VAL MALVAGLIA-CUSIE', 1646m (Ticino)



Accesso da Malvaglia 18,7 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Malvaglia chiesa(366)-Malvaglia Orino(377)
0,6

11

1,83

Malvaglia Orino(377)-5° tornante(640)

3,4

263

7,74

5° tornante(640)-bivio Pontei(826)

2,8

186

6,64

bivio Pontei(826)-diga(1010)

2,4

184

7,67

diga(1010)-fine lago(1004)

1,4

-6

-0,43

fine lago(1004)-Madra(1087)

1,2

83

6,92

Madra(1087)-Dandrio(1221)

1,7

134

7,88

Dandrio(1221)-ponte(1206)

0,3

-15

-5,00

ponte(1206)-Anzano 12° tornante(1326)

1,4

120

8,57

Anzano 12° tornante(1326)-14° tornante (1438)

1,3

112

8,62

14° tornante(1438)-Cusiè(1646)

2,2

208

9,45




L'alpeggio Cusiè si trova alla testata della Val Malvaglia, laterale della bassa Val Blenio, e risulta raggiungibile mediante una lunga, ripida e stretta strada asfaltata in ambiente solitario e pittoresco ai piedi del massiccio dell'Adula (3402m), la vetta più elevata del Ticino; la strada asfaltata termina 200 metri prima delle baite di Cusiè.

