| Il
				valico collega, insieme al Passo d'Eira (2208m), la conca di
				Bormio e la Valtellina con la Valle di Livigno che, pur essendo
				politicamente italiana, è posta a nord dello spartiacque
				alpino e appartiene idrograficamente del bacino dell'Inn e quindi
				del Danubio.Il tracciato è il principale accesso a
				Livigno e risulta percorribile per tutto l'anno nonostante l'alta
				quota e l'abbondante innevamento invernale, anche grazie alle
				numerose gallerie artificiali paravalanghe; la strada è
				buona ed interamente asfaltata, le pendenze impegnative ma non
				proibitive; purtroppo il traffico è piuttosto intenso
				perchè Livigno è meta di notevole interesse sia per
				la bellezza e le qualità turistiche del luogo sia per il
				privilegio di risultare zona extradoganale.
 Il percorso da
				Bormio a Livigno presenta due passi: il Passo di Foscagno
				consente di transitare nella Valle di Vallaccia, laterale della
				Valle di Livigno, ed il Passo d'Eira conduce infine in
				quest'ultima; per mantenere l'unità di trattazione del
				tracciato si descrive l'intero percorso in questo
				paragrafo.
 Mentre da Livigno non ci sono alternative sul
				versante orientale è possibile sfruttare due lunghi tratti
				di pista ciclabile nella parte bassa del percorso per evitare
				quanto più possibile l'intenso traffico motorizzato.
 
 Sul
				versante orientale si parte da Bormio (1201m) seguendo per breve
				tratto in sensibile salita la strada che conduce al Passo
				dello Stelvio (2758m); dopo due tornanti si svolta a sinistra
				in corrispondenza del 3° tornante (1297m), si imbocca la
				strada per Livigno e si procede quasi in piano con una strettoia
				in un gruppo di case fino a varcare l'Adda sul Ponte dei Bagni
				(1301m).
 Si continua senza difficoltà passando alti
				sopra Premadio (1255m) e si lascia sulla destra il seicentesco
				Santuario della Madonna della Pietà (1317m) presso il
				piccolo nucleo di case denominate Fior d'Alpe dove si raggiunge
				un incrocio (1310m) dove a sinistra sbuca la strada asfaltata
				Bormio-Premadio ed a destra si lascia la bella strada asfaltata
				per il Passo
				delle Torri di Fraele (1941m) ed in seguito non asfaltata per
				i laghi di Cancano ed il Passo
				di Fraele (1952).
 Si procede in falsopiano attraversando
				con restringimenti della carreggiata la piccola frazione di
				Torripiano dove si incontrano una fontana ed una breve e facile
				discesa.
 Si raggiunge senza difficoltà Piandelvino, si
				attraversa il torrente Viola in località Pradelle (1324m)
				e si procede senza difficoltà nell'ampio fondovalle
				lasciando a sinistra gli impianti di risalita di Valdidentro;
				sulla destra si gode una bella vista sulle Torri di Fraele e
				sugli spettacolari tornanti che le raggiungono (le cosiddette
				Scale di Fraele).
 Si riattraversa il torrente entrando in
				Isolaccia, capoluogo del comune di Valdidentro; dopo la rotonda
				(1346m) davanti alla chiesa si inizia a salire moderatamente su
				tracciato a senso unico; all'uscita del paese la strada si
				impenna e si affronta il tratto più duro della salita con
				pendenze che raggiungono l'11%; con minore difficoltà si
				raggiunge Semogo (1468m), dove si trovano due fontane.
 Si
				continua in severa ascesa e si arriva a San Carlo (1586m),
				l'ultima frazione di Valdidentro; la strada si snoda con pendenze
				impegnative e visione grandiosa sulla vicina Cima de'Piazzi
				(3439m) con il suo scintillante ghiacciaio.
 
 Varianti su
				pista ciclabile:.
 Ci sono 2 tratti di piste ciclabili che
				consentono nella fase iniziale del percorso di evitare alcuni
				tratti della strada statale 301 e che risultano fortemente
				consigliati ai ciclisti.
 
