| La strada
				asfaltata che conduce da Craveggia all'Alpe Blitz termina in un
				parcheggio poco sotto i rifugi ed i casolari dell'alpe e si snoda
				sul versante settentrionale della Valle Vigezzo, che si trova tra
				l'Ossola ad ovest e l'alto Verbano ad est.Appena sopra si
				trova la Colma di Villette, passo che si trova sullo spartiacque
				tra la valle del Rio dei Piotti ad ovest e la valle del Rio degli
				Orti ad est sul versante settentrionale della Valle Vigezzo ma
				che risulta però raggiungibile solo a piedi.
 Il
				percorso presenta ottimi panorami verso ovest sul Monte Rosa ma
				l'arrivo è invece immerso nel bosco in posizione chiusa
				senza panorama; l'asfalto è buono tranne negli ultimi 650
				metri dove risulta piuttosto dissestato.
 L'accesso alla Valle
				Vigezzo è possibile ad ovest da Domodossola ed ad est
				direttamente da Locarno oppure da Cannobio attraverso il valico
				di Pian di Sale; pertanto esistono tre itinerari alternativi per
				la parte bassa mentre per la parte finale il tracciato è
				uno solo.
 
 DA
				DOMODOSSOLA A CRAVEGGIA
 Sul
				versante occidentale dal centro di Domodossola (272m) si
				attraversa il Toce su un lungo ponte e si procede in piano fino a
				Croppo (264m), dove si lascia a destra la strada che percorre
				l'Ossola sul versante orientale della valle; senza difficoltà
				si raggiunge l'incrocio dove si lascia a sinistra una prima
				strada di accesso a Masera (297m), si attraversa il torrente sul
				1° ponte, si lascia a sinistra ad un incrocio (312m) una
				seconda strada per Masera ed in moderata salita si costeggia il
				torrente Melezzo nella stretta ed aspra gola.
 Si incontra la
				prima galleria “Masera”, lunga 485 metri, formata da
				un primo tratto di semigalleria ed un secondo di galleria chiusa
				ed illuminata; si continua nella spopolata vallata e dopo il 2°
				ponte si percorre la breve galleria “Casermetta”,
				lunga 67 metri, rettilinea e non illuminata.
 Dopo il 3°
				ponte si imbocca (467m) la lunga e moderna galleria “Palesco”
				(1431m) che risulta ampia e con una banchina laterale di ampiezza
				sufficiente per le biciclette ma presenta pendenze fino al 9,5%;
				al suo termine (588m) si lascia a destra la diramazione a fondo
				chiuso per il sovrastante villaggio di Palesco.
 La valle
				diventa più ampia e si superano le piccole località
				Cà Turbino ed Il Maglio; ad un incrocio (697m) presso uno
				spiazzo ed una cappella si lascia a sinistra la prima breve
				diramazione per la frazione Coimo (822m), poi si lascia a destra
				la stradina che scende alla stazione ferroviaria di Coimo ed al
				successivo incrocio (735m) si lascia a sinistra un'altra strada
				di accesso a Coimo.
 Ad un incrocio (753m) si lascia a sinistra
				la diramazione di accesso a Gagnone e si percorre un moderno
				viadotto subito a monte delle case della frazione e con pendenze
				moderate si raggiunge Druogno (836m); dopo aver attraversato il
				passaggio a livello della linea ferroviaria si arriva senza
				difficoltà a Santa Maria Maggiore, principale centro
				abitato della Valle Vigezzo.
 Alla rotonda (817m) a 5 vie si
				procede diritti verso Locarno lungo la strada principale e così
				anche alla successiva rotonda; alla rotonda successiva in
				località Siberia si svolta a sinistra e si imbocca la
				strada per Craveggia.
 Dopo aver attraversato la ferrovia si
				procede dapprima in falsopiano nel fondovalle fino all'incrocio
				(771m) dove si lascia a sinistra la breve diramazione per
				Prestinone, poi si procede in forte salita; dopo aver lasciato
				sulla destra la strada proveniente da Malesco attraverso Zornasco
				si affronta un tornante presso l'Oratorio della Madonna del
				Piaggio e si arriva a Craveggia (889m).
