| Il
				passo collega la lecchese Valsassina ad ovest con la bergamasca
				Val Taleggio, laterale della Val Brembana, ad est mediante una
				strada interamente asfaltata e molto impegnativa, strada
				provinciale 64 in provincia di Lecco e strada provinciale 25 in
				provincia di Bergamo.Il percorso presenta un forte contrasto
				tra la frequentatissima Valsassina e l'isolata Val Taleggio,
				ancora tranquilla ed arcaica; i paesaggi sono molto belli e
				variati attraverso i monti delle Prealpi lombarde.
 Sono
				proposti diversi itinerari per i tratti più bassi mentre
				l'accesso al valico lungo il tratto Cremeno-Vedeseta risulta
				unico ed obbligato; infatti la Valsassina può essere
				affrontata da entrambi i suoi estremi (Lecco e Bellano) mentre la
				Val Taleggio è accessibile direttamente dalla Val Brembana
				o indirettamente attraverso la più tranquilla Val
				Brembilla e la Forcella di Bura (884m).
 
 Accesso
				da Lecco-Maggio-Moggio:
				il
				primo itinerario inizia a Lecco (214m): si seguono i segnali
				stradali per la strada vecchia della Valsassina, si sale alla
				frazione Acquate dove si svolta a sinistra e si continua a salire
				moderatamente sempre nel centro abitato con numerose curve; si
				entra in una valletta e si arriva a Malavedo, dove si attraversa
				il torrente Gerenzone e si affronta il 1° tornante, e senza
				soluzione del centro abitato a Rancio, dove si affronta il 2°
				tornante (376m).
 Il tracciato prosegue stretto e tortuoso e
				presenta alcuni improvvisi restringimenti della carreggiata fra
				le numerose costruzioni che costeggiano il tracciato.
 Si
				attraversa la frazione di Laorca (420m) e finalmente si esce con
				tre tornanti dalla zona abitata guadagnando quota con strada più
				ampia ma ripida; la pendenza in questo tratto arriva al 10%; con
				gli ampi 6° tornante (568m) e 7° tornante (595m) si
				arriva al margine meridionale di Ballabio Inferiore.
 Dopo
				l'incrocio alla Sella di Ballabio (640m), dove si lascia a destra
				la strada per la Forcella
				di Olino (1158m) e Morterone, si superano Ballabio Inferiore
				(662m) e Ballabio Superiore, dove ad un'ampia rotonda (672m) si
				lascia a sinistra la strada per il centro del paese ed i Piani
				Resinelli (1278m) mentre a destra perviene la strada nuova da
				Lecco che si snoda in gran parte in galleria ed è
				interdetta alle biciclette.
 Dopo Ballabio la strada diventa
				più ampia e procede con lunghi rettilinei in leggera
				ascesa, in alcuni tratti affiancata dalla pista ciclabile, fino
				al Colle di Balisio (723m) che immette nella Valsassina, percorsa
				dal torrente Pioverna che si getta nel Lario a Bellano.
 Alla
				rotonda sulla sommità del valico si svolta a destra
				salendo moderatamente; dopo aver lasciato a destra la località
				Casere si transita nella parte bassa di Maggio dove ad un
				incrocio (767m) presso un parcheggio ed il cimitero si lascia a
				destra la strada che conduce in breve nel centro del paese
				(774m), località turistica frazione di Cremeno.
 Si
				procede in falsopiano fino al termine del centro abitato prima di
				scendere moderatamente fino all'ardito Ponte della Vittoria
				(759m), lungo 75 metri ed edificato tra il 1921 ed il 1925, che
				consente di superare la stretta e profonda gola in cui scorre il
				torrente Pioverna.
 Si risale poi con pendenza impegnativa per
				raggiungere in breve una rotonda (785m) all'inizio del centro
				abitato di Cremeno dove si lascia a sinistra la strada per il
				centro di Cremeno e per Barzio e si svolta a destra seguendo le
				indicazioni per Cassina Valsassina, Moggio ed il passo.
 Si
				percorre un rettilineo in decisa ascesa e si affronta il 1°
				tornante del tratto finale (811m) all'inizio dell'agglomerato di
				Cassina Valsassina; ad un incrocio (837m) si lascia a destra la
				strada per il centro del paese e Mezzacca mentre a sinistra si
				ignora un altro tracciato che ritorna a Cremeno.
 All'inizio
				del 2° tornante (852m) si lascia a sinistra una diramazione e
				senza discontinuità dell'ambiente urbanizzato si perviene
				a Moggio; immediatamente dopo il cartello ad un incrocio (888m)
				la strada provinciale 64 tiene a destra seguendo le indicazioni
				per Vedeseta ed il passo e lascia diritto il tracciato che
				conduce nel centro del paese ed alla stazione della funivia per i
				Piani di Artavaggio.
 Si scende brevemente transitando nella
				parte bassa del paese; presso gli impianti sportivi si procede
				diritti ad una rotonda (878m) e si riprende a salire leggermente
				fino alla fine del centro abitato (885m) poi si scende dolcemente
				nel verde fino ad un ponte (867m).
 Il percorso procede in
				decisa salita fino al ponte (907m) sul torrente della Valle di
				Bongio ed ad una breve galleria dopo la quale si incontra uno
				spiazzo con fontana; si affronta un tratto nel bosco con strada
				stretta e tortuosa ma poco frequentata; si affrontano gli stretti
				e ravvicinati 3° tornante (1016m) e 4° tornante
				(1052m).
 In corrispondenza del 5° tornante (1145m) si
				ignora la carreggiabile sbarrata a destra e presso il 6°
				tornante (1182m) si trova la partenza di un sentiero segnalato;
				dopo un cascinale ed un'antenna sulla sinistra si incontra lo
				spiazzo (1197m) dove inizia a sinistra la pista a fondo naturale
				per i Piani di Artavaggio.
 Dopo un tratto ancora impegnativo
				la strada diventa quasi piana e dopo le Cascine Cancedo si
				raggiunge il valico dove sorge la cappella dedicata a San Pietro;
				vi si trovano anche due bar-ristoranti.
 
