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				 Il
				Passo delle Erbe, in tedesco Wurzjoch, collega la Val Badia con
				la valle dell'Isarco, nella quale si può discendere sia
				attraverso la Val di Funes che tramite la Val di Eores; la strada
				è interamente asfaltata ma molto stretta e ripida nei
				tratti più elevati; la strada asfaltata scollina a quota
				2004 metri mentre il punto più basso della sella è
				a 1992 metri presso l'albergo-ristorante del valico e quindi le
				diverse fonti riportano quote differenti ma giustificabili. Il
				percorso risulta molto impegnativo e faticoso e si svolge in
				valli molto belle e tranquille; il traffico è modesto in
				confronto agli altri passi dolomitici; il tracciato classico
				presenta due passi da superare perchè tra il Passo delle
				Erbe ed il Passo di Eores si incontra il profondo solco della
				valle di Luson, nella quale occorre scendere prima di risalire al
				secondo valico; la valle di Luson è diventata percorribile
				solo recentemente mediante l'asfaltatura della ripida strada
				forestale che la risale.
  A)
				SALITA DA
				BRESSANONE ATTRAVERSO LA VALLE DI EORES. Ad
				una rotonda ben segnalata per Plose, Sant'Andrea ed Eores nel
				centro di Bressanone/Brixen (559m) si imbocca il Viale Mozart, si
				oltrepassa un semaforo e seguendo un tratto di pista ciclabile si
				percorre il ponte sull'Isarco, fiume lungo il quale si snoda la
				pista ciclabile che collega Bolzano al Brennero. Dopo il ponte
				la pista ciclabile termina e si segue la strada che piega a
				destra continuando senza difficoltà tra le case della
				frazione Millan/Milland (569m); un chilometro dopo la rotonda si
				comincia a salire moderatamente incontrando a sinistra una
				fontana prima di una strettoia. Al termine del centro abitato
				la salita diventa molto impegnativa ed il tracciato entra nel
				bosco affrontando il 1° tornante (673m); dopo il 2°
				tornante (718m) si attraversa una zona di praterie e dopo il 3°
				tornante (806m) si gode un ampio panorama sulla conca di
				Bressanone e le montagne circostanti; a nord svetta il Gran
				Pilastro (3510m) con i suoi ghiacciai. Si supera il bivio
				(823m) per Cleran/Kleran e dopo il bivio (874m) per
				Meluno/Mellaun si incontra un breve tratto facile fino al fondo
				di una valletta (896m) dove la salita riprende molto impegnativa
				per arrivare dopo il 4° tornante a Sant'Andrea in
				Monte/St.Andra (958m), in soleggiata ed amena posizione
				panoramica; lungo la stradina laterale a sinistra tra le case
				appena prima della chiesa si trova una bella fontana; si continua
				in dura ascesa e dopo aver lasciato a sinistra ad un incrocio
				(1025m) la diramazione per la stazione della cabinovia per Plose
				si entra in uno splendido bosco nel quale si procede per alcuni
				chilometri. Ad una curva (1260m) si esce dal bosco puntando ad
				est nella Valle di Eores ed appare il grandioso spettacolo dei
				denti aguzzi delle Odle; si continua faticosamente tra i prati
				raggiungendo le poche case sparse di San Giacomo di
				Eores/St.Jacob in Afers (1300m alla fermata dell'autobus) e
				transitando sotto la chiesa di San Giacomo/St.Jacob (1343m). Tra
				prati e boschi si raggiunge Eores/Afers; in corrispondenza del 5°
				tornante (1480m) si lascia a destra la strada per la parte bassa
				e principale della frazione mentre dopo il 6° tornante
				(1505m) si transita nella parte alta del paese; si affronta un
				lungo tratto in costa leggermente meno impegnativo che conduce in
				località Plancios (1693m), dove sorgono alcuni alberghi e
				si incontra un incrocio. Una strada asfaltata a sinistra dopo
				100 metri si biforca; il ramo di destra conduce in 3 chilometri
				agli alberghi di Plancios (1895m) mentre il ramo di sinistra sale
				asfaltato a Valcroce/Kreuztal
				e continua poi a fondo naturale fino al rifugio Plose (2446m) ed
				alla Cima di Plose
				(2504m). Il tracciato inizia a scendere con pendenza dapprima
				moderata e poi ripida per 2,7 Km tra i prati punteggiati di case
				sparse; dopo la cappella di Sant'Antonio si raggiunge il
				ponticello sul Rio Snaz/Schnatzbach (1577m) dove la strada
				diventa stretta e solitaria e riprende a salire moderatamente;
				dopo il ponte sul Rio di Eores il percorso si inerpica con forti
				pendenze e con 2 stretti tornanti alla base dell'impressionante
				parete del Monte Tullo (2653m) ed in corrispondenza del 9°
