Il
Passo del Lucomagno risulta uno dei più agevoli valichi
delle Alpi svizzere e nel contempo è uno dei più
belli e tranquilli. Sul versante meridionale il percorso è
molto lungo ma la salita vera e propria inizia solo ad Olivone e,
pur essendo continua ed impegnativa, non si presenta mai molto
dura; il finale risulta anzi abbastanza facile. Il versante
settentrionale presenta alcuni tratti impegnativi intervallati a
lunghi pezzi senza difficoltà. La strada è in
generale bella ed ampia, interamente asfaltata, anche se per
lunghi tratti rivestita con lastroni di cemento; i panorami sono
molto belli ed ampi, le valli di accesso verdi e riposanti.
Sul
versante meridionale si parte dalla stazione ferroviaria (293m)
di Biasca e si può scegliere se attraversare il centro
dell'abitato oppure se seguire per 800 metri la strada del Passo
del San Gottardo fino alla rotonda (301m), dove si seguono le
indicazioni per il Lucomagno; i due percorsi si congiungono
comunque prima di uscire dal paese; il percorso indicato invece
all'uscita dell'autostrada evita il paese con una
circonvallazione il cui transito risulta vietato alle
biciclette. Si procede in leggera ascesa nell'ampia Val
Blenio; dopo l'incrocio (364m) per Loderio e Semione una breve
rampa conduce al Ponte Leggiuna (370m) sul torrente che scende
dalla strettissima Val Pontirone; l'antico ponte è
visibile proprio all'ingresso della gola. Una breve discesa
conduce al pianoro di Malvaglia (375m), comune formato da vari
nuclei, che la strada moderna evita percorrendo il centro della
vallata; è da ammirare il bel campanile romanico della
parrocchiale. In moderata ascesa si raggiungono Motto Blenio
(441m) e Dongio (478m), lungo abitato che precede un ponte (488m)
sul torrente Brenno ed il comune di Acquarossa, formato da vari
nuclei di case. Si attraversa il ponte sul Brenno (528m) e si
inizia un'impegnativa salita in costa nel bosco fino al villaggio
di Torre (760m), riconoscibile dal bel campanile della
parrocchiale; la moderna variante evita i centri di Torre e
Dangio e scende dolcemente a varcare il nuovo ponte sul torrente
che scende dal massiccio dell'Adula (3402m), che svetta ad
est. Si sale facilmente ad Aquila (774m); nel centro del paese
la strada si impenna e si affrontano due impegnativi tornanti; la
salita diventa progressivamente meno impegnativa e si raggiunge
senza difficoltà Olivone (902m), principale centro
turistico della zona sito alla confluenza della valle del
Lucomagno nella Val Blenio. Dopo una breve discesa si varca il
ponte (891m) sul Brenno della Greina ai piedi del paese e si
inizia la salita vera e propria che in 19 Km conduce al
valico. Si sale moderatamente lasciando sulla destra la
frazione di Scona (927m); appena prima di un ponte (951m) ad un
incrocio si distacca a destra il percorso che attraverso la
Galleria della Toira (lunga 1500 metri) raggiunge Campo Blenio,
da dove si sale molto ripidamente a Pian
Geirett (2012m) oppure alla diga che genera il Lago
di Luzzone (1609m); dopo l'incrocio la strada corre in costa
verso sud lungo il lato occidentale della conca. Dopo un
tornante (1059m) si raggiunge la conca di Camperio (1228m),
punteggiata di baite e villette; si affrontano due impegnativi
tornanti, si attraversa una conca superando le baite di Piera
(1305m) e Sacch (1350m) e si percorre una stretta gola
boscosa. In falsopiano si attraversa il torrente e si
raggiunge Campra (1426m), dove si trova il centro di sci nordico,
base di impianti sciistici, poi si affronta il tratto più
impegnativo della salita con un lungo tratto in costa sul
versante meridionale dell'ampio vallone; sul versante opposto si
vede il vecchio tracciato abbandonato in seguito alla costruzione
della variante ed ora interdetto al traffico; i lunghi rettilinei
possono indurre alla tentazione della forte velocità in
discesa, per cui sono necessarie molta prudenza ed attenzione. In
questo tratto si incontra una galleria paravalanghe illuminata
dai finestroni che guardano verso valle; un'altra galleria,
breve, viene attraversata alla testata del vallone; nei pressi si
trovano resti della strada romana; il fondo delle gallerie può
risultare viscido a causa di infiltrazioni di acqua, per cui in
discesa è prudente rallentare. Dopo un ponticello
(1644m) ci si ricongiunge al vecchio tracciato, la strada diventa
più stretta ed il fondo un pò sconnesso; si risale
un altro vallone punteggiato di baite fino all'albergo-rifugio
Acquacalda (1756m). La salita diventa facile e si procede
tranquillamente in mezzo ad una vegetazione ormai di alta
montagna; dopo l'Alpe Casaccia (1818m), al centro di una zona di
pascoli, si affronta una breve rampa fino ad una galleria, dopo
la quale la strada ridiventa facile e raggiunge il valico senza
difficoltà. Il passo è dominato dallo Scopì
(3200m) ad est e dal Piz Gannaretsch (3040m) a nord-ovest; subito
a nord si stende l'ampio lago artificiale di Santa Maria; vi
sorgono una cappella ed una grande statua in pietra della
Madonna; l'albergo-ristorante ospizio garantisce il servizio
turistico. Il valico era molto frequentato in età
romana e medievale; in seguito ha perso importanza a vantaggio
del Passo del San .Gottardo ed ora ha assunto una funzione
prevalentemente turistica e locale; nei mesi invernali risulta
chiuso al traffico per neve.
Sul versante settentrionale
il percorso inizia a Disentis (1143m), storica località
sul percorso stradale e ferroviario che collega Coira ed
Andermatt attraverso il passo dell'Oberalp. Si scende ad
attraversare il ponte (1075m) sul Reno Anteriore e si inizia a
salire ripidamente con tracciato tortuoso attraversando numerosi
brevi gallerie in una stretta gola rocciosa. Con pendenza
moderata e due tornanti si raggiunge Curaglia (1332m), principale
centro del Val Medel dove è ancora parlata la lingua
ladina o romancia; si superano Platta (1389m) e Pardé
(1399m), si attraversa una breve galleria e si superano Mulins
(1422m), Catinauns (1427m), Fuorns, Acla (1477m) e Pardatsch Dado
(1519m). La salita ridiventa impegnativa con un breve tratto
molto duro e dopo un ponte (1559m) supera Pardatsch Dadens e
raggiunge St.Gions (1621m); poche centinaia di metri dopo la
località la salita diventa dolce per lungo tratto nel
Plaun da Neuls, poi ritorna impegnativa, soprattutto nel tratto
dei due tornanti che conducono alla diga (1917m). Si imbocca
una semigalleria paravalanghe di quasi 2 Km lungo il versante
meridionale del Lago di Santa Maria; l'illuminazione e la
respirazione sono garantite dalle ampie finestre aperte a valle;
nella galleria a quota 1972m la pendenza si inverte e si scende
moderatamente fino al passo.
Per chi ha sufficiente forza
e coraggio è possibile uno straordinario percorso
attraverso il Lucomagno, l'Oberalp-pass
(2044m) ed il Passo
del San Gottardo (2108m) con ritorno a Biasca dopo 156 Km e
3177 metri di dislivello.
(Itinerario percorso il
17/07/1993 sul versante meridionale)
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