Il
valico è situato sullo spartiacque tra le valli del
Pennavaira e dell'Arroscia, ma la strada asfaltata collega la
valle del Pennavaira alla valle del Tanaro mediante anche il
Passo di