 Accesso
				da Bellano-Taceno-Barzio-Moggio:
				il
				secondo itinerario sul versante occidentale inizia a Bellano
				(204m) dove si lascia la strada che costeggia la sponda orientale
				del Lago di Como, si imbocca la strada provinciale 62 e si
				attraversa il passaggio a livello (215m) sulla linea ferroviaria
				Milano-Tirano presso la stazione; subito dopo si inizia a salire
				con impegnativa pendenza su strada stretta che sale con continui
				tornanti ed ampio e suggestivo panorama sul lago.
 Si
				affrontano il 1° tornante, lo stretto 2° tornante, il
				panoramico 3° tornante (268m), il 4° tornante (283m) ed
				il vicinissimo 5° tornante; dopo aver sfiorato la frazione
				Bonzeno sulla destra si oltrepassa lo svincolo della superstrada
				Lecco-Colico e si incontrano il 6° ed il 7° tornante
				(350m) presso alcune case.
 Si penetra in moderata salita nella
				stretta e boscosa valle del torrente Pioverna incontrando una
				prima galleria; dopo la frazione di Pennaso si prosegue in
				leggera discesa su strada molto tortuosa che si snoda nel bosco
				superando alcune strette gallerie; si attraversa il ponte sul
				torrente Pioverna e con strada quasi pianeggiante si raggiungono
				il bivio per Tartavalle Terme e la parte bassa (431m) di Taceno
				(507m); si lasciano a sinistra i percorsi per Vendrogno e poco
				dopo per Casargo e Premana.
 Si continua lungo l'ampia valle
				con lunghi rettilinei pianeggianti o in leggera ascesa lasciando
				sulla destra Cortenova (483m) ed attraversando Primaluna (558m)
				ed Introbio (586m); dopo una strettoia della valle ed il ponte di
				Chiuso (566m) si sfiora Pasturo (641m) e si raggiunge un incrocio
				(639m) presso il ponte della Folla dove si abbandona la strada
				per Lecco svoltando a sinistra in direzione Barzio.
 In
				alternativa alla provinciale è consigliabile percorrere la
				recente pista ciclabile che si snoda in leggera e costante ascesa
				da Cortenova al ponte di Chiuso.
 Si imbocca la strada
				provinciale 64 e dopo aver attraversato la valle in falsopiano
				fino ad una zona artigianale si inizia a salire con impegnativa
				pendenza incontrando l'ottavo ed il 9° tornante (710m); si
				arriva ad un incrocio (741m) tra le prime case di Barzio dove si
				lasciano a sinistra la strada per il centro del paese (768m) ed a
				destra una diramazione di accesso ad una zona residenziale.
 Si
				prosegue diritti, si effettua un ampio curvone a destra, si
				prosegue senza difficoltà altimetriche arrivando in breve
				a Cremeno alla rotonda (785m) dove ci si immette sul primo
				itinerario proveniente da Lecco e lo si segue fino al valico.
 
 Il
				versante bergamasco presenta due alternative, che partono
				entrambe dal fondovalle della Val Brembana.
 