 
 DA
				LOCARNO A CRAVEGGIA
 Sul
				versante orientale da Locarno (197m) si segue senza difficoltà
				la strada che costeggia la ferrovia per Domodossola ed il fiume
				Maggia; dopo un breve tratto di moderata salita a Ponte Brolla
				(258) si lascia a destra la strada per la Valle Maggia e si
				attraversa il fiume; si imbocca la Centovalli e si superano i
				paesi di Tegna (254m), Verscio (275m) e Cavigliano (305m);
				all'uscita del paese ad un incrocio (317m) si lascia a destra la
				strada per la Valle Onsernone.
 Dopo il passaggio a livello ed
				il ponte sul torrente Isorno si arriva nella parte bassa di
				Intragna ad un incrocio (326m) dove si lascia a sinistra la
				strada per Golino e Losone che si snoda sul versante meridionale
				della valle e può fungere da alternativa per chi proviene
				da Ascona; subito dopo il percorso si impenna e sale con pendenze
				molto ripide per 350 metri attraversando un passaggio a livello
				ed affrontando un tornante per arrivare nel centro di Intragna
				(369m).
 Dopo un tratto di moderata ascesa fino all'uscita dal
				centro abitato si riprende a salire con pendenze impegnative
				percorrendo un lungo traversone sul versante settentrionale della
				valle a grande altezza rispetto al torrente Melezza che scorre in
				fondo ad una profonda gola e costeggiando spesso il tracciato
				della ferrovia.
 Ad un incrocio (418m) si lascia a destra un
				primo tracciato di accesso a Calezzo; si transita nella parte
				bassa di Corcapolo ed al successivo incrocio (460m) si ignora a
				destra un secondo tracciato di accesso a Calezzo.
 Si procede
				in falsopiano fino ad una breve diversione in una valletta
				laterale con doppio passaggio sotto il viadotto della ferrovia;
				si riprende a salire moderatamente fino alla stazione (530m) di
				Verdasio presso la quale si trova la stazione di partenza della
				funivia per Rasa (898m) sul versante sud della valle; subito dopo
				sulla destra si incontra la stazione di partenza (543m) della
				funivia per i Monti di Comino sul versante settentrionale della
				valle appena prima della diramazione a destra della strada per il
				sovrastante paese di Verdasio (711m).
 Dopo un chilometro di
				leggera discesa si lascia a sinistra la strada per Palagnedra che
				scende ad attraversare il fiume presso la diga che genera
				l'omonimo lago artificiale e con tracciato tortuoso si raggiunge
				Camedo (572m) dove si trova una fontana; sulla sinistra si dirama
				il tracciato che scende ad attraversare il torrente e risale
				ripido a Moneto ed al passo denominato Forcola
				(1020m).
 Si scende decisamente, si supera la dogana svizzera e
				si percorre il Ponte Ribellasca (550m) che rappresenta il confine
				di stato; dopo la dogana italiana la strada prosegue tra aspre
				gole alternate ad improvvisi allargamenti della valle alternando
				tratti di salita moderata e falsopiani; dopo la breve galleria di
				Olgia, lunga 80 metri, si passa presso la stazione di Olgia,
				paesino che si trova più in alto a quota 812m.
 Si
				incontra un tratto di strada rimodernata che scavalca due volte
				il torrente Melezzo con ampi viadotti; è da segnalare che
				lo stesso torrente è chiamato Melezzo in territorio
				italiano e Melezza in territorio svizzero; dopo Meis si sale
				moderatamente fino a Re (710m), dove sorge il grandioso Santuario
				della Madonna del Sangue>.
 Si prosegue con lunghi
				rettilinei costeggiando la ferrovia, si supera la stazione (696m)
				di Villette e si lascia a destra la strada per Villette; dopo una
				chiesetta (720m) si piega a sinistra, si percorre un lungo
				panoramico ponte, si attraversa un passaggio a livello della
				ferrovia e si raggiunge con una rampetta Malesco (761m), dove
				confluisce a sinistra la strada proveniente da Cannobio.
