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				 L'altissimo
				valico delle Alpi occidentali collega la piemontese Valle Varaita
				con la francese valle del Guil, nella regione del Queyras; esso è
				stato frequentemente utilizzato nei secoli passati per i traffici
				locali, ma solo negli anni settanta la strada attuale ha
				sostituito l'antica mulattiera. Il percorso, dominato dalla
				mole del Monviso (3841m), si snoda attraverso due valli belle e
				tranquille, ancora abbastanza salvaguardate dal turismo di massa;
				il traffico automobilistico risulta moderato. La strada è
				interamente asfaltata sia sul durissimo versante italiano che su
				quello francese, dalla pendenza meno impegnativa; nei tratti più
				elevati la sede stradale risulta stretta e priva di protezione
				verso valle per cui è necessaria la massima cautela,
				specialmente in discesa.
  Sul versante italiano il percorso
				inizia a Sampeyre (976m), principale centro della valle Varaita,
				dove parte anche la salita del versante settentrionale del Colle
				di Sampeyre (2284m), seguendo la strada provinciale 105; si
				affronta una rampa all'uscita dal paese e si procede a saliscendi
				fino a Calchésio (985m), poi si affronta una continua e
				moderata ascesa nella valle verde di boschi e pascoli fino a
				Villar (1097m) e con maggiore pendenza si raggiunge Confine
				Inferiore (1140m); si procede poi con lunghi rettilinei e modeste
				pendenze. Dopo aver lasciato sull'altro versante della valle
				l'abitato di Torrette (1179m), raggiungibile mediante tre ponti
				(l'ultimo a quota 1187m), si affrontano i primi 4 impegnativi
				tornanti che elevano la strada sul versante settentrionale per
				superare la strettoia che immette nella conca di Casteldelfino,
				alla confluenza delle valli di Chianale e di Bellino; il suo nome
				ricorda che l'alta valle è appartenuta per secoli al
				Delfinato; nel paese si trovano alcune fontane utili per
				l'approvvigionamento idrico. Presso la chiesa (1296m) si tiene
				a sinistra e si percorre una breve discesa fino ad un incrocio
				(1289m) dove si riprende a salire con pendenze impegnative;
				subito dopo l'incrocio (1318m) dove si lascia a sinistra il
				percorso per la valle di Bellino, che termina a Sant'Anna
				di Bellino (1882m), si affronta il 5° tornante. Dopo
				un traversone ed alcune case si incontra il 6° tornante
				(1355m), in corrispondenza del quale si ignora una diramazione
				asfaltata a destra per le borgate Bertines, Serre ed Alboin
				(1507m); la vista spazia sulla conca di Casteldelfino e sulle
				rocciose montagne che la circondano. Si imbocca in forte
				salita la valle di Chianale superando la frazione Rabioux (1415m)
				e si percorre un lungo traversone sempre con severe pendenze;
				appare la diga di Pontechianale e dopo l'incrocio (1543m) con la
				diramazione a fondo chiuso per Villaretto a destra la pendenza
				diventa progressivamente meno dura. Nella frazione Castello
				(1608m), base per le scalate sul Monviso, si trova una fontana di
				fronte alla chiesa e si comincia a costeggiare in piano l'omonimo
				lago artificiale; alla fine del bacino si incontra Maddalena
				(1610m), centro turistico e capoluogo del comune di
				Pontechianale, e si riprende a salire ripidamente per breve
				tratto lasciando sulla destra la frazione di Genzana (1664m) e
				poi il tracciato di accesso al rifugio Savigliano (1743m). Con
				alcuni saliscendi tra i prati si entra nell'ampia conca di
				Chianale, circondata da alte montagne rocciose; il paese mantiene
				l'aspetto alpestre tipico con le vecchie abitazioni in pietra
				raggruppate in un nucleo omogeneo ed è privo di
				costruzioni alte e moderne: ad un primo incrocio (1783m) si
				lascia a sinistra la stradina che percorre il villaggio mentre la
				strada provinciale lo sfiora sul lato settentrionale, ad un
				secondo incrocio (1797m) si ignora un secondo accesso ed ad un
				terzo incrocio (1807m) sbuca una sterrata; poco dopo, al 4°
				incrocio (1808m), si distacca a sinistra il tracciato che
				attraversa un ponte e raggiunge un parcheggio. Dopo il paese
				si oltrepassa la ex-dogana italiana (1870m) e dopo il ponte sul
				torrente Sustra si sale con ripida pendenza sulla parete
				rocciosa; dopo il 7° tornante (1890m) si penetra tra radi
				pini nel vallone di Soustra che volge a nord-est verso il
				Monviso; dopo l'ottavo tornante presso la Grangia del Rio si
				torna verso la conca di Chianale ed il panoramico ed ampio 9°
				tornante immette con un durissimo tratto dalla pendenza segnalata
				al 14% nel verdeggiante vallone prativo che conduce al
				passo. Dopo i ravvicinati 10° tornante (2170m) ed 11°
