PASSO DI GAVIA, 2621m (Brescia-Sondrio)



Accesso da Bormio 26 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Bormio(1201)-Uzza(1307)
2,4

106

4,42

Uzza(1307)-Sant'Antonio(1339)

2,4

32

1,33

Sant'Antonio(1339)-Santa Caterina(1738)

7,8

399

5,11

Santa Caterina(1738)-Plaghera(2052)

4,7

314

6,68

Plaghera(2052)-rifugio Berni(2541)

6,5

489

7,52

rifugio Berni(2541)-Passo di Gavia(2621)

2,2

80

3,64





Accesso da Ponte di Legno 17,9 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Ponte di Legno(1258)-Sant'Apollonia (1584)

6,0

326

5,43

Sant'Apollonia(1584)-5° tornante(1802)

2,2

218

9,91

5° tornante(1802)-12° tornante(2096)

3,6

294

8,17

12° tornante(2096)-imbocco galleria(2332)

2,8

236

8,43

imbocco galleria(2332)-Passo di Gavia(2621)

3,3

289

8,76


LA SALITA NELLA STORIA DEL GIRO D'ITALIA

ANNO
TAPPA
ARRIVO/PASSAGGIO
VERSANTE SALITA
PERCORSO TAPPA 

PRIMO SUL GAVIA

1960
20a
PASSAGGIO
PONTE DI LEGNO
TRENTO-BORMIO

IMERIO MASSIGNAN

1988
14a
PASSAGGIO
PONTE DI LEGNO
CHIESA IN VALMALENCO-BORMIO

JOHAN VAN DER VELDE

1996
21a
PASSAGGIO
PONTE DI LEGNO
CAVALESE-APRICA

HERNAN BUENAHORA

1999
21a
PASSAGGIO
PONTE DI LEGNO
MADONNA DI CAMPIGLIO-APRICA

JOSE' JAIME GONZALEZ

2000
14a
PASSAGGIO
PONTE DI LEGNO
SELVA DI VAL GARDENA-BORMIO

JOSE' JAIME GONZALEZ

2004
18a
PASSAGGIO
PONTE DI LEGNO
CLES-BORMIO 2000

VLADIMIR MIHOLJEVIC

2006
20a
PASSAGGIO
PONTE DI LEGNO
TRENTO-APRICA

JUAN MANUEL GARATE

2008
20a
PASSAGGIO
PONTE DI LEGNO
ROVETTA-TIRANO

JULIO ALBERTO PEREZ CUAVIO

2010
20a
PASSAGGIO
BORMIO

BBORMIO-PASSO DEL TONALE

JOHANN SCHOPP

2014
16a
PASSAGGIO
PONTE DI LEGNO
PONTE DI LEGNO-VAL MARTELLO

ROBINSON EDUARDO CHALAPUD GOMEZ



Il Passo di Gavia è una delle salite mitiche della storia del ciclismo; l'altezza, le pendenze e lo stato della strada hanno reso epici i transiti del giro d'Italia su questo valico.
Il passo collega la Valfurva e la Valtellina alla Valcamonica ed ebbe in tempi passati notevole importanza commerciale per i traffici tra la repubblica di Venezia ed il Nord-Europa; la strada fu costruita per esigenze militari nel corso della prima guerra mondiale e nel seguito risultò poco utilizzata a causa della sua difficoltà e pericolosità; solo dopo l'alluvione del 1987 si è provveduto ad allargare e migliorare il tracciato asfaltandolo completamente.
Il versante valtellinese presenta un percorso lungo con tratti ripidi ma anche tratti più pedalabili ed un finale quasi piano; il versante camuno risulta invece durissimo con pendenze fino al 17% e nessuna pausa; inoltre rasenta profondi burroni e richiede la massima prudenza ed attenzione.