Il paese di Malvaglia risulta facilmente accessibile da Biasca, importante nodo di comunicazioni dove il percorso del Passo del Lucomagno (1916m) si separa dal tracciato del Passo del San Gottardo (2108m), seguendo la strada del Passo del Lucomagno.
Si parte dalla rotonda di fronte alla stazione ferroviaria (293m) di Biasca e si può scegliere fra due diversi itinerari.
Il primo itinerario consiste nel seguire le indicazioni per il centro e costeggiare inizialmente la ferrovia prima di sottopassarla; si attraversa il centro della cittadina con un tratto a senso unico e si percorre in leggera salita la Via Lucomagno; all'incrocio con la Via ai Grotti si ignora il segnale stradale per il Lucomagno a sinistra e si procede diritti; dopo il palazzo dello sport la strada diventa una pista ciclabile.
Il secondo itinerario consiste nel seguire per 800 metri la strada del Passo del San Gottardo (2108m) fino alla rotonda (301m) dove si procede diritti seguendo le indicazioni per il Lucomagno e lasciando a sinistra il percorso per il Passo del San Gottardo; si attraversa la parte moderna del centro di Biasca ed alla fine della zona abitata si sbuca sulla circonvallazione proveniente dall'uscita dell'autostrada, il cui transito risulta vietato alle biciclette; da questo punto in poi invece il tracciato è aperto anche ai ciclisti.
I due percorsi alternativi si incontrano dopo un tratto di leggera ascesa all'imbocco dell'ampia Val Blenio nel punto in cui la pista ciclabile termina presso l'incrocio (364m) per Loderio e Semione.
Si continua lungo l'ampia strada cantonale ed una breve rampa conduce al Ponte Leggiuna (370m) sul torrente che scende dalla strettissima Val Pontirone; l'antico ponte è visibile proprio all'ingresso della gola.
Una breve discesa conduce al pianoro di Malvaglia, comune autonomo fino al 2012 ed ora capoluogo del comune di Serravalle, formato dall'unione dei comuni soppressi di Malvaglia, Loderio e Semione; ad un incrocio (358m) si abbandona la strada moderna del Lucomagno, che evita il paese percorrendo il centro della vallata, e si imbocca la strada che entra nel centro abitato, dove si ammira il bel campanile romanico della parrocchiale di San Martino (366m) davanti alla quale si incontra un altro tracciato proveniente dalla strada cantonale del Lucomagno.
Il tracciato procede ancora facile per circa 600 metri verso nord all'interno del centro abitato ed in località Orino (377m) si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Malvaglia e si imbocca una strada stretta e ripida che sale a tornanti sul lato orientale della valle; il tracciato è molto stretto e si incontrano ad intervalli regolari degli allargamenti per consentire l'incrocio degli autoveicoli; in qualche punto è perfino difficoltoso l'incrocio fra una bicicletta ed un'autovettura per cui bisogna essere molto attenti e prudenti soprattutto in discesa.
Si affrontano il 1° ed il 2° tornante fra case sparse ed il 3° tornante (530m) nel bosco; un breve falsopiano conduce all'incrocio dove si distacca la diramazione di accesso alla frazione Scateto distesa lungo il pendio sulla destra; poco dopo si lascia a sinistra la breve diramazione per Tagnugna.
Dopo il 4° tornante (592m) ed il 5° tornante (640m), dove si lascia a destra la strada per Pontirone e Fontana (1353m), si incontra una sbarra con la funzione di chiudere la strada in caso di nevicate; si oltrepassano un edificio dell'acquedotto ed una panchina e si imbocca la stretta gola conclusiva della Val Malvaglia a grande altezza rispetto al torrente Orino.
Nel punto più roccioso ed impervio si percorre in falsopiano una galleria lunga 150 metri (740m) senza illuminazione; poiché la galleria è leggermente in curva uno strumento di illuminazione risulta senza dubbio utile.
Dopo un tratto di impegnativa salita, un falsopiano ed una facile discesa si supera l'incrocio (826m) dove si lascia a sinistra la stradina che attraversa il torrente Orino con un pittoresco ponte coperto in legno e termina in località Pontei.
All'incrocio si riprende a salire con dure pendenze nel bosco e si oltrepassano le baite di Canè e di Rasoira (913m); si sbuca nel pianoro alla base della diga ignorando la diramazione asfaltata a sinistra e si arriva al 6° tornante (925m) in posizione impressionante vicinissimo alla base della diga.
Si riprende a salire decisamente e dopo il 7° tornante (960m) si oltrepassa una stretta valletta a sinistra dove il ruscello scende formando delle cascatelle; poco dopo si arriva all'incrocio (989m) dove si lascia a destra la breve diramazione che raggiunge la diga (990m), alta 92 metri e lunga 292 metri, che genera il lago artificiale di Val Malvaglia, le cui acque alimentano la centrale idroelettrica di Biasca.
La strada raggiunge uno spiazzo (1010m) poco sopra la diga e costeggia il bacino in falsopiano e leggera discesa.
Dopo aver attraversato il torrente al termine del lago si supera la colonnina per il pagamento del pedaggio per i veicoli a motore appena prima dell'incrocio (1004m) dove si lascia a destra la breve carreggiabile per le baite di Caslou che si trovano vicino al lago.
Si procede con pendenze impegnative fino al ponte sul torrente Madra, che percorre la laterale Val Madra che si apre sulla destra, ed al paese di Madra (1087m), in dialetto Mèdra; di fronte si ammira l'imponente cascata della Furbeda.
Con pendenza più dura si affrontano l'ottavo tornante (1100m) ed il 9° tornante, presso il quale si trova la stazione di partenza di una teleferica, e dopo un tratto nel bosco il 10° tornante (1159m), appena prima della baita di Cuaha Sotto (1162m), e l'undicesimo tornante; procedendo tra i prati si attraversa il Rio della Furbeda ai piedi della cascata e si raggiunge Dandrio (1221m).
All'inizio del villaggio si trovano una fontana ed il Ristoro Alpino La Furbeda, aperto tutti i giorni da maggio a settembre, ricavato nell'edificio della vecchia scuola elementare ormai chiusa a causa dello spopolamento della vallata.
Dopo il piccolo centro abitato si procede in falsopiano e leggera discesa ignorando la diramazione a destra per Fontane fino ad un ponticello (1206m) sul torrente Orino in località Cregua dopo il quale la strada si impenna e sale con pendenze molto impegnative sull'opposto versante della valle.
Un traversone transita ai piedi delle baite di Caslei e raggiunge il 12° tornante (1326m) presso Anzano, dove si lascia a sinistra la diramazione per Dagro.
Si continua in dura ascesa tra prati punteggiati di boschetti e dopo il 13° tornante (1406m) si arriva presso la località Visnou al 14° tornante (1438), dove si lascia a sinistra la diramazione per Ticiai.
Il tracciato si snoda con un lungo e duro traversone che dopo l'alpeggio di Arbi (1465m) percorre un lungo tratto nel bosco; si procede in una radura dove si affronta il 15° tornante e si incontrano le baite di Saltadòi.
Dopo il 16° ed ultimo tornante (1630m) si arriva al termine della strada asfaltata (1646m) dove si lascia a sinistra la breve diramazione di accesso all'Alpe Rossino (1664m); si gode un ampio panorama sull'opposto versante della valle e le cime del settore meridionale del gruppo dell'Adula.
Il tracciato prosegue in falsopiano a fondo naturale con qualche traccia di vecchio asfalto per 200 metri fino al cartello di Cusiè; subito dopo ad uno slargo (1651m) si lascia a sinistra una carreggiabile che accede alle baite mentre il tracciato stradale transita a valle delle stesse.
La buona pista sterrata alla fine del villaggio supera uno spiazzo (1678m) dove si lascia a destra la carreggiabile che scende a Foppa (1624m) ed a sinistra un'altra carreggiabile e continua fino ad un parcheggio presso una biforcazione (1709m).

(Itinerario percorso il 21 giugno 2023)



Panorama verso il gruppo dell'Adula

La cascata della Furbeda



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