 Si
				procede in rettilineo per 500 metri percorrendo il ponte sul
				torrente Loana ed al semaforo si svolta a destra seguendo le
				indicazioni per Zornasco; si attraversa la ferrovia e si passa
				senza difficoltà fra le case basse di Zornasco, frazione
				di Malesco, poi si affrontano due duri tornanti e si arriva nel
				centro di Zornasco con pendenze moderate; in forte salite si
				arriva alla frazione di Craveggia denominata in Re, dove si tiene
				a destra all'incrocio con la strada che sale da Santa Maria
				Maggiore; si procede con forti pendenze e dopo un tornante presso
				l'Oratorio della Madonna del Piaggio si arriva a Craveggia
				(889m).
 
 DA
				CANNOBIO A CRAVEGGIA
 Ad
				un incrocio (213m) all'ingresso del centro abitato di Cannobio
				(213m alla chiesa parrocchiale, 197m allo stadio sulla riva del
				lago) si lascia la strada statale 34 che percorre la sponda
				occidentale del Lago Maggiore e si imbocca la strada provinciale
				75 della Val Cannobina che risulta molto tortuosa e spesso
				disagevole ed alterna tratti facili ad altri molto
				impegnativi.
 Dopo un tratto iniziale di leggera ascesa ancora
				nel centro abitato che presenta anche una breve contropendenza si
				arriva all'incrocio (225m) dove si lascia a destra la strada che
				raggiunge la frazione Traffiume (245m) oltre il torrente e la
				salita diventa più impegnativa; dopo 800 metri si lascia a
				destra ad un incrocio (283m) la stradina che scende alla
				chiesetta di Sant'Anna, situata presso la strettissima e
				pittoresca gola denominata orrido di Sant'Anna, e si affronta un
				tratto di salita dura nella stretta gola boscosa e ben
				ombreggiata; si continua con saliscendi e falsopiani e si lascia
				a destra la diramazione per Cavaglio San Donnino che attraversa
				il torrente su un moderno ed ardito ponte.
 Presso alcune case
				si scende decisamente ad un ponte (356m), poi si sale dapprima
				con una rampa impegnativa e poi con dolci pendenze a Nivetta
				(384m), Lunecco (410m), capoluogo del comune di Valle Cannobina,
				e Ponte Falmenta; dopo le poche case della frazione si attraversa
				il torrente sul 2° ponte (425m) e subito dopo si lascia a
				sinistra la diramazione per Falmenta (674m).
 Si riattraversa
				il torrente a Ponte Spoccia (462m), si lascia a destra la
				diramazione per Spoccia (796m) e si arriva al bivio (496m) dove
				si ignora a sinistra il tracciato per Gurro, si tiene a destra e
				si abbandona il fondovalle affrontando un tratto ripido ed
				effettuando una profonda diversione in una valletta laterale;
				dopo un breve tratto più facile si affrontano 4 duri
				tornanti ravvicinati e si transita ai piedi di Orasso lasciando
				poi a destra la breve diramazione di accesso alla frazione; tutti
				i paesini della valle sono situati in alto rispetto alla strada e
				sono accessibili mediante delle diramazioni in alcuni casi molto
				ripide.
 Si percorre in salita moderata un lungo tratto di
				strada stretta e tortuosa che si snoda in costa alta rispetto al
				fondovalle oltrepassando le poche case di Airetta; dopo il 5°
				tornante ed il bivio (838m) per Cursolo si percorrono una
				galleria breve ed una più lunga (700m) (quota 837m),
				seguita da una breve discesa;la galleria è solitamente
				illuminata ma risulta proibita in caso di mancanza di
				illuminazione ai ciclisti che possono però transitare
				all'esterno lungo il vecchio tracciato ancora ben conservato, ben
				asfaltato e molto panoramico.