 Accesso
				da San
				Giovanni Bianco: sul
				versante orientale l'itinerario diretto inizia a San Giovanni
				Bianco (392m); subito dopo la monumentale chiesa parrocchiale ad
				un incrocio si abbandona la strada che percorre il fondovalle
				della Val Brembana seguendo le indicazioni per Vedeseta e la
				Valle Taleggio e si imbocca la strada provinciale 25 che supera
				la frazione Roncaglia.
 La valle si restringe e si affronta in
				forte salita su strada piuttosto stretta la suggestiva gola
				dell'Enna, dove il tracciato, tagliato nella roccia ai piedi di
				alte e verticali pareti, continua ad attraversare il torrente con
				numerosi ponti; nel punto più impervio è stata
				recentemente realizzata la galleria Le Gole (lunga 470m).
 Si
				sbuca nell'ampia conca della media Val Taleggio, in un ambiente
				rurale e tranquillo, ritmato dalla vita agricola e pastorale; con
				tratti di severa salita si raggiunge la parte bassa (736m) di
				Sottochiesa (758m), sede del comune di Taleggio, ed in continua
				tortuosa ascesa la località Costa di Olda (803m) da dove
				si scende ad Olda (772m) ed all'incrocio alla fine del paese
				(765m) dove si tiene a destra seguendo le indicazioni per la
				Valsassina e Vedeseta.
 Dopo una rampa si transita presso il
				cimitero e si procede in falsopiano; con pendenze moderate si
				risale a Vedeseta (810m).
 La salita diventa dura ed il
				tracciato si snoda tortuoso nel bosco, attraversa un ponte,
				affronta due stretti e ripidi tornanti e lascia a destra la
				diramazione a fondo chiuso per Salguggia; in forte e continua
				salita si raggiungono le poche case di Avolasio (1050m),
				nell'ampia conca dell'alta Val Taleggio; sulla sinistra domina
				maestoso il Resegone; un breve tratto di leggera discesa conduce
				al ponticello che indica il confine tra le province di Bergamo e
				di Lecco.
 Si riprende salire con un tornante ed una rampa
				durissima che tocca perfino la pendenza del 18%, poi si continua
				su strada stretta e tortuosa lungo una ripida parete
				rocciosa.
 Dopo aver aggirato il costone roccioso che si
				protende verso la Val Taleggio la pendenza diventa moderata;
				quando il bosco si dirada la vista si apre sul Resegone con il
				villaggio di Morterone ai suoi piedi.
 Si continua in
				tranquilla ascesa, tranne qualche breve strappo e alcuni tratti
				di falsopiano, sino a raggiungere il valico.
 
 Accesso
				da Sedrina-Forcella
				di Bura: l'itinerario
				alternativo abbandona la Val Brembana poco oltre Sedrina (328m)
				per imboccare la Val Brembilla; dopo un cementificio si risale
				senza difficoltà l'angusto e verde fondovalle fino
				all'esteso abitato di Brembilla (425m), paese eponimo della
				valle.
 La strada diventa più solitaria e si procede in
				moderata ascesa nel fondovalle fino a Cadelfoglia, poi si
				affronta un percorso che si inerpica a tornanti con bella vista
				retrospettiva; in qualche tratto la pendenza è più
				sensibile, ma in generale si mantiene piuttosto moderata; la sede
				stradale ha dimensioni variabili, talvolta stretta talvolta ampia
				e ben sistemata.
 Si supera Foppa Calda (500m) e si affrontano
				il 1° tornante, il 2° tornante ed il 3° tornante
				(645m); si sfiora l'allungato paese di Gerosa (760m) in
				corrispondenza del 4° tornante e si continua a salire fino al
				valico della Forcella di Bura (884m) che immette nella Val
				Taleggio; si scende su strada stretta e tortuosa con pendenza
				generalmente modesta toccando l'abitato di Peghera (798m).
 Si
				continua in discesa fino al Ponte di Lavina (656m) sul torrente
				Enna, poi si risale con ripida pendenza lungo una stradina
				stretta che si snoda nel bosco lasciando a destra (686m) la
				frazione di Lavina e si arriva ad un bivio (725m): a destra si
				sale ad Olda ed al capoluogo del comune di Taleggio, mentre a
				sinistra si segue una strada molto stretta che in 500 metri
				raggiunge il bivio con la provinciale che proviene da San
				Giovanni Bianco all'inizio dell'abitato di Vedeseta.
 Seguendo
				la provinciale si sale al valico lungo l'itinerario descritto in
				precedenza.
 
 (Itinerario percorso il 14/10/1989)
 |