| Il
				valico collega la Val Camonica e la Valle di Scalve, laterale
				della stessa Val Camonica; la strada ex militare, aperta nel
				1917, risulta interamente asfaltata, ma risulta molto stretta ed
				insidiosa nel tratto più elevato con fondo talora rovinato
				ed assenza di protezioni verso valle in molti pezzi; in discesa
				occorre procedere con velocità molto ridotte prestando
				sempre la massima attenzione.Il percorso è molto
				tranquillo e suggestivo: si svolge tra bellissime pinete tra
				Forno Allione e Schilpario, mentre tra Dezzo ed Angolo Terme si
				affrontano le strette e pittoresche gole della bassa Valle di
				Scalve; purtroppo in questo tratto si incontrano tre gallerie, di
				cui le due più a valle molto lunghe e pericolose anche se
				ora illuminate; il vecchio percorso esterno è stato in
				parte risistemato per il passaggio esclusivamente ciclistico e
				pedonale.
 Su tutto il tragitto il traffico risulta scarso e si
				può godere di un gradevole contatto con una natura
				particolarmente rigogliosa.
 
 Sul versante settentrionale il
				percorso inizia ad una rotonda a Forno Allione (471m), sede di un
				grosso insediamento industriale; dopo aver attraversato il fiume
				Oglio e la ferrovia si sale con i primi 4 severi tornanti
				ravvicinati tra i prati.
 Quasi subito si entra nel bosco ed in
				corrispondenza del 5° tornante (593m) si lascia a destra una
				strada per Malonno; dopo essersi innalzati rimanendo in Val
				Camonica si penetra alti in costa nella stretta Val Paisco e si
				affrontano il 6° ed il 7° tornante; la strada sale con
				pendenza impegnativa ma non troppo severa e presenta con
				regolarità brevi tratti di falsopiano che consentono di
				rifiatare.
 Si attraversa il paese di Paisco, capoluogo del
				comune di Paisco-Loveno, transitando davanti al municipio (849m)
				all'ingresso del centro abitato ed al Monumento ai Caduti (861m)
				presso la chiesa parrocchiale alla fine del villaggio.
 Dopo un
				tratto di falsopiano e leggera ascesa fino al ponte (915m) su un
				torrentello laterale presso una casa in pietra si riprende a
				salire con pendenze dure e costanti oltrepassando le poche case
				di Starsinica (945m) e si arriva all'incrocio (1085m) dove si
				lascia a destra la strada a fondo chiuso che sale con 3 tornanti
				a Giumello (1258m) e Loveno (1314m).
 Si inizia ora il tratto
				soggetto a chiusura invernale con sede stradale molto stretta; si
				continua nel bosco con salita moderata alternata a strappi più
				duri fino ad un pianoro dopo il quale la salita diventa
				costantemente severa.
 Si affrontano l'ottavo tornante (1283m)
				ed lo stretto 9° tornante (1328m), il bosco diviene più
				rado e dopo due case isolate si supera il ponte (1418m)
				sull'impetuoso torrente che scende dalla Valle di Sellero e
				rappresenta il confine tra la provincia di Brescia e la provincia
				di Bergamo; la pendenza diventa molto severa e si affrontano il
				10° tornante (1445m) e l'undicesimo tornante (1536m); si gode
				una bella vista su una notevole cascata, presso la quale si
				osserva la ripida pista a fondo naturale per la Malga Sellerino e
				la Malga Sellero (1983m) che si lascia a destra al successivo
				incrocio (1553m) in una radura.
 Si procede in costa con
				pendenza molto dura e continua; la strada è tagliata nella
				roccia, sulla sinistra c'è il burrone e si gode una bella
				vista retrospettiva sulla Val Paisco.
 Dopo gli stretti e
				ravvicinatissimi 12° tornante (1642m) e 13° tornante
				presso la Malga Vivione Inferiore si sbuca all'improvviso nella
				grande sella di prati e boschi sparsi che conduce al valico;
				mancano ancora 2 chilometri e la salita si mantiene molto dura
				fino a poche centinaia di metri dal rifugio che precede di poco
				il cartello segnaletico del valico, dove parte una carreggiabile
				pianeggiante per la Malga Gaffione (1822m).
 L'ambiente è
				grandiosamente selvaggio con aspetto di alta montagna per
				l'asprezza delle cime circostanti, l'ampiezza dei valloni che
				discendono verso la sella del valico e la solitudine che
				caratterizza il luogo.
 