 Il percorso entra nell'ampia
				conca terminale della valle e sale con impegnative pendenze a
				Finero, frazione di Malesco; dopo un tornante (894m) si transita
				nella piazzetta centrale davanti alla chiesa parrocchiale di San
				Gottardo dove sorge una fontanella e si sale con forte pendenza
				fino a sbucare nella conca dove si trova una zona umida
				protetta.Dopo un breve tratto facile con l'ultima ripida rampa si
				raggiunge il Piano di Sale (941m), passo prativo coronato da
				vasti boschi sul crinale tra Val Cannobina e Valle Vigezzo; una
				targa ricorda Marco Pantani.
 Si scende fortemente con 3
				tornanti per poco più di 1 Km, poi si prosegue con
				pendenze moderate fino a Malesco dove si incontra l'itinerario
				proveniente da Locarno e si svolta a sinistra in direzione di
				Santa Maria Maggiore e Domodossola; da Malesco una strada
				asfaltata risale la Valle Loana per arrivare in località
				Fondo Li
				Gabbi (1256m).
 Si procede in rettilineo per 500 metri
				percorrendo il ponte sul torrente Loana ed al semaforo si svolta
				a destra seguendo le indicazioni per Zornasco; si attraversa la
				ferrovia e si passa senza difficoltà fra le case basse di
				Zornasco, frazione di Malesco, poi si affrontano due duri
				tornanti e si arriva nel centro di Zornasco con pendenze
				moderate; in forte salite si arriva alla frazione di Craveggia
				denominata in Re, dove si tiene a destra all'incrocio con la
				strada che sale da Santa Maria Maggiore; si procede con forti
				pendenze e dopo un tornante presso l'Oratorio della Madonna del
				Piaggio si arriva a Craveggia (889m).
 
 DA
				CRAVEGGIA ALL'ALPE BLITZ
 Appena
				prima della piazza centrale di Craveggia dove sorge la bella
				parrocchiale si tiene a sinistra percorrendo la zona occidentale
				del centro abitato; prima del ponte che divide Craveggia da
				Vocogno si svolta a destra seguendo le chiare indicazioni
				“Vasca-Blitz” e si affrontano subito due duri e
				stretti tornanti, poi si procede in moderata ascesa passando
				sopra la parte centrale di Craveggia ed osservando le
				caratteristiche coperture dei tetti ed i camini in pietra delle
				costruzioni.
 Dopo uno strappo impegnativo si passa senza
				difficoltà tra le case di Eglio con ampio panorama a
				destra sulle montagne della Val Grande ed in leggera discesa si
				raggiunge il Rifugio Vasca (974m), aperto tutti i giorni da
				maggio ad ottobre.
 Si attraversa su un ponte il Rio Vasca e la
				strada si impenna presentando pendenze continuamente ripide; il
				tracciato segue la valletta del Rio Isontino, separata dalla Val
				Vigezzo dalla Costa di Faedo; con un ripido rettilineo dominato
				ad ovest dal Monte Rosa si raggiunge il rifugio Il Capriolo dove
				si incontra un breve tratto abbastanza facile.
 La salita
				riprende dura, si attraversa il Rio Rodeggia e si passa alti
				sopra le baite di Rodeggia; a 650 metri dall'arrivo il fondo
				diventa molto dissestato e richiede molta attenzione soprattutto
				in fase di discesa.
 Sempre in ripida ascesa si raggiunge il
				parcheggio in mezzo al bosco presso il ponte sul Rio dei Piotti
				dove termina la strada asfaltata; vi si trova una fontana e non
				si gode di nessun panorama perché immersi nel bosco in una
				posizione chiusa; una stradina a fondo naturale raggiunge il
				Rifugio La Stria Rusa dal Blitz (1250m), che si vede dal
				parcheggio; dal rifugio a sinistra si arriva all'Alpe Blitz
				(1270m) mentre verso destra si trova il valico denominato Colma
				di Villette (1267m) appena a nord di una cimetta innominata
				(1343m).
 
 (Itinerario percorso il 14 maggio 2014).
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