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				passo si trova sullo spartiacque tra la Val Trebbia ad est e la
				valle del torrente Avagnone, affluente della stessa Val Trebbia,
				ad ovest ed è raggiunto da una strada asfaltata solo dal
				versante occidentale lombardo.La situazione orografica ed
				amministrativa del territorio è piuttosto complessa perché
				i confini amministrativi non seguono le linee di cresta
				orografiche e ci sono aree appartenenti alla provincia di
				Piacenza in Valle Staffora ed aree appartenenti alla provincia di
				Pavia nel bacino della Val Trebbia.
 Il valico si apre alle
				pendici sud-orientali del Monte Lago (1123m) lungo la costiera
				fra il Monte Lago e la Cima delle Scalette (1177m); una piccola
				prominenza (1098m) lo separa dal parallelo Passo dei Ramari
				(1085m) a sud del quale si apre un terzo valico, il Colle
				dell'Arpeselle (1068m), raggiunto dal Passo dei Ramari mediante
				una stradina a fondo naturale.
 
 Sul versante occidentale si
				parte da Varzi (416m), principale centro abitato della Valle
				Staffora, famoso per i suoi salumi; si segue in moderata ascesa
				la strada del Passo
				del Penice (1149m) per 1,6 Km; dopo il Ponte dei Sospiri
				(450m) ad un incrocio ben segnalato (454m) si svolta a destra e,
				dopo un tratto pianeggiante, si continua in leggera ascesa su
				strada comoda e larga che attraversa le frazioni di Ranzi (459m),
				Case Boriani (463m) e San Martino (492m).
 Un tratto di
				falsopiano conduce al ponte (512m) sul torrente Aronchio,
				affluente dello Staffora; subito dopo si lascia a sinistra la
				strada per Canova, Menconico ed il Passo
				Scarparina (1108m); poi si riprende a salire lentamente fino
				al bivio (550m) dove si tiene a sinistra seguendo le indicazioni
				per Brallo e si lascia a destra il tracciato per Casanova
				Staffora (546m), capoluogo del comune di Santa Margherita di
				Staffora, ed il Passo
				del Giovà (1368m).
 Si risale il fianco della valle
				con salita dapprima dolce, poi impegnativa fino alle frazioni di
				Vallechiara (645m) e Sala (669m); all'uscita del paese di Sala si
				affrontano ravvicinati il 1° tornante ed il 2° tornante
				(720m).
 Si procede poi in leggera ascesa o falsopiano con
				bella vista sulla chiesa di Santa Margherita, eretta in posizione
				dominante, fino al bivio (736m) dopo un ponte dove si lascia a
				sinistra la prima strada di accesso a Massinigo (765m), paese che
				si trova poco a monte della strada provinciale e dal quale parte
				un secondo itinerario di accesso al Passo Scarparina; dopo
				l'incrocio (737m) con la seconda strada di accesso a Massinigo si
				incontra un breve tratto di leggera discesa fino al ponte sul
				Fosso di Massinigo.
 Si sale decisamente per breve tratto prima
				di scendere brevemente ma con sensibile pendenza al bivio (763m)
				per il centro storico di Santa Margherita; la strada, sempre
				ampia e comoda, riprende a salire impegnativa con ampi curvoni;
				dopo il bivio per Casone si raggiunge facilmente un ponte (830m)
				su un torrentello laterale.
 Si continua in moderata ascesa
				fino all'incrocio (890m) dove si lascia a sinistra la diramazione
				per Pregola e si continua in falsopiano attraverso una bella zona
				boscosa; si riprende a salire sensibilmente, si affrontano il 3°
				tornante (918m) ed il 4° tornante (929m) e si perviene in
				breve a Brallo di Pregola (951m), rinomata località di
				villeggiatura situata sul Passo del Brallo, valico che collega la
				Valle Staffora ad occidente con la valle del torrente Avagnone,
				affluente del fiume Trebbia ad est; il valico è situato
				sul crinale tra il Monte Penice (1460m) a nord ed il Monte
				Lesima (1720m) a sud.
 Nel centro del paese si procede
				diritti alla rotonda transitando davanti al municipio e subito
				dopo si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Passo
				Penice, Pregola e Dezza; si sale duramente tra le case passando
				di fronte alla chiesa fino al successivo incrocio (967m) dove si
				abbandona la strada principale a sinistra per il Passo del Penice
				a si tiene a destra seguendo le indicazioni per Dezza.
 Si
				imbocca una stradina asfaltata molto stretta e solitaria che sale
				con pendenza ripidissima per 300 metri prima di incontrare 100
				metri che consentono di rifiatare; si affronta un'altra rampa di
				300 metri molto dura, ma meno della precedente, che si snoda nel
				fitto bosco che forma un'autentica galleria vegetale.
 Dopo una
				radura con fondo dissestato dove si lascia a sinistra una
				carreggiabile si affronta una breve rampa fino ad un incrocio
				(1067m) dove si deve tenere a destra per procedere in falsopiano
				nel Piano della Faggetta e raggiungere presso un isolato campo di
				calcio un incrocio dove si lascia a destra una stradina per
				Feligara (1063m); nei tratti più aperti si gode il
				panorama verso sud con vista sul ben individuabile Monte
				Lesima.
 Dopo 200 metri pianeggianti si riprende a salire
				sensibilmente fino a raggiungere un incrocio (1087m); a destra
				una stradina non asfaltata raggiunge in circa 200 metri il Passo
				dei Ramari (1085m) dove convergono 3 carreggiabili: la prima lo
				congiunge con Feligara, la seconda si snoda lungo il crinale fino
				al Colle dell'Arpeselle (1068m) e la terza raggiunge in breve la
				Fontana dei Ramari.
 Prendendo a sinistra in 180 metri di
				moderata ascesa si raggiunge rapidamente il Passo di Monte Lago,
				difficile da individuare nel folto della vegetazione; il punto di
				valico è quello in cui la strada piega a sinistra mentre a
				destra una carreggiabile penetra tra gli alberi e compare un
				cartello della Provincia di Piacenza per delimitare la zona di
				caccia; il panorama è inesistente a causa del fitto
				bosco.
 
