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				 Il
				valico, reso celebre dalle imprese dei protagonisti del Tour de
				France, di cui rappresenta una delle salite più classiche
				ed impegnative, collega la conca di Briançon, nella valle
				della Durance, con la valle del Guil, affluente della stessa
				Durance; è possibile compiere in 86 Km l'intero circuito
				percorrendo così entrambi i versanti; bisogna però
				ricordare che la strada nazionale di fondovalle tra Briançon
				e Guillestre risulta molto trafficata. La strada è
				interamente asfaltata e molto impegnativa sia per le pendenze che
				per la tortuosità del percorso e presenta grandiosi
				panorami in ambienti aspri e suggestivi; il valico non ha avuto
				importanza storica: il tracciato, aperto per motivi strategici
				nel 1934, ha ormai rilevanza solamente turistica e sportiva.
  Sul
				versante settentrionale dalla parte bassa di Briançon
				(1204m), nodo di comunicazioni di grande rilevanza, difeso dalle
				poderose fortificazioni progettate dal Vauban, si inizia a salire
				con impegnative pendenze per imboccare la valle della
				Cerveyrette; poco dopo l'incrocio con la strada militare,
				interdetta al traffico, che conduce al Col Janus (2347m) ed al
				Fort du Gondran (2455m) la salita diventa meno impegnativa e,
				dopo il bivio (1463m) per Terre Rouge, si affronta un tratto in
				cui si alternano moderata ascesa, falsopiani e brevi
				contropendenze fino ad arrivare al paese di Cervières
				(1608m), che si lascia sulla sinistra oltre il torrente; presso
				il bivio ed il ponte si trova una fontana. Abbandonato il
				vallone della Cerveyrette si piega verso sud imboccando la valle
				d'Izoard in impegnativa e rettilinea ascesa fino a le Laus
				(1769m); dopo il 1° tornante (1852m) ed il secondo tornante
				ravvicinato si prosegue ancora verso sud e con il 3° tornante
				(1954m) si inizia la serie di tornanti che con ripide pendenze
				consentono di guadagnare quota con un lungo pezzo nel bosco fino
				al rifugio Napolén (2319m); con l'ultimo tratto in una
				conca di grandiosa bellezza si raggiunge il celebre valico, nuda
				sella aperta tra il Pic de Beaudouis (2833m) ad ovest ed il Grand
				Pic de Rochebrune (3325m) ad est. Vi sorgono l'obelisco
				commemorativo dell'apertura del tracciato stradale, punto
				obbligato per la fotografia da parte dei numerosissimi
				cicloturisti, un piccolo bar ed il museo storico.
  Sul
				versante meridionale si parte dalla rotonda (896m), situata poco
				a valle del piccolo centro abitato sorto intorno alla stazione
				ferroviaria (889m) di Eygliers-Guillestre-Mont Dauphin nel
				fondovalle della Durance, dove si abbandona la strada nazionale
				N94 per imboccare la strada dipartimentale per il Queyras; dopo
				500 metri pianeggianti si supera una rotonda (904m) in località
				Les Villards. Si sale moderatamente fino ad una rotonda
				all'inizio del vasto centro abitato di Guillestre (1000m) dove si
				lascia a sinistra la strada che conduce nel centro del paese e si
				tiene a destra scendendo brevemente ma sensibilmente ad un ponte
				e proseguendo in falsopiano fino alla rotonda dove dopo 300 metri
				si lascia a destra la strada per Risoul; si continua in forte
				salita per 600 metri fino alla rotonda della Gare Routière
				di Guillestre, da dove a sinistra si può accedere al
				centro di Guillestre. Dopo altri 250 metri di forte salita si
				arriva ad un'altra rotonda dove si lascia a destra la strada per
				il Col de Vars
				(2111m); si sale ancora decisamente fino ad un ponticello sul
				torrente della Val d'Escreins dove la salita cede il posto ad un
				falsopiano fino alla successiva rotonda dove è possibile
				l'accesso alla parte alta di Guillestre; si continua in moderata