				tornante raggiunge l'incrocio (1736m) con la strada alternativa
				(itinerario B) che sale da Chiusa e dalla Valle di Funes
				valicando la Sella di Russis (1729m). Si procede in moderata
				ascesa in un bellissimo scenario naturale; una curiosa finestra
				panoramica è fornita da 2 massi ciclopici che
				fiancheggiano ad un certo punto la strada lasciando passare una
				cascatella ed uno sguardo fuggente verso le cime dolomitiche. Con
				qualche rampa impegnativa si entra nell'ampia conca del valico,
				ricca di boschi e radure; si incontrano due semplici ristoranti e
				si affronta l'ultimo tratto di salita prima della sommità
				del Passo di Eores (1863m), non segnalata da alcun cartello. Si
				scende moderatamente nel bosco fino al ponte sul Rio Lasanca
				(1806m) ed all'incrocio con la strada per Luson (1797m) e si
				riprende a salire con sensibile pendenza nel bosco. Dopo
				alcune baite c'è un brevissimo pianoro, poi si affrontano
				due duri tornanti ed un lungo ripido rettilineo tra i prati che
				conduce al Passo delle Erbe (2004m), dominato dalla splendida
				mole del Sass de Putia (2875m); vi sorge un rifugio.
  B)
				SALITA DA CHIUSA ATTRAVERSO LA VAL DI FUNES.
				 Il secondo
				itinerario inizia da Chiusa/Klausen (523m): si segue per 3,8 Km
				la pista ciclabile in direzione di Bressanone lasciandola per la
				strada statale del Brennero quando si intravede il cartello
				dell'incrocio dove si imbocca la provinciale della Val di Funes;
				dopo l'incrocio si sovrappassano con un lungo ponte il fiume
				Isarco e la ferrovia e si discende leggermente per sottopassare
				l'autostrada sotto la quale si effettua una curva a sinistra e si
				comincia a salire ripidamente nelle strettissime e rocciose gole
				con le quali la Val di Funes sbuca nella valle dell'Isarco; in un
				punto la gola è così stretta che c'è spazio
				solo per la strada che con un ponte attraversa il torrente. La
				valle diventa più aperta e la salita resta sempre molto
				impegnativa; dopo il bivio (672m) a destra per Gudon/Gufidaun si
				supera una grossa segheria e dopo il bivio (692m) a sinistra per
				Nave/Nafen si supera la zona industriale Mezzomolino e si procede
				in dura ascesa tra i meleti di Meles/Mileins (781m); dopo la
				diramazione (792m) per Tiso/Theis si incontra un breve tratto di
				salita moderata ma poi si entra in una gola dove la salita
				ridiventa molto dura. Si supera in ripida ascesa
				Pratello/Pradel (925m) e dopo un ponte la pendenza diminuisce
				leggermente; si oltrepassano le case sparse di Masi della
				Volpe/Fuchsloch ed in continua sensibile ascesa si arriva a San
				Pietro/St.Peter, località Pizzago/Pitzak (1096m),
				capoluogo del comune di Funes e stazione di villeggiatura che ha
				mantenuto le sue caratteristiche; il centro del paese con la
				chiesa parrocchiale si trova più in alto; lungo la strada
				di fondovalle si incontra una fontanella. Subito dopo una
				cappella si lascia diritta la strada che risale il fondovalle
				della Valle di Funes salendo a Malga
				Zannes (1685m) e si svolta a sinistra imboccando la strada
				provinciale 163 e raggiungendo in breve il centro di San
				Pietro/St.Peter; subito dopo il municipio si affronta con una
				strettoia il 1° tornante (1139m) ai piedi della chiesa
				parrocchiale; si continua con strada stretta e ripide pendenze e
				si affrontano tra prati e case sparse il 2° tornante (1181m)
				ed il 3° tornante (1246m) in corrispondenza dei quali si
				ignorano delle diramazioni. Si percorre un lungo tratto in
				costa; dopo il campo di calcio, un incrocio ed una cappellina si
				attraversa un boschetto e si perviene in località
				Colle/Koll (1422m); si continua tra i prati con ampio panorama
				oltrepassando i piccoli sparsi nuclei di case di Monte di Funes;
				il tratto più duro, con pendenze fino al 16%, è nei
				pressi della località Schopplhof (1595m); quando si entra
				nel bosco la salita diventa moderata e raggiunge il crinale tra
				la Val di Funes a sud e la Valle di Eores a nord alla Sella di
				Russis/Russiskreuz (1729m). Il valico è immerso nel
				bosco e vi si trovano un Crocifisso, la fermata dell'autobus ed
				una piccola costruzione in legno; vi si trovano alcuni cartelli
				indicatori ma non un cartello di valico. Il tracciato continua
				a salire moderatamente per breve tratto prima di iniziare la
				breve discesa fino all'incrocio (1736m) con il percorso che sale
				da Bressanone (itinerario A).
