Il
valico collega la Val d'Ega a nord con la Val di Fiemme a sud
mediante una buona strada asfaltata che presenta pendenze sempre
impegnative ed in alcuni tratti molto ripide.
Sul versante
meridionale si parte da Cavalese imboccando ad una rotonda
(1007m) nella parte occidentale del centro abitato la strada
statale 620 che sale con una serie di impegnativi tornanti tra
prati e villette: si affrontano l'ampio 1° tornante
sinistrorso, il 2° tornante destrorso (1054m), in
corrispondenza del quale si lascia a sinistra la diramazione per
un ristorante, il 3° tornante sinistrorso (1083m), in
corrispondenza del quale si incontra il cartello di fine del
centro abitato di Cavalese, il 4° tornante destrorso (1100m)
tra i prati presso un traliccio ed il 5° tornante sinistrorso
(1118m) dopo il quale si incontra il cartello “Daiano”. Ad
un incrocio (1145m) si lascia a sinistra un primo tracciato che
conduce nella parte bassa del centro di Daiano e subito dopo si
effettua il 6° tornante destrorso; si oltrepassa l'incrocio
(1168m) dove si lascia a sinistra la strada provinciale 126 per
il centro di Daiano e per Carano ed in falsopiano si arriva a
Varena (1180m) che si attraversa con fondo in pavé ed una
strettoia subito dopo la piazzetta della posta e del
municipio. Si continua in forte salita nella parte alta
(1236m) del paese e poi in mezzo a fitti boschi con pendenze
sempre impegnative effettuando un tornante (1292m) in una
valletta e superando il ristorante “Alla Baita”
(1363m). Dopo l'osteria alla Chiusa (1401m) si lascia a destra
ad un incrocio (1446m) la strada per il Passo
di Pramadiccio (1443m) e Stava; ad un incrocio (1516m) si
lascia a sinistra una carreggiabile ed al successivo vicino
incrocio (1552m) si lascia a destra la carreggiabile per la
Sorgente Busa della Neve. La salita diventa sempre più
ripida e si affrontano due chilometri con pendenza media
superiore all'11% in un ambiente un tempo ricco di alberi ma
devastato nell'ottobre 2018 dalla tempesta Vaia che ha abbattuto
gran parte della vegetazione ad alto fusto; dopo un tratto alla
base di pareti rocciose si sbuca nell'ampio altopiano del valico
raggiungendo alcuni edifici, fra i quali alberghi, ristoranti e
bar, intorno ad un grazioso laghetto. Si lascia a sinistra il
tracciato asfaltato per il Passo
di Oclini (1989m) e si procede in mezzo ad ampi pascoli con
pendenza che diventa più dolce; finalmente si raggiunge il
valico dove si gode un panorama molto ampio.
Sul versante
settentrionale si parte da uno svincolo presso Cardano/Kardaun
(290m), località della valle dell'Isarco a breve distanza
da Bolzano; purtroppo la vecchia strada che percorreva lo
strettissimo e spettacolare fondovalle iniziale della rocciosa
Val d'Ega con pendenza ripidissima al 16% è stata
abbandonata e non è più percorribile neanche in
bicicletta. Al suo posto sono state costruite due lunghe
gallerie (1185 metri la prima e 1500 la seconda) ampie e ben
ventilate ma molto trafficate ed in forte pendenza; le gallerie
sono vietate ai pedoni ma non ai ciclisti; mentre in discesa non
sono simpatiche ma si transitano velocemente in salita sono
decisamente sconsigliate. (Il percorso alternativo consiste
nell'imboccare nel centro di Cardano la strada per
Cornedo/Karneid che sale subito decisamente con 2 impegnativi
tornanti lungo una parete rocciosa; si entra nella valle laterale
di Cornedo e si affrontano altri 2 tornanti; dopo un traversone
si superano il 5° ed il 6° tornante e si arriva
all'incrocio dove si lascia a sinistra la breve diramazione per
il centro di Cornedo (512m); dopo il 7° tornante si supera la
frazione San Vito/St.Veit e dopo l'ottavo tornante si procede a
lungo su strada stretta e poco trafficata nel bosco; dopo altri
10 tornanti si arriva ad un incrocio presso una cappella dove si
lascia a sinistra la strada per Collepietra/Steinegg (823m) e si
segue a destra in discesa superando la zona artigianale ed
arrivando a San Valentino in Campo/Gummer (1117m) da dove si
scende ripidamente con 11 tornanti alla rotonda sulla strada
statale 241). Seguendo invece la strada statale 241 dopo le
gallerie si percorrono le strette gole della Val d'Ega in un
orrido ambiente di grande interesse paesaggistico mentre la
salita diventa meno severa ed alterna falsopiani a rampe
impegnative. La valle si allarga progressivamente e diventa
verde e popolata; una galleria lunga 170 metri può essere
evitata seguendo l'itinerario ciclabile esterno ben segnalato;
non possono essere evitate e devono essere percorse le 4
successive gallerie lunghe rispettivamente 180 metri, 320 metri,
154 metri e 152 metri. La salita diviene abbastanza dolce
mentre sullo sfondo appare maestoso il Latemar (2842m); una breve
discesa precede la rotonda per San Valentino in Campo/Gummer
(vedi itinerario alternativo sopra descritto). L'ascesa
riprende in moderata salita fino a Ponte Nova/Birchabruck (872m)
all'uscita del paese si lascia a sinistra la strada per il Passo
di Costalunga (1745m). Si svolta a destra e si procede in
sensibile salita superando una grossa segheria e dopo 1,1 Km si
arriva ad un bivio (934m) subito dopo il ponte sul Rio
Gerold/Gerold Bach; si tiene a destra lasciando a sinistra la
ripida strada asfaltata per Ega/Eggen, Pievalle (1421m), San
Floriano/Obereggen (1591m), Malga Laner (1826m) ed il Passo
di Pampeago (2005m). Il tracciato procede in una valle
stretta e boscosa dove si attraversa più volte il torrente
fino ad un incrocio (1131m) dove si lascia a destra la strada per
Nova Ponente ed il Santuario
di Pietralba (1521m); dopo un altro tratto in una valle
chiusa tra due pareti ricche di alberi si sbuca nella conca di
Novale/Rauth (1276m) dove si lascia a sinistra un secondo
tracciato per San Floriano/Obereggen (1591m), Malga Laner (1826m)
ed il Passo di Pampeago (2005m). Dopo Novale si affrontano
un'ascesa molto dura nel bosco con strada ampia e rettilinea fino
al ponte sul rio della Pala/Zanggenbach (1566m) dove si lascia a
sinistra una carreggiabile; il tracciato diventa leggermente più
tortuoso e si incontra un tornante (1726m). La pendenza si
riduce pur mantenendosi sensibile, si affrontano due tratti
ancora molto duri, poi dopo l'uscita dal bosco ed il confine
provinciale si incontra l'ultimo breve tratto facile che conduce
al passo.
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