PASSO DI DORDONA, 2061m (Bergamo-Sondrio)



Accesso da Lenna 25,6 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Lenna(463)-Fondra(709)
A

5,7

246

4,32

Fondra(709)-Trabuchello(799)
A

2,0

90

4,50

Trabuchello(799)-Branzi(844) 
A

3,0

45

1,50

Branzi(844)-Valleve(1141) 
A

4,4

297

6,75

Valleve(1141)-Cambrembo(1340)
A

2,4

199

8,29

Cambrembo(1340)-Foppolo Piano(1508) 
A

2,6

168

6,46

Foppolo Piano(1508)-Rovera(1650)
N A

1,8

142

7,89

Rovera(1650)-Passo di Dordona(2061)
N A

3,7

411

11,11






Accesso da Fusine 20,5 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Fusine(285)-Dosso di Sopra(1071)
A

8,1

786

9,70

Dosso di Sopra(1071)-Valmadre(1195)
N A

1,9

124

6,53

Valmadre(1195)-Teccie(1252)
N A

1,8

57

3,17

Teccie(1252)-35° tornante(1534)
N A

2,2

282

12,82

35° tornante(1534)-40° tornante(1781)
N A

3,1

237

7,65

40° tornante(1781)-Passo di Dordona(2061)
N A

3,4

280

8,24




Il passo collega la Val Brembana a sud con la Valtellina a nord con una strada non asfaltata completata nel 2004 e rappresenta l'unico passaggio ciclabile delle Orobie oltre alla strada asfaltata del Passo di San Marco (1995m).
Il versante bergamasco presenta dapprima la strada asfaltata che sale a Foppolo ed in seguito un durissimo finale a fondo naturale; il versante valtellinese risulta più solitario e il tracciato, solo inizialmente asfaltato, risale la Valmadre in un ambiente molto suggestivo; il passo è facilmente identificabile anche per i numerosi tralicci delle linee elettriche che lo attraversano.

Sul versante bergamasco si parte da Lenna bassa (463m) nel piazzale dell'ex-stazione ferroviaria, raggiunto dalla pista ciclabile della Val Brembana realizzata dalla provincia di Bergamo riadattando il vecchio tracciato ferroviario in disuso da decenni, dove si può scegliere tra due alternative.
Il primo itinerario lungo la provinciale richiede di seguire i cartelli per Foppolo attraversando Lenna alta (482m), da dove si procede in leggera salita sfiorando gli abitati di Valnegra e Moio de'Calvi; la salita diventa più impegnativa e si percorre una galleria mentre la valle si restringe.
L'itinerario alternativo più tranquillo richiede di imboccare la strada a destra di quella che sale a Lenna alta e di seguire il percorso di fondovalle che sale leggermente fino ad una piccola diga ed ad uno stabilimento di imbottigliamento di acqua minerale; presso una centrale elettrica si affrontano alcuni tornanti che conducono sulla provinciale in corrispondenza del bivio per Roncobello.
Dopo l'incrocio si sale moderatamente fino ad una breve contropendenza in una stretta gola; dopo un gruppo di case la salita diventa impegnativa e si raggiunge l'abitato di Fondra (709m), dopo il quale si percorrono le strette e suggestive gole del Brembo; dopo le gole si raggiunge il piccolo abitato di Isola, che viene aggirato dalla provinciale; se invece si imbocca la stradina che passa tra le case si incontra una bella fontana.
Il percorso supera Trabuchello (799m), situato nella posizione in cui la valle comincia ad allargarsi nell'ampia conca di Branzi che si raggiunge in moderata ascesa.
Nell'attraversamento di Branzi (844m) la strada si impenna ed esce dal paese con due impegnativi tornanti situati ancora nell'abitato; ad un incrocio (961m) dopo il terzo tornante si lascia a destra la strada per Carona (1116m) e si continua in ripida e tortuosa ascesa lungo la verticale parete che chiude a nord la conca di Branzi.
La valle piega a nord-ovest entrando nell'alta valle e si percorre un tratto di falsopiano nel bosco, poi la salita riprende moderata, si attraversa il fiume (1130m) e si raggiunge la chiesa parrocchiale (1136m) di Valleve che precede il piccolo comune di Valleve (1141m) che la strada provinciale lascia sulla destra percorrendo una ripida rampa; si continua in forte salita nel bosco mentre l'ambiente diventa sempre più alpestre; dopo un breve falsopiano si riattraversa il fiume su un ponte (1261m) ed in forte salita si arriva al bivio di Cambrembo (1340m), dove si lascia a sinistra la strada asfaltata per la stazione sciistica di San Simone (1670m).
Subito dopo l'incrocio si affronta un tornante in galleria ed il percorso volge verso est snodandosi in costa con alcune semigallerie paravalanghe alla base di una ripida parete boscosa; dopo una galleria in curva si arriva nel piazzale di Foppolo Piano (1508m), la parte bassa di Foppolo con il paese vecchio, quasi introvabile in mezzo all'enorme espansione edilizia moderna, e la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta.
Si sale a sinistra della chiesa e dopo circa 500 metri si raggiunge un ampio incrocio dove occorre tenere a sinistra salendo a tornanti tra le case; si svolta ancora a sinistra seguendo le indicazioni per l'Hotel des Alpes, si passa dietro l'albergo su strada ancora asfaltata, si supera un tornante e si raggiunge l'ultimo condominio in località Rovera.
La strada asfaltata termina e si imbocca il tratto sterrato, che dovrebbe essere chiuso al traffico motorizzato non autorizzato.
La prima rampa è durissima, molto sconnessa, può richiedere di dover mettere piede a terra e conduce in 100 metri ad uno spiazzo: sulla destra si trova una fontana, un cartello dichiara la quota di 1650m, il sentiero di sinistra si dirige al Passo del Porcile, il sentiero di destra si dirige al Passo della Croce e la stradina sterrata di fronte è quella per il Passo di Dordona.
Si passa tra gli sbarramenti in cemento costruiti in funzione antivalanghe e si sale ripidamente tra i prati alternando fondo discreto e fondo sassoso e difficoltoso; presso la stazione di partenza di una sciovia si affronta il primo di 4 tornanti ripidi e dissestati, poi si entra nell'ampio vallone che volge ad est verso il Montebello ed il tracciato diventa meno ripido e con fondo migliore; gli ampi prati del vallone sono in inverno piste da sci ed in estate pascolo per le mucche.
Si arriva facilmente ad un tornante dove inizia il sentiero pedonale per il Montebello (2230m) e la pendenza comincia ad aumentare; si aggira un costone e si rientra nel vallone che conduce al valico mentre la pendenza diventa ripida ed il fondo sconnesso; a causa dei sassi e del fondo poco solido la ruota posteriore tende facilmente a slittare ed è probabile dover mettere piede a terra con conseguenti difficoltà di ripartenza; dopo una serie di strappi molto difficili si entra in una strettoia con breve falsopiano prima di affrontare una rampa ripidissima e molto sconnessa che conduce ad un tornante.
Dopo il tornante la pendenza diminuisce ed il fondo migliora; con il tornante successivo si entra nel tratto conclusivo, si passa sopra il minuscolo Lago di Dordona (2056m) ed in leggera discesa si raggiunge il passo.
Il valico è segnalato mediante il cartello con il nome e la quota ai piedi del dosso su cui sorgono una cappellina e l'asta con la bandiera; ad ovest si trovano le fortificazioni risalenti al periodo della Prima Guerra Mondiale, molto ben conservate grazie agli interventi di restauro delle associazioni locali; si gode un ampio panorama sul versante settentrionale dove svetta il Disgrazia con i suoi ghiacciai.