  C)
				SALITA DA BRUNICO ATTRAVERSO LA VAL BADIA.  Il
				terzo itinerario affronta il passo dalla Val Badia con minori
				dislivelli ma pendenze molto severe. Ad ovest di Brunico
				(835m), presso l'abitato di San Lorenzo di Sebato (810m), ad un
				incrocio (805m) si lascia la strada statale 49 di fondovalle che
				percorre la Val Pusteria e si imbocca la strada statale 244 che
				risale la Val Badia; dopo il ponte sulla Rienza, il sottopasso
				della ferrovia ed il ponte (806m) sul torrente Gàdera si
				attraversano le poche case di Floronzo e si procede in falsopiano
				nell'ampia conca. Dopo aver riattraversato con un ponte (841m)
				il torrente Gàdera la strada inizia a salire con pendenza
				moderata e costante nella stretta e boscosa gola percorrendo una
				prima moderna galleria illuminata lunga 545 metri, una seconda
				galleria illuminata lunga 940 metri, una terza galleria
				illuminata lungo 620 metri, una quarta galleria illuminata lunga
				950 metri (per tutte è da verificare se si riesce a
				passare all'esterno sul vecchio tracciato). A Longega (1012m)
				si incontra a levante lo sbocco della Val Marebbe, si lascia a
				sinistra ad un incrocio la strada per San Vigilio di Marebbe ed
				il Passo
				Furcia (1759m) e si attraversa il Rio di San Vigilio; a
				Longega (1005m) si incontra una prima strada per Antermoia
				passando da Rina, ma tutti i segnali ignorano questa
				alternativa. Si procede in falsopiano e poi in leggera ascesa
				lungo la stretta vallata boscosa che si apre all'improvviso nella
				bella conca di San Martino in Badia (1135m); dopo l'abitato di
				Piccolino (1103m) si scende brevemente fino all'incrocio (1087m)
				dove si lascia la strada di fondovalle che conduce al Passo
				di Gardena (2121m) ed al Passo
				di Valparola (2192m). Ancora in breve discesa si raggiunge
				il ponte sul torrente Gàdera e si risale con forte
				pendenza con il 1° tornante (1107m) ed il 2° tornante
				(1126m) a San Martino in Badia (1135m), località turistica
				in amena posizione. Alla fine del paese ad un incrocio (1187m)
				ben segnalato tra i prati si lascia a sinistra la strada per
				Longiarù (1392m) e si prosegue con bella ed ampia strada
				asfaltata dalla pendenza sempre molto dura che transita presso il
				pittoresco Castel Torre (1238m) prima di affrontare una serie di
				tornanti. La numerazione dei tornanti inizia qui senza
				considerare i due tornanti appena prima di San Martino in Badia
				per cui occorre sommare 2 al numero che si legge sui cartelli
				stradali. Si affrontano in rapida sequenza il 3° tornante
				(1301m), il 4° tornante (1335m), dove si lascia a sinistra
				una stradina asfaltata, il 5° tornante (1357m), il 6°
				tornante (1389m), dove si ignora una carreggiabile sbarrata a
				sinistra, il 7° tornante (1407m), dove si lascia a destra una
				pista a fondo naturale, un curvone impropriamente classificato
				come sesto tornante e l'ottavo tornante (1468m), classificato
				come settimo. Dopo un incrocio (1508m) con una pista a fondo
				naturale sulla sinistra in località Colmesan si percorre
				un tratto facile fino ad un successivo incrocio (1556m) con
				un'altra pista sulla sinistra e si inizia una discesa Km dapprima
				sensibile, poi moderata, ed infine molto ripida dopo il Col Vert
				(1483m) che immette nella conca di Antermoia. In
				corrispondenza del 9° tornante (1418m) si lascia a sinistra
				la diramazione per i Bagni di Antermoia (1436m) e subito dopo si
				raggiunge il ponte (1400m) sul Rio di Antermoia dove si riprende
				a salire ripidamente tra i prati; dopo il 10° tornante
				(1435m) e l'undicesimo tornante si lascia a destra ad un incrocio
				(1464m) la strada provinciale 174 e dopo il 12° tornante
				(1488m) si raggiunge Antermoia/Untermoi (1515m). Dopo il paese
				si entra nel bosco e con ripide pendenze si affrontano il 13°
				tornante (1561m), il 14° tornante (1586m) presso un gruppo di
				case rurali ed il 15° tornante (1622m), dove si lascia a
				destra la diramazione asfaltata per Alfarei. Si sottopassano
				una pista da sci ed il tracciato di un impianto di risalita e si
				ignora la diramazione asfaltata in discesa per Fornela prima dei
				ravvicinati 16° e 17° tornante (1727m); si oltrepassa il
				parcheggio Pe de Borz, si affrontano i vicinissimi 18° e 19°
				tornante ed in ripida salita si arriva al passo.