Sul versante settentrionale valtellinese a Bormio (1201m) si imbocca la Valfurva in moderata salita; dopo il barocco santuario ottagonale della Madonna della Misericordia (1273m) si sale ripidamente al borgo di Uzza (1307m); in leggera discesa e poi in falsopiano si attraversano senza soluzione di continuità gli abitati di San Nicolò (1319m) e Sant'Antonio (1339m), sede del comune di Valfurva, dove si incontra un breve tratto di pavè; in tutte le tre frazioni si trovano fontane utili per approvvigionarsi d'acqua.
Dopo un tratto di leggera ascesa la strada entra in una gola boscosa in dura salita ma con tracciato largo, ben asfaltato e senza curve difficili: è un tratto che si presta a forti velocità in discesa; dopo una semigalleria paravalanghe si procede con forte ascesa intervallata da brevi tratti di falsopiano fino a Santa Caterina Valfurva (1738m), località turistica in splendida posizione ai piedi del Cevedale.
La strada diventa stretta e si affrontano molti severi tornanti: il 1° tornante (1763m) alla fine del centro abitato, il 2° tornante (1796m) ai limiti di una pista da sci, il 3° tornante alla partenza di alcuni sentieri pedonali, il 4° tornante (1901m), il 5° tornante, il 6° tornante subito seguito dall'incrocio (1969m) con la strada sterrata che conduce al rifugio Paradiso ed il 7° tornante (2021m) tra i prati in corrispondenza dell'imbocco di una strada sterrata a sinistra; ad un incrocio (2052m) si lascia a destra una sterrata per le baite di Plaghera.
Subito dopo l'ottavo tornante, che si trova in prossimità del tracciato di una seggiovia, si oltrepassa una casa rurale (2081m); si affrontano il 9° tornante (2126m) ed il 10° tornante, in corrispondenza del quale si distacca la strada sterrata per il rifugio Palù; subito dopo ad un incrocio (2155m) si lascia a destra un'altra diramazione a fondo naturale.
Gli alberi diventano sempre più radi e la strada più ripida mentre il panorama risulta sempre più grandioso sul gruppo dell'Ortles-Cevedale ed i suoi ghiacciai; dopo un breve falsopiano nei pressi della malga dell'Alpe la strada effettua una diversione nella laterale valle dell'Alpe; dopo uno spiazzo per il parcheggio si attraversa il torrente al Ponte dell'Alpe (2294m) e si affronta il tratto più ripido lungo una strapiombante parete rocciosa.
Si torna nella valle di Gavia e si continua con pendenze molto dure interrotte da qualche tratto meno impegnativo costeggiando la malga dell'alpe di Gavia (2473m); con pendenza meno difficoltosa si perviene al rifugio Arnaldo Berni (2541m) ed al monumento ai prodi alpini difensori della Punta San Matteo (3678m), comandati dal capitano Arnaldo Berni cui è dedicato il rifugio; di fronte appare possente il ghiacciaio dei Forni, il maggiore del gruppo Ortles-Cevedale.
La strada prosegue in falsopiano tra i magri prati e, dopo una breve rampa, costeggia il Lago Bianco (2608m) e raggiunge il valico, dove sorge il rifugio Bonetta; il passo è dominato ad est dal Corno dei 3 Signori (3360m) ed ad ovest dal Monte Gavia (3223m) ed ha un panorama piuttosto chiuso e limitato.

Sul versante meridionale camuno la salita parte da Ponte di Legno (1258m) in decisa salita, si scende brevemente per attraversare il torrente e si sale moderatamente costeggiando il torrente prima di riattraversarlo; si lascia a sinistra il ponte con la diramazione per i nuclei di Zoanno (1294m) e Precasaglio (1380m) e si sale sensibilmente fino ad affrontare il 1° tornante (1426m) ed il 2° tornante (1442m), preceduto dall'incrocio con la stradina per Pian Pezzo, poi si continua con dura pendenza nel bosco.
Ad un incrocio (1514m), in corrispondenza di un'area attrezzata con fontana, si lascia a destra la strada asfaltata per Pezzo e Case di Viso (1763m); si continua nel bosco, si raggiunge Sant'Apollonia (1584m) nella valle delle Messi e dopo il paese il tracciato cambia aspetto, diventa più stretto e tortuoso e presenta una lunga serie di ripidi tornanti con pendenze sempre dure ed a tratti terribili con punte del 17%.
Si affrontano il 3° tornante (1632m), il 4° tornante presso uno spiazzo panoramico con panchina, il 5° tornante (1802m) dopo la sbarra nel punto di restringimento della carreggiata, il 6° panoramico tornante (1850m), il 7° strettissimo tornante (1903m), l'ottavo ardito tornante (1932m) e, dopo aver superato il limite della vegetazione boschiva, il 9° tornante, il 10° tornante (2049m), l'undicesimo tornante (2078m) ed il 12° tornante (2096m).
Si prosegue con un lungo tratto in costa in ambiente ormai di alta montagna dapprima con un guard-rail in legno e poi senza nessuna protezione verso valle; si lascia a sinistra una carreggiabile che raggiunge il ristoro bar Caione (2208m) e poco più avanti sulla sinistra si incontra un ampio piazzale-parcheggio sterrato.
Il tratto peggiore è all'altezza della moderna galleria, dove occorre scegliere tra la lunga ed oscura galleria (inizio a quota 2332m e termine a quota 2377m) od il vecchio tracciato dal fondo naturale molto brutto, stretto e privo di protezione verso il profondo burrone che costeggia la strada se risulta percorribile e non è sbarrato; lungo questo tratto esterno un cippo ricorda la tragedia della caduta nel burrone di un camion di alpini.
Dopo la galleria si prosegue tra rocce e magri pascoli in un grandioso panorama, si lascia a sinistra una carreggiabile che scende ad un alpeggio presso il Lago Negro (2392m) e si percorre in ripida ascesa la parete della conca sopra il laghetto dove si affronta il 13° tornante (2483m).
Si superano il 14° tornante (2514m) alla base di un vallone di pietraie e poco dopo il 15° ed ultimo tornante dove sorge una piccola costruzione; con pendenze fino al 15% si percorre la conca che precede il passo e finalmente si perviene al valico.

(Itinerario percorso il 14/07/1990 dal versante valtellinese)



Sul passo con il ghiacciaio dei Forni alle spalle

La sommità del passo (foto D.L.)

Il ghiacciaio dei Forni (foto D.L.)

Ultimo tratto di salita in vista del passo (foto D.L.)

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