 Sul versante meridionale si parte
				da Boario Terme (221m) imboccando una salita moderata su strada
				ampia e ben asfaltata che presenta un vasto panorama sulla Val
				Camonica; dopo una breve, ma severa, contropendenza si attraversa
				il ponte sul torrente e si raggiunge Angolo Terme (420m).
 Si
				continua in forte salita e si penetra nelle strette gole della
				Valle di Scalve dove si incontrano due gallerie molto lunghe ed
				ora in genere illuminate; è possibile imboccare il vecchio
				tracciato esterno che è stato in parte risistemato per il
				passaggio esclusivamente ciclistico e pedonale.
 Dopo un'ultima
				breve galleria non illuminata si affronta in moderata ascesa un
				tratto scavato nella roccia e si esce dalle gole.
 Si lascia a
				destra ad un incrocio (742m) la strada per la Croce
				di Salven (1108m) e Borno ed al successivo incrocio (750m) si
				incontra a sinistra il tracciato per il Passo
				della Presolana (1297m) e si arriva a Dezzo di Scalve (750m),
				piccolo centro ricostruito dopo essere stato completamente
				distrutto nel 1923 dall'onda di piena causata dal cedimento della
				diga del Gleno.
 Si transita presso il Santuario della
				Madonnina di Colere (780m) e si continua a salire con sensibile
				pendenza superando la frazione Sant'Andrea (856m) dopo la quale
				ad un incrocio (862m) si lascia a sinistra la strada provinciale
				per Vilminore di Scalve.
 Si oltrepassa Dezzolo (880m) e dopo
				il bivio (1039m) per Vilmaggiore si superano Barzesto (1079m) e
				Ronco (1075m) e si scende brevemente fino al ponte (1066m) sul
				torrente per poi procedere in falsopiano e leggera ascesa fino a
				Schilpario, principale centro turistico della valle.
 Ad un
				incrocio (1105m) all'inizio del paese si lascia a sinistra la
				strada per il centro che si restringe per percorrere in pavè
				la via principale a senso unico e si tiene a destra lungo il
				moderno e scorrevole tracciato che si snoda alla paese del paese;
				all'incrocio (1114m) per Pradella ed Azzone a destra si tiene a
				sinistra e subito dopo a destra in corrispondenza dello sbocco
				della strada centrale sulla sinistra.
 Con strada ampia e
				pendenza moderata si procede nel fondovalle tra i boschi fino
				alla località di Fondi (1258m), antico centro minerario
				abbandonato, ora riutilizzato con vocazione turistica.
 Il
				tracciato cambia aspetto, diventa molto stretto ed inizia ad
				inerpicarsi con i numerosi tornanti, stretti, ripidi e molto
				insidiosi che consentono di guadagnare quota entrando nella
				splendida conca dominata dal Cimone della Bagozza (2409m).
 Si
				affrontano ravvicinati il 1° tornante, il 2° tornante, il
				3° tornante (1285m), il 4° tornante (1295m), il 5°
				tornante (1341m), il 6° tornante (1352m), il 7° tornante
				(1392m), l'ottavo tornante (1405m), il 9° tornante (1419m),
				il 10° tornante (1428m), l'undicesimo tornante (1483m), il
				12° tornante (1493m), il 13° tornante (1508m) ed il 14°
				tornante (1514m).
 Dopo il 15° tornante (1550m) si
				oltrepassano in località Cimalbosco un bar a sinistra e
				l'incrocio (1557m) dove si lascia a destra la pista inizialmente
				cementata e poi sterrata per il Passo di Campelli (1886m).
 Si
				affrontano il 16° tornante (1607m) ed il 17° tornante
				(1630m) e si inizia il lunghissimo traversone conclusivo in forte
				salita su strada stretta, ripida e piena di curve che rasenta un
				profondo burrone e presenta tratti di asfalto sconnesso; la
				visione del fondovalle 600 metri a picco in basso è
				sicuramente impressionante ed invita ad una continua prudenza ed
				attenzione soprattutto quando si è in fase di discesa; con
				pendenze progressivamente meno dure si arriva finalmente al
				passo.
 
 Tra Boario Terme e Forno Allione ci sono 31
				chilometri di fondovalle; risulta quindi possibile realizzare il
				circuito completo percorrendo entrambi i versanti.
 
 (Itinerario
				percorso il 08/07/1989 salendo da Forno Allione e scendendo in
				Val di Scalve)
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