 Sul versante emiliano occorre essere dotati di
				mountain-bike per percorrere il tracciato, asfaltato da Bobbio a
				Dezza ma non asfaltato da Dezza al passo.
 Il percorso si
				distacca dalla strada statale 45, che percorre il fondovalle del
				Trebbia collegando Piacenza e Genova, appena a sud di Bobbio ad
				un incrocio (264m) presso il parcheggio che si trova vicino alla
				statua di Sant'Antonio Maria Gianelli, vescovo di Bobbio; si
				seguono le indicazioni per San Cristoforo e Dezza e si imbocca la
				Via del Bargo iniziando a salire decisamente con bella vista sul
				sottostante centro abitato di Bobbio.
 Dopo le Cascine Bargo
				Inferiore (322m) si affronta il 1° tornante (346m) e subito
				dopo l'incrocio (388m) per la Cascina Bargo Superiore si supera
				il 2° tornante; si procede nel bosco che si apre in radure
				coltivate.
 Dopo aver scavalcato un crinale ed aggirato la
				Cascina Panarone si prosegue con tracciato solitario nel bosco ed
				in corrispondenza del 3° tornante (461m) si lascia a sinistra
				la strada comunale per San Cristoforo seguendo le indicazioni per
				Dezza a destra.
 In corrispondenza del 4° tornante (487m)
				si ignora una carreggiabile a destra; si percorre un lungo
				traversone nel bosco; ad un incrocio (762m) si lascia a sinistra
				il tracciato per Cernaglia superiore e subito dopo si raggiunge
				Cernaglia inferiore (758m).
 Dopo un ponte si raggiunge Dezza
				(782m), isolata frazione di Bobbio; si continua su strada ancora
				asfaltata che supera il 5° tornante (823m) e raggiunge la
				frazione Fornacioni (853m); dopo il 6° tornante (873m) si
				lasciano a destra (893m) le case di Pra Martello; ad un incrocio
				(907m) si lascia a destra la carreggiabile per la Cascina
				Martello.
 La parte di strada asfaltata termina e si percorre
				un tracciato a fondo naturale che affronta il 7° tornante
				(1022m) ed il ravvicinato ottavo tornante ed immerso nel fitto
				bosco raggiunge il punto in cui ricompare l'asfalto e si comincia
				a scendere per 80 metri fino al passo.
 
 (Itinerario
				percorso in data 15/06/2019 dal versante lombardo)
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