				ascesa fino al ponte dell'acquedotto (1090m) e si imbocca in
				falsopiano la Combe du Queyras, stretta e disabitata gola di
				quasi 17 Km, con strada tagliata spesso nella roccia in modo
				spettacolare ed alcune gallerie. Si entra subito nel tratto
				più stretto delle gole e lo si percorre in falsopiano e
				leggera discesa; la strada è stretta e tortuosa con
				asfalto rovinato e dopo le poche case di Montgauvie (1080m) si
				incontrano le gallerie: dopo il breve Tunnel di Montgauvie (lungo
				50 metri e non illuminato) si incontra il Tunnel de Roches
				Violettes (lungo 320 metri, in curva e ben illuminato) ed il
				Tunnel de Roches Brunes (lungo 90 metri ed illuminato). Dopo
				il breve Tunnel de la Maison du Roy (lungo 50 metri e non
				illuminato) si scende brevemente all'incrocio presso un piccolo
				invaso artificiale in località Maison du Roy (1057m) dove
				si lascia a destra la strada per Ceillacc, Rioufenc
				(2026m) ed il Vallon du Méezet si attraversa il Guil e si
				procede in leggera ascesa su strada più ampia e scorrevole
				in una valle meno rocciosa per quanto sempre stretta e
				disabitata; si incontra il tunnel du Revenost (lungo 150 metri,
				rettilineo ed illuminato). Dopo cappella e poche case isolate
				in località le Veyer si lascia a destra (1213m) la strada
				per Montbardon e si penetra in una stretta e spettacolare gola
				dove si trova un punto di partenza per i canoisti, poi la valle
				si riallarga leggermente, si procede in falsopiano e dopo un
				ponticello (1269m) su un torrente laterale si piega a sinistra
				lasciando il Guil che percorre una gola impenetrabile; si sale
				per 1,1 Km con forte pendenza e due tornanti presso un monumento
				e si arriva al Col de l'Ange Gardien (1347m) dove la strada passa
				tra due roccioni e spiana riportandosi alta sopra il Guil. Dopo
				500 metri facili si arriva ad un incrocio (1353m) dove si lascia
				a destra la strada di fondovalle che conduce all'inizio della
				salita per il Colle
				dell'Agnello (2748m) e si svolta per imboccare in ripida
				ascesa il vallone del Torrent de la Rivière; dopo il bivio
				per l'isolata località di les Moulins (1408m) si procede
				con pendenze irregolari alternando dure rampe e tratti pedalabili
				e si raggiunge Arvieux (1544m), il principale centro abitato
				della vallata, dotato di infrastrutture turistiche e di alcune
				provvidenziali fontane. La salita diventa molto impegnativa e
				la strada si snoda con lunghi rettilinei nel fondovalle in mezzo
				ai prati toccando gli antichi abitati rurali, ormai trasformati
				in centri turistici, di La Chalp (1679m) e Brunissard (1773m).
				 Dopo Brunissard si percorre un lungo ripido rettilineo
				(pendenza che raggiunge l'11%) che conduce all'inizio dei ripidi
				8 tornanti che si snodano nel bosco; la strada è ampia e,
				nonostante gli alberi, si resta sempre al sole; il panorama è
				molto vasto sulla valle sottostante e sulle belle montagne del
				Pic de la Font Sancte (3387m) che svettano a sud. Dopo
				l'ottavo tornante (2177m) si punta decisamente verso nord ancora
				nel bosco, nonostante la quota, e si raggiunge il Col de la
				Platrière (2220m) dove sorge il cartello indicante la
				Casse Déserte, grandiosa e desolata conca rocciosa senza
				traccia di vegetazione con alcune piramidi nel suo centro; si
				aggira la testata della conca con 500 metri di sensibile discesa,
				poi si riprende a salire duramente passando presso le steli
				erette in omaggio a Coppi e Bobet. Si entra nel vallone che
				precede il passo e si raggiunge il primo (2306m) dei tre
				impegnativi tornanti con i quali si arriva alla sommità
				del valico.
  (Itinerario percorso il 03/07/2004) 
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