Sul versante valtellinese si parte da Fusine (285m), a breve distanza da Sondrio, e si imbocca nella parte orientale del paese la Via Masoni senza nessuna altra indicazione; alla fine delle case si affronta il 1° tornante in corrispondenza del quale si ignora la stradina asfaltata a destra.
La stretta strada asfaltata risale immersa nel fitto bosco la parete sopra il paese con continui tornanti e forti pendenze superando dopo il 18° tornante la chiesa della Madonnina (559m) e dopo il 26° tornante (860m) l'alpeggio di Cà Manari (885m), dove si procede diritti ignorando la diramazione a sinistra, prima di entrare nella Valmadre alti sul fondovalle.
Dopo altri 4 tornanti si supera Dosso di Sopra (1071m) che si trova in basso rispetto al tracciato; subito dopo l'asfalto termina e si continua su strada a fondo naturale che presenta anche un tratto spettacolare scavato nella viva roccia e raggiunge Valmadre (1195m), frazione popolosa ed abitata permanentemente nei secoli passati ed oggi utilizzata solo in estate.
Si procede senza difficoltà nell'ampia valle superando le località Costa (1206m), Grumello (1234m) e Teccie (1252m), poco prima di attraversare per la prima volta il torrente Madrasco (1277m); da questo punto esiste il divieto di transito per il traffico motorizzato non autorizzato.
La valle si restringe, si riattraversa il torrente (1405m) e con pendenze molto ripide e fondo che alterna tratti cementati ed altri sterrati si affrontano il 31° tornante, il 32° tornante (1459m), il 33° tornante , il 34° tornante (1512m), il 35° tornante (1534m) ed il 36° tornante che conducono a superare un dosso, dopo il quale si scende brevemente a Baitone (1587m), da dove si può individuare il passo; questo tratto di discesa fa diminuire il valore della pendenza media rendendolo meno significativo.
Si riprende a salire affrontando il 37° tornante (1620m) ed il 38° tornante (1638m); dopo un tratto abbastanza rettilineo si superano il 39° tornante, il 40° tornante (1781m), il 41° tornante, il 42° tornante (1837m), il 43° tornante (1875m) ed il 44° tornante (1908m) che consentono di raggiungere con dure pendenze l'Alpe Dordona dove sorge il moderno Rifugio Dordona (1954m).
Dopo aver aggirato con tre tornanti ravvicinati la testata della valle si percorre un lungo tratto in costa alla base del valico e si affronta il 48° ed ultimo tornante (2051m) immettendosi sul breve rettilineo che raggiunge la sommità del passo.

(Itinerario percorso il 15/09/2007 dal versante bergamasco).



La Madonnina al passo e panorama verso la Valtellina

Vista sul passo arrivando da Foppolo

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