				tornante (2181m) ed un tratto rettilineo leggermente meno duro
				nelle vicinanze delle Granges dell'Agnello (2303m) si affrontano
				con ripida pendenza il 12° tornante, il 13° tornante dopo
				la Grangia del Bersagliere, il 14° tornante (2344m), il 15°
				tornante, l'ampio 16° tornante seguito da un breve
				falsopiano, il 17° tornante, il 18° tornante (2431m) ed
				il 19° tornante che si innalzano sul versante settentrionale
				della valle tra rocce franose. Con pendenza leggermente meno
				severa si attraversa una conca con un piccolo laghetto e si
				aggira l'aspra testata del vallone; dopo il 20° e penultimo
				tornante (2633m) si procede faticosamente in costa lasciando a
				destra la carreggiabile di accesso al Rifugio Alpino Mario
				Bottero (2699m) mentre si apre la vista sulla cima del Monviso ed
				appare la sommità del colle, che si raggiunge con un breve
				e facile tratto dopo il 21° ed ultimo tornante. Il passo è
				una stretta e solitaria sella rocciosa tra il Pain de Sucre
				(3159m) a nord ed il picco di Caramantran (3026m) a sud; si gode
				un ampio panorama sul Monviso (3841m), che però ha una
				forte tendenza a nascondersi nella nebbia, e la Valle Varaita sul
				versante italiano e sulla valle e le montagne francesi del
				Queyras; in lontananza sono nitidamente distinguibili il Mont
				Pelvoux e le vette del Massif des Ecrins con i loro ghiacciai;
				non vi è assolutamente nulla per ristorarsi, l'unico
				rifugio già citato si trova alcune centinaia di metri
				prima del valico.
  Sul versante francese la salita ha
				inizio presso Ville-Vieille (1376m), paese nel fondovalle del
				Guil, che si può raggiungere senza grosse difficoltà
				da Chateau-Queyras (1384m) e Guillestre (1000m) percorrendo la
				strada di fondovalle sulla quale si incontra una rotonda dove si
				svolta a destra per attraversare il fiume. Si inizia a salire
				con dure pendenze ed un ampio curvone che lascia a sinistra il
				centro storico di Ville-Vieille, poi si guadagna quota lungo il
				fianco della valle del Guil fino al 1° tornante nel bosco
				(1434m) e si imbocca la Vallèe des Aigues; si continua con
				forte e costante salita nel bosco tralasciando la diramazione a
				sinistra per Prats Bas (1644m) e Prats Hauts (1781m);
				sull'opposto versante della valle risulta ben visibile il
				fenomeno erosivo denominato “Demoiselle coiffèe”. La
				valle si allarga e presso la frazioncina di La Rua (1704m) la
				pendenza diminuisce consentendo di raggiungere in breve
				Molines-en-Queyras (1762m), paese situato in un'ampia conca dove
				la valle si biforca nella valle dell'Aigue Blanche, risalita da
				una strada asfaltata fino a Saint-Véran
				(2040m), e nella valle dell'Aigue Agnel. Ad un incrocio
				all'inizio del paese (1735m) si tiene a sinistra riprendendo a
				salire ancora nel paese con forti pendenze ed alcune strettoie;
				dopo l'abitato si superano due tornanti e si procede in costa
				fino a Pierre-Grosse (1908m) e con pendenze moderate a
				Fontgillarde (2010m), ultimo paesino con due fontane e stretti
				passaggi pianeggianti tra le case. Si esce dall'abitato con
				due rampette, una salita moderata ed una breve contropendenza,
				poi si sale con pendenza moderatamente impegnativa seguendo il
				torrente nell'ampia valle caratterizzata dalla copertura boscosa
				del versante sud e da grandi praterie sul versante nord. In un
				tratto di forte restringimento della valle la salita diventa
				ripida e da questo punto le pendenze sono sempre severe anche se
				si incontra qualche breve tratto in cui respirare; si affrontano
				due tornanti presso una pozza d'acqua per l'abbeveramento del
				bestiame e, più avanti, il 6° tornante e dopo un breve
				tratto con pendenza moderata il 7° tornante (2521m). La
				pendenza è sempre molto impegnativa e di fronte risulta
				ben visibile il passo sulla cui sinistra svetta il Pain de Sucre;
				si raggiunge la conca in cui sorge il Refuge Agnel (2580m) e si
				superano i ravvicinati 8° e 9° tornante, poi si raggiunge
				un ampio parcheggio presso un casotto per informazioni alla
				partenza del sentiero per il Col Vieux (2806m). Dopo
				l'ex-posto di frontiera francese (2650m) si affrontano due ampie
				curve, si superano gli ultimi due tornanti ai piedi del passo e
				si imbocca l'ultimo duro traversone; uno spiazzo sterrato sulla
				sinistra rappresenta il punto di partenza del sentiero pedonale
				di accesso al Colle Vecchio dell'Agnello (2770m) e finalmente si
				arriva al passo.
  (Itinerario percorso il 27/07/1985 sul
				versante italiano ed il 3/08/2008 sul versante francese) 
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