Il
valico collega le alte valli del Var e del Verdon con una strada
asfaltata molto impegnativa; la sede stradale è stretta e
tortuosa e presenta un fondo rovinato con numerose buche,
sassolini e ghiaia sparsi; presso la sommità si incontrano
due fastidiosi passaggi canadesi; le pendenze sono severe senza
mai risultare proibitive; il percorso è molto tranquillo
per l'assenza di centri abitati e lo scarso traffico è
soltanto turistico; non ci sono fontane fra Colmars e
Saint-Martin d'Entraunes e non si incontra alcun luogo di ristoro
fra Colmars e Val-Pelens.
Sul versante occidentale il
tracciato parte da Colmars (1235m), pittoresco borgo dell'alta
valle del Verdon interamente racchiuso nelle mura seicentesche e
circondato da imponenti fortificazioni, che ricordano un passato
di frontiera tra i domini dei Savoia e la Francia; la strada che
risale la valle del Verdon verso il Col
d'Allos (2240m) costeggia le mura; entrando nel borgo,
vietato ai mezzi motorizzati, dalla porta che volge a nord, si
raggiunge la piazza del municipio e dell'ufficio turistico in cui
si trova una bella fontana. Dalla piazza di fronte alla porta
settentrionale si inizia la sensibile salita in direzione Allos
fino a raggiungere il Fort de Savoie, davanti al quale si svolta
a destra ad un incrocio (1269m) imboccando la stretta strada
dipartimentale D2 che affronta con severa pendenza e molti
tornanti la parete orientale della valle in mezzo ad un fitto
bosco che apre ogni tanto squarci panoramici su Colmars. Dopo
il 1° tornante si affrontano molto ravvicinati il 2° ed
il 3° tornante e più distanziati il 4° tornante ed
il 5° tornante; al 6° tornante (1450m) presso una casa
rurale si distacca a sinistra una carreggiabile; si superano il
7° tornante, l'ottavo tornante, l'ampio 9° tornante
(1532m) in un'ampia radura, l'ampio 10° tornante (1567m) e
l'undicesimo tornante nel fitto bosco. Dopo la località
Chabanier si oltrepassa un pilone di telecomunicazioni (1640m) in
corrispondenza di una curva a destra e dopo una radura si
incontra un tratto più ripido, poi si continua nel bosco
fino allo Chalet de Ratéry (1685m), località base
per la pratica dello sci di fondo nei mesi invernali. Si
prosegue con dure pendenze nella splendida foresta demaniale del
Verdon entrando nella vallata che conduce al valico; si
affrontano il 12° tornante ed il 13° tornante (1825m) nel
fitto bosco, poi gli alberi si diradano e si apre la vista sulle
montagne che circondano il passo. La salita continua
impegnativa su strada piuttosto rovinata che si snoda alla base
di montagne franose; dopo due tornanti si incontra un tratto
scavato nella roccia al cui termine la strada spiana per
raggiungere il valico con alcune centinaia di metri senza
difficoltà. Il passo è un'ampia sella di pascoli
con alcuni boschetti; vi sorgono il cartello col nome e
l'altezza, i cartelli di confine dei dipartimenti, la tabella
esplicativa del parco nazionale del Mercantour, ai cui limiti si
trova il colle, ed il cippo a ricordo dei soldati del genio che
costruirono la strada nel 1898; non si vede alcuna
costruzione. Il panorama è ampio e grandioso sulle
belle montagne delle alte valli del Var e del Verdon, anche se
nella stagione estiva non vi è traccia di ghiacciai o
nevai, stante la relativa altezza delle montagne e la vicinanza
al Mare Mediterraneo.
Sul versante orientale il percorso
che sale dalla valle del Var inizia a Saint-Martin d'Entraunes
(1055m); nel centro del paese si incontra una bella fontana,
ultima possibilità per il rifornimento di acqua. Si
segue per cento metri la strada per il Col
de la Cayolle (2326m) fino ad un bivio ben segnalato presso
la chiesa, dove si svolta a sinistra imboccando la strada
dipartimentale D78 e si inizia a salire sul versante occidentale
della valle affrontando subito l'ampio 1° tornante in
località le Gage; si continua in forte salita con 4
tornanti nel fitto bosco fino ad un incrocio (1157m). Si può
scegliere indifferentemente una delle due strade perché si
ricongiungono più avanti e presentano pari lunghezza. Se
si opta per il percorso di sinistra si continua lungo la strada
dipartimentale D78, si percorre una breve galleria scavata nella
roccia in un punto impervio e si penetra nella stretta e verde
valletta laterale del Ravin du Mounard che si risale con numerose
curve, forte pendenza e sede stradale ristretta. Dopo un
ponticello (1267m) si affrontano 2 stretti tornanti e si
raggiunge l'isolata località rurale di Le Mounard dove in
corrispondenza dell'ottavo tornante (1329m) si lascia a sinistra
la strada dipartimentale D178 a fondo chiuso per Sussis. Si
aggira un crinale, si affrontano il 9° tornante (1401m) in
località Rio Sala ed il 10° tornante e si raggiunge
l'incrocio (1451m) con il percorso alternativo. Questo
percorso, identificato come strada dipartimentale D278, presenta
una carreggiata leggermente più ampia, effettua il 6°
tornante in corrispondenza dell'incrocio (1157m) di separazione
dei due itinerari e guadagna quota con il 7° tornante,
l'ottavo tornante (1219m), il 9° tornante, il 10°
tornante (1307m) e con altri 3 tornanti raggiunge l'incrocio
(1451m) con la strada dipartimentale D78. Subito dopo
l'incrocio si oltrepassa la Chapelle Saint-Jean, poi si
affrontano due coppie di stretti tornanti ravvicinati; dopo un
lungo e ripido rettilineo si passa davanti ad alcune baite
(1589m) nella zona di Saint-Barnabe, si percorre un tratto in
falsopiano di circa 700 metri e si arriva alla località di
Val-Pelens (1608m), dove sorge un albergo-ristorante. Si
continua senza difficoltà fino al ponte sul Ruisseau de
Chastelonette presso la stazione di partenza di una sciovia dove
la strada si impenna e con forti pendenze nel bosco guadagna
quota con 6 duri tornanti; dopo il sesto ed ultimo tornante
(1726m) di questa serie si percorre un lungo traversone molto
panoramico al limite superiore della vegetazione d'alto
fusto. Dopo un tratto di moderata ascesa tra magri pascoli con
vista sul passo e l'ultimo tratto di salita si arriva al ponte
(1824m) sul Ravin de la Launa e si riprende a salire con dure
pendenze; dopo due tornanti si passa presso una stalla (Cabane de
Voya) e subito dopo si superano altri 2 tornanti; si affronta un
tratto tortuoso con fondo stradale asfaltato ma rovinato che
richiede la massima prudenza ed attenzione in discesa. Dopo
aver percorso in ripida ascesa un vallone di pascoli sassosi si
affrontano il penultimo e l'ultimo (2046m) tornante; la pendenza
progressivamente diminuisce e si incontra finalmente un tratto di
falsopiano che conduce al solitario passo.
(Itinerario
percorso il 19/08/1992)
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