 1) Da Santa Lucia a Fior
				d'Alpe.
 Al ponte di Santa Lucia (1170m) all'inizio della conca
				di Bormio si imbocca la pista ciclabile che costeggia l'Adda in
				leggera ascesa; questo tratto è molto frequentato dai
				pedoni e bisogna procedere a bassa velocità.
 Il
				tracciato percorre poi una stretta gola ed arriva ad un incrocio;
				a sinistra il tracciato attraversa il ponte sul fiume ma poi
				diventa sterrato ed adatto solo per le mountain-bike; a destra il
				percorso asfaltato sale con un duro tornante e sbuca presso la
				chiesa di San Gallo (1238m) sulla provinciale che a sinistra
				raggiunge in falsopiano Premadio il cui attraversamento è
				regolato a senso unico alternato mediante un semaforo.
 Subito
				dopo il semaforo la strada si impenna e con due ripidi tornanti
				raggiunge la chiesa parrocchiale; dopo un tratto a senso unico si
				svolta a sinistra, si oltrepassa una fontana e si sale
				sensibilmente all'incrocio (1310m) sulla statale in località
				Fior d'Alpe ai piedi del Santuario della Madonna della Pietà
				(1317m).
 All'incrocio si svolta a sinistra seguendo le
				indicazioni per Livigno e si procede lungo la strada statale
				301.
 
 2) Da Piandelvino a San Carlo.
 Ad un incrocio
				(1317m) all'inizio del centro abitato di Piandelvino-Pradelle si
				svolta a sinistra seguendo le indicazioni per “Sentiero
				Viola” e si segue la viabilità locale con una curva
				a destra; subito dopo si svolta a sinistra imboccando la pista
				ciclabile e si attraversa il torrente Viola con un ponte dal
				fondo di assi in legno; alla fine della discesa si svolta a
				destra con una stretta curva e si prosegue lungo il torrente
				sottopassando la statale 301 nel punto in cui questa attraversa
				il torrente Viola (1324m).
 Si raggiunge Isolaccia in sede
				propria costeggiando il torrente che si attraversa con un ponte
				(1340m) cambiando sponda; si sottopassa nuovamente la statale 301
				mentre entra in paese per raggiungere la rotonda davanti alla
				chiesa e si continua lungo il torrente fino al successivo ponte
				(1357m) che non si attraversa.
 Si prosegue lungo una
				tranquilla stradina di viabilità locale che continua
				costeggiando il torrente Viola e dopo le ultime case ridiventa
				(1371m) pista ciclabile che prosegue in una stretta gola
				verdeggiante.
 Dopo un ponticello si comincia a salire con
				pendenza progressivamente più dura e dopo il successivo
				ponte si procede su viabilità promiscua e si sale
				decisamente con 2 tornanti al cimitero di Semogo (1440m); si
				entra nella parte bassa del paese e si arriva ad un incrocio
				(1453m) con uno “stop”; prendendo a destra si
				attraversa il paese di Semogo sbucando sulla statale 301
				(1471m).
 Svoltando invece a sinistra si scende leggermente per
				150 metri percorrendo senza difficoltà due ponticelli su
				torrenti laterali e si comincia a salire duramente lungo la Via
				Le Ponti; con 2 tornanti si raggiunge la parte bassa del paese di
				San Carlo e dopo un altro tornante tra le case si arriva
				facilmente all'incrocio (1567m) dove si sbuca sulla statale 301;
				dopo 270 metri si raggiunge la chiesa parrocchiale di San Carlo
				(1586m).
 
