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				grande lago artificiale di Luzzone si trova in alta Val Blenio ed
				è alimentato dal torrente Brenno di Luzzone; l'imponente
				diga, lunga 510 metri ed alta 225 metri, completata nel 1963 ed
				innalzata nel 1995/1998, risulta raggiungibile mediante una
				strada asfaltata molto ripida nel tratto conclusivo; la parete
				della diga è attrezzata per l'arrampicata sportiva.
 Dal
				ponte (891m) sul Brenno della Greina ai piedi del paese di
				Olivone (902m) si inizia a salire moderatamente seguendo la
				strada per per il Passo
				del Lucomagno (1916m) e lasciando sulla destra la frazione di
				Scona (927m); appena prima di un ponte (951m) ad un incrocio si
				svolta a destra per salire duramente effettuando un ampio circolo
				fino all'imbocco (1073m) della Galleria della Toira.
 Questa
				galleria, lunga 1500 metri, rettilinea, in moderata ascesa e ben
				illuminata ma con fondo abbastanza umido, ha consentito di
				togliere dal secolare isolamento l'alta Val Blenio, area
				denominata anche Soprassosto, superando la stretta e pittoresca
				gola del Sosto che congiunge la media e l'alta Val Blenio perché
				la vecchia strada che percorreva la gola risultava molto
				pericolosa soprattutto in inverno e durante forti precipitazioni;
				per i ciclisti è consigliato disporre di un apparato di
				illuminazione; il Monte Sosto (2221m) con la sua piramide
				rocciosa domina l'impervia gola a cui dona il nome dall'opposto
				versante della valle .
 Dopo l'uscita (1139m) dalla galleria si
				percorre in moderata ascesa una semigalleria paravalanghe, si
				lascia sulla destra il Ponte Semina (1193m) di fronte ad un
				ristorante e si raggiunge in breve Campo Blenio (1215m),
				principale centro dell'alta valle, situato alla confluenza delle
				diverse vallette terminali della Val Blenio; non si entra in
				paese, dove si trova una bella fontana nella piazzetta, ma presso
				le prime case si tiene a destra percorrendo il ponte (1205m) sul
				torrente Brenno; dopo una boscosa valletta percorsa senza
				difficoltà si arriva ad Aquilesco (1217m), la prima delle
				frazioni che compongono Ghirone, e si affronta una ripida rampa
				fino all'incrocio (1247m) dove si lascia a sinistra la durissima
				strada per Pian
				Geirett (2012m) e si imbocca a destra il ripido tratto
				conclusivo.
 Si affrontano subito il primo tornante destrorso e
				poco dopo il secondo tornante (1271m) continuando in forte salita
				fra i prati; dopo il settimo tornante (1361m) si percorrono un
				tratto in costa ed una breve galleria scavata nella roccia prima
				di aggirare un costone ed entrare nella conca alla base della
				diga.
 Nella radura dove si trovano le baite di Monte Cesura si
				incontra un bivio (1450m) dove si tiene a sinistra lasciando a
				destra la strada che raggiunge la base della diga.
 In
				corrispondenza dell'ottavo tornante si ignora una diramazione a
				destra e poco dopo si lascia a destra una carreggiabile chiusa al
				traffico che funge da sentiero pedonale di accesso alla diga;
				dopo il 9° ed ultimo tornante si percorre un ripidissimo
				traversone nel bosco e si raggiunge un bivio.
 Si tiene a
				sinistra lasciando a destra una strada asfaltata che entra in un
				parcheggio al cui termine imbocca una breve galleria che conduce
				quasi alla diga per poi entrare in una galleria ricavata nella
				diga stessa ed uscirne presso l'estremità meridionale del
				bacino; il tracciato continua molto ripido a fondo naturale con 4
				tornanti prima di imboccare una lunga e stretta galleria per il
				Passo Muazz (1696m) e la Val di Carassino, impraticabile nella
				sua parte più bassa.
 Subito dopo si arriva ad un
				piazzaletto (1603m) dove si affacciano 3 gallerie:
 - a destra
				si raggiunge dopo una brevissima galleria il ristorante costruito
				in ardita posizione panoramica presso la diga
 - al centro si
				imbocca in forte salita la galleria illuminata scavata nella
				roccia, lunga 100 metri, che conduce al parcheggio sopra la diga
				che rappresenta il punto asfaltato più elevato ma non
				quotato; dalla fine dello spiazzo inizia una stradina dissestata
				che si inerpica con 4 tornanti e termina a quota 1700m.
 - a
				sinistra dopo la facile galleria di 130 metri (il cartello indica
				150 metri ma in realtà è leggermente più
				corta), illuminata e con marciapiede per pedoni, si sbuca sulla
				diga (1609m) che si può percorrere per tutta la sua
				lunghezza (510 metri) in un grandioso ambiente montano dominato
				dal Piz Terri (3149m); al termine della diga si trova l'imbocco
				di una stretta galleria lunga 833 metri che consente di
				oltrepassare un imponente parete rocciosa sulla sponda
				meridionale del lago e sbucare sulla sponda più ad est per
				costeggiarla dove diventa meno impervia.
 
 (Itinerario
				percorso il 25/06/2019)
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