  D)
				SALITA DA BRESSANONE ATTRAVERSO LA VALLE DI LUSON.
				 Il quarto
				possibile itinerario di accesso si snoda da Bressanone attraverso
				la solitaria Valle di Luson, laterale della bassa Val Pusteria,
				lungo un percorso poco sconosciuto ed asfaltato da pochi anni. A
				Bressanone (559m) si imbocca la strada provinciale 30 per Luson
				che attraversa i fiumi Isarco e Rienza e guadagna quota
				innalzandosi rispetto al letto del fiume Rienza con impegnative
				pendenze; si affrontano nel bosco i ravvicinati 1° tornante
				(726m), 2° tornante (747m), 3° tornante (771m) e 4°
				tornante (786m) e si raggiunge un incrocio (842m) dove si lascia
				a destra una strada asfaltata che snodandosi alle pendici della
				Cima di Plose raggiunge Sant'Andrea in Monte congiungendosi
				all'itinerario A). Si procede tra le foreste con pendenza
				moderata oltrepassando le poche case di Selva/Walder (896m) e si
				lascia la valle della Rienza per entrare nella Val di Luson,
				percorsa dal Rio Lasanca/Lasankenbach che si attraversa con un
				ponte (821m) presso la zona artigianale dopo un tratto di leggera
				discesa. Tra i prati si affrontano i ravvicinati ed
				impegnativi 5° e 6° tornante (883m), dove si lascia a
				sinistra la diramazione di accesso alla località
				Masi/Huben, e si arriva al paese di Luson/Lusen (979m); si esce
				dal paese con 500 metri durissimi fino al ponte sul Rio
				Wasser/Wasserbach dal quale si procede in falsopiano fino al
				ponte sul Rio Pit/Bitzbach (1050m). Si continua facilmente
				fino alla zona degli impianti sportivi ed alla località
				Pezzè/Petschied (1072m), dove si transita ai piedi della
				chiesa di San Nicola; la salita riprende dapprima per breve
				tratto moderata e dopo il ponte sul Rio Lasanca molto
				impegnativa. Ad un incrocio (1123m) si lascia a sinistra la
				diramazione per Oberpetschied, che attraversa subito il torrente,
				e la salita diventa strettissima e durissima con rampe che
				raggiungono perfino il 21%. Il tracciato si snoda nel bosco
				costeggiando il torrente in una strettissima gola ed è una
				minuscola strada forestale ricoperta da un asfalto in molti punti
				rovinato con numerosi e fastidiosi canali di scolo e con qualche
				tornantino; il traffico è scarsissimo e si gode della
				quiete e dell'ambiente naturale; si attraversa più volte
				il torrente su ponticelli con fondo in assi di legno. Dopo
				essere usciti dalla stretta gola ed aver lasciato a destra la
				breve diramazione di accesso alla Kalkofen Hutte si attraversa il
				Rio Lasanca/Lasankenbach sull'ultimo ponte (1706m) e la salita
				diventa moderata mentre la valle si allarga in un grandioso
				scenario dolomitico. Quando mancano 3,2 chilometri al Passo
				delle Erbe si incontra l'incrocio (1797m) dove si lascia a destra
				la strada che valicando il Passo di Eores conduce a Bressanone
				(itinerario A) oppure a Chiusa (itinerario B), si svolta a
				sinistra e si affronta l'ultimo tratto, impegnativo ma più
				pedalabile rispetto alla parte centrale del tracciato, che
				conduce al valico.
  (Itinerario percorso il 01/08/1994
				salendo da Bressanone/Eores e scendendo in Val Badia). 
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