 Dopo San Carlo la salita continua meno dura con
				due ampi tornanti (1690m e 1748m); in corrispondenza del
				successivo tornante, in località Arnoga (1885m), si lascia
				a sinistra la strada che risale la Val Viola, nella quale si è
				rimasti fino a questo punto, asfaltata fino al Parcheggio
				Altumeira (2068m).
 Il percorso prosegue con un lungo
				tratto in costa superando le baite sparse della località
				Preguzzon (1938m) ed aggira tra i boschi il costone del Monte
				Foscagno (3058m) per entrare nella valle di Foscagno con ampio
				panorama sulle montagne dello Stelvio.
 Si incontra la prima
				(2090m) delle tre semigallerie paravalanghe che risultano ampie e
				chiare per cui non creano problemi al ciclista; comunque è
				opportuno essere dotati di uno strumento di illuminazione per
				essere ben visibili.
 A metà della seconda galleria si
				incontra un tratto di falsopiano che termina nel tratto tra la
				seconda galleria ed il ponte (2176m) su un torrentello laterale
				che precede la terza galleria; al termine delle gallerie si entra
				nella parte terminale della Valle di Foscagno in un ambiente
				spoglio e grandioso di alta montagna.
 Dopo essere passati
				presso i laghetti di Foscagno (2235m), presso i quali sorge un
				albergo-ristorante, in una posizione molto panoramica in cui la
				vista spazia dall'Ortles al ghiacciaio dei Forni, si percorre una
				brevissima semigalleria e si affronta il lungo rettilineo finale
				che conduce alla dogana italiana e subito dopo alla sommità
				del Passo di Foscagno.
 
 Sul versante occidentale il
				percorso ha inizio a Livigno (1816m), località per la
				quale rappresenta il principale collegamento con il resto del
				mondo e l'unico che non richiede lo sconfinamento in Svizzera;
				infatti per lasciare Livigno esistono solo due altre strade; la
				prima conduce in Val Poschiavina ed a Tirano attraverso la
				Forcola
				di Livigno (2315m), l'altra è interdetta ai ciclisti
				perché porta in Engadina attraverso il ponte del Gallo ed
				una stretta galleria di 4 chilometri.
 Dopo essere usciti dal
				centro del paese ed aver superato su un ponte (1818m) il torrente
				Spol si sale tra le case della parte orientale di Livigno
				raggiungendo il primo tornante dove si incontra una strada che
				proviene dalla zona meridionale di Livigno ed attraversa il fiume
				su un altro ponte (1850m).
 Si transita presso la stazione di
				partenza di un impianto di risalita e si sale con forti pendenze
				affrontando gli ampi 2° tornante (1952m) e 3° tornante
				(2019m) tra boschi e prati che in inverno fungono da piste di
				sci; si gode una bella vista su Livigno, allungata nella sua
				ridente vallata, e le montagne circostanti; dopo aver incrociato
				la funivia del Mottolino il percorso piega versa est fino a
				raggiungere il Passo d'Eira (2208m), dove sorgono una cappella ed
				alcuni bar e ristoranti.
 Si scende ripidamente con pendenza
				segnalata al 10% per 400 metri, poi la discesa diventa meno
				ripida mentre si apre un grande panorama soprattutto verso il
				Passo del Foscagno e la Cima Piazzi; si sfiorano le poche case di
				Gembre (2152m) e si attraversa Trepalle (2085m), il centro
				abitato permanente più alto d'Europa.
 Dopo una
				semigalleria paravalanghe in leggera discesa si percorre il ponte
				del Rezz (2021m) sul torrente Vallaccia dove si riprende a salire
				sensibilmente con bella vista sul vallone di Trepalle e si supera
				la località Campaccio (2065m).
 Si prosegue in forte
				ascesa imboccando un vallone incassato e dopo il tratto più
				duro con pendenza segnalata al 14% si oltrepassa l'Alpe Rocca
				sulla sinistra e si percorre il ponte (2188m) sul torrente Valle
				di Foscagno; dopo un tratto abbastanza scorrevole e rettilineo si
				affrontano un primo tornante ed un secondo tornante ravvicinato
				(2267m) e con l'ultima rampa di 400 metri si arriva al Passo di
				Foscagno sullo spartiacque principale.
 
 (Itinerario
				percorso il 14/09/2002 da Bormio al Passo di Foscagno ed il
				03/08/2019 da Bormio al Passo d'Eira)
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