesa si passa sotto Rocca Pietore (1143m), si
affrontano 2 ampi tornanti (1126m e 1133m) e, superato uno
sperone roccioso, si incontrano le frazioni sparse nella ridente
vallata: Col di Rocca che si lascia sulla sinistra ad un incrocio
(1166m), Bosco Verde (1206m), Palue (1223m) e Pian
(1229m). All'incrocio (1242m) appena prima di Sottoguda
(1252m) si presentano due possibilità: la moderna strada
principale sale con un tornante (1255m), si snoda nel bosco,
passa con un ardito ponte (1377m) sui Serrai di Sottoguda e, dopo
la galleria Serai (274m, illuminata), procede in costa fino a
Malga Ciapéla. Una strettissima stradina invece
attraversa il paese sul pavè e penetra asfaltata nelle
strettissime gole che prendono il nome di Serrai di Sottoguda; le
pareti rocciose sono vicinissime tanto che in un punto la strada
è costretta a passare sopra il torrente anziché
costeggiarlo a causa della mancanza di spazio; non vi è
alcuna protezione rispetto al torrente Pettorina; lo spettacolo
risulta estremamente suggestivo e pittoresco; l'ultimo tratto è
in ripidissima ascesa fino a sbucare nell'ampia conca di Malga
Ciapéla (1450m). L'attraversamento dei Serrai di
Sottoguda è riservato a pedoni e ciclisti dietro pagamento
di una tariffa che per i ciclisti è di 2 Euro; ai ciclisti
l'attraversamento è consentito solo in salita ma non in
discesa. Malga Ciapéla è la base di partenza
della arditissima funivia che in tre tronchi porta fin quasi
sulla vetta della Marmolada (3342m), consentendo l'accesso al
ghiacciaio dove si pratica lo sci estivo. La strada prosegue
ripidissima nella valle Ciamp d'Arei attraverso boschi e pascoli
con lunghi rettilinei; in fase di discesa occorre prestare la
massima attenzione perché la combinazione di fortissime
pendenze e tracciato rettilineo consente di raggiungere velocità
elevatissime e di conseguenza molto pericolose. Dopo Ciamp
d'Arei (1742m) e la Capanna Bill (1778m) inizia la lunga serie di
ripidi tornanti conclusivi: ricominciando da qui la numerazione
sono quotati il 3° tornante (1822m), il 6° tornante
(1884m), il 7° tornante (1926m) sotto il tracciato della
seggiovia ed il 9° ed ultimo tornante (1989m) nel Pian della
Lobbia; con l'ultima dura rampa al valico, all'estremità
orientale del lago artificiale di Fedaia; vi sorge l'omonimo
rifugio.
Sul versante trentino occidentale della Val di
Fassa l'itinerario inizia a Canazei, importante centro turistico
dell'alta Val di Fassa, ad una rotonda (1449m) nella parte bassa
del paese dove si lascia a sinistra la Grande Strada delle
Dolomiti per il Passo
Pordoi (2239m) e per il Passo
di Sella (2244m). Si procede in falsopiano fino al primo
ponte sull'Avisio (1455m); in breve si perviene ad Alba e si
transita nella parte bassa (1493m) del paese sparso ai piedi
della chiesa parrocchiale (1517m); si procede in falsopiano, si
percorre un altro ponte sull'Avisio (1488m) e senza difficoltà
attraverso una continua serie di edifici si transita nella parte
bassa (1497m) di Penia (1556m). Si comincia a salire con
pendenza progressivamente più impegnativa, si lascia a
sinistra una diramazione per il centro di Penia e con un tratto
nel bosco si arriva al Pont de Giaveis (1572m) dove si
riattraversa l'Avisio; si affronta il 1° tornante (1585m) e
dopo un ripido rettilineo si riattraversa il torrente al Pont de
Udaer. Si lasciano a destra due diramazioni per il Pian
Trevisan ed in forte salita si affrontano il 2° tornante
(1696m), il 3° tornante (1743m), dove si lascia a sinistra
una carreggiabile sbarrata, il 4° tornante (1784m) ed il 5°
tornante (1818m). Il tracciato si snoda in costa superando il
Ponte del Giaon 2 (1842m) e percorrendo con pendenze sempre molto
impegnative diverse semigallerie artificiali. Si supera un
valico (1957m) fra la montagna a sinistra ed una sporgenza
(1970m) che si protende verso la valle e si percorre il Ponte del
Col de Venes; in questo tratto si gode una splendida vista sulla
Marmolada ed il suo ghiacciaio; si continua in ripida ascesa
percorrendo altre semigallerie artificiali fino alla galleria
illuminata la Riciota (lunga 415m, ingresso a 2016m); per i
ciclisti è consigliabile essere dotati di uno strumento di
illuminazione. Subito dopo la galleria si raggiunge il rifugio
Castiglioni (2055m), all'estremità occidentale del lago
artificiale di Fedaia e la salita può essere considerata
ormai terminata. Il bacino può essere costeggiato senza
difficoltà sia percorrendo la moderna ed ampia strada
costruita sul lato settentrionale del lago e protetta con
numerose semigallerie artificiali, sia percorrendo la diga sul
pavè per raggiungere la zona dove sorgono alcuni rifugi e
la base di partenza di una seggiovia per il ghiacciaio e
proseguendo lungo il vecchio stretto percorso sul lato
meridionale.
(Itinerario percorso il 01/08/1985)
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