Una
strada asfaltata costruita dall'Enel si distacca poco prima di
Sant'Antonio di Mavignola dalla frequentata strada che sale da
Pinzolo a Madonna di Campiglio ed al Passo Campo
Carlo Magno (1681m) per salire ripida e tortuosa nella Val
Nambrone ai laghetti di Cornisello nel Parco Naturale
Adamello-Brenta; per raggiungere Sant'Antonio di Mavignola si può
seguire la strada principale oppure la vecchia strada, molto
stretta e tortuosa, utilizzata solo da scarsissimo traffico
locale e segnalata localmente come pista ciclabile. Il fondo
stradale risulta piuttosto rovinato soprattutto nei tratti in cui
il tracciato si snoda alla base di ripide pareti rocciose e
richiede la massima attenzione, soprattutto in discesa; gli
ultimi 500 metri che portano al Rifugio Cornisello non sono
asfaltati ma percorribili anche con una bicicletta da
corsa.
Dalla chiesa di Pinzolo (772m) si percorre il lungo
rettilineo in moderata ascesa che attraversa il paese; prima del
ponte (805m) sul fiume Sarca di Campiglio occorre scegliere il
percorso tra le due alternative del tratto iniziale; potrebbe
essere logico preferire il tracciato ciclabile in salita e la
strada principale in discesa. La strada principale attraversa
il fiume e passa per Carisolo; di fronte al municipio (806m) si
trova una bella fontana; dopo l'incrocio (816m) all'uscita del
paese si sale con pendenze moderate nel fondovalle, poi si lascia
a destra una breve diramazione per una piccola diga e si entra
nella laterale Val Nambrone. Dopo aver attraversato su un
ponte il torrente Sarca di Nambrone la salita diventa impegnativa
e presenta il 1° tornante, in corrispondenza del quale si
ignora una diramazione a destra, ed il vicino 2° tornante,
dove sorge un ristorante. Dopo un incrocio presso alcune case
in corrispondenza di una curva a sinistra si raggiunge il 4°
tornante (1080m), poco prima di Sant'Antonio di Mavignola, dove
si imbocca a sinistra la strada per la Val Nambrone ed i Laghetti
di Cornisello lasciando a destra la strada statale per Madonna di
Campiglio ed il Passo Campo
Carlo Magno (1681m). Se invece a Pinzolo prima del ponte
si seguono le indicazioni per la pista ciclabile si imbocca una
stradina dove si lascia subito a sinistra la pista ciclabile
proveniente dalla bassa valle e si procede con asfalto malridotto
tra le ultime case del paese e poi in una stretta gola dove
occorre svoltare a sinistra dopo la stazione di partenza di un
impianto di risalita ed una breve galleria artificiale sotto una
pista da sci ed attraversare il fiume su uno stretto ponticello
dove possono transitare solo le biciclette; si sale con 6 ripidi
e stretti tornanti in uno splendido bosco; le pendenze sono
intorno al 10% ma il tracciato è ombreggiato e tranquillo
mentre il fondo è rovinato ma in alcuni punti è
stato rifatto recentemente; dopo un lungo tratto in costa si
affrontano altri 4 tornanti e si sbuca tra le case più
basse di Sant'Antonio di Mavignola (1125m); poco sotto la chiesa
si tiene a sinistra e si raggiunge la strada principale: si
svolta a sinistra e si scende decisamente per alcune centinaia di
metri fino al tornante (1080m) dove si imbocca la stradina della
Val Nambrone. La strada è generalmente aperta, ma può
essere chiusa al traffico motorizzato non autorizzato nei periodi
di maggior afflusso turistico. Il tracciato inizia subito in
forte salita nel bosco alternando tratti ombreggiati ed altri
esposti al sole; dopo 2 Km si percorre una breve e stretta
galleria artificiale paravalanghe situata alla base di un
canalone, poi la pendenza diventa meno accentuata. Dopo un dosso
inizia un tratto di falsopiano di circa un chilometro che passa
davanti al Rifugio Nambrone (1355m) ed alla Malga di Nambrone e
costeggia l'idilliaco torrente fino ad attraversarlo al Ponte di
Nambrone (1381m). Dopo il ponte si affronta il lungo e
durissimo tratto in cui si affronta la ripida parete rocciosa e
boscosa con 14 tornanti e pendenze sempre durissime che toccano
il 15%; si superano il 1° ed il 2° tornante ravvicinati e
poco dopo il 3° tornante (1416m) nel pezzo con il fondo più
danneggiato a causa della caduta di sassi dalla parete rocciosa,
poi si percorre un tratto in costa nel bosco prima di affrontare
gli altri tornanti; la pendenza è sempre ripida mentre il
panorama si apre grandioso in alcuni momenti sulle Dolomiti di
Brenta. Dopo il 4° tornante (1486m) si affrontano il 5°
tornante, il 6° tornante, il 7° tornante (1562m),
l'ottavo tornante (1620m), il 9° tornante (1657m), il 10°
tornante (1726m), l'undicesimo tornante (1770m), il 12°
tornante (1820m), il 13° tornante (1857m) ed il 14°
tornante (1896m. Dopo molta fatica e sofferenza si raggiunge
un incrocio in località Mandra Larici (1928m) dove si
lascia a sinistra una ripida strada a fondo naturale che si
dirige verso il Rifugio Segantini (2373m) senza però
raggiungerlo; la pendenza diventa meno ripida e si percorre un
lungo tratto in costa aggirando un costone; sulla destra si vede
la bella cascata formata dall'emissario dei laghetti, poi la
salita ritorna ad essere molto dura e si percorre un tratto
esposto ma protetto da una ringhiera. All'uscita da una curva
(2079m) termina il tracciato asfaltato: a destra una stradina a
fondo naturale raggiunge il Lago Inferiore di Cornisello (2086m)
ed il Lago Superiore di Cornisello (2112m) nella bellissima conca
di alta montagna alle pendici orientali della Cima Presanella
(3558m) mentre a sinistra dopo un ponticello con due ripidi
tornanti si raggiunge il Rifugio Cornisello (2125m); il fondo è
in terra battuta ma ben tenuto e può essere percorso in
sicurezza anche con una bicicletta da corsa; il panorama dal
piazzale del rifugio verso est sul gruppo delle Dolomiti di
Brenta è grandioso.
(Itinerario percorso il
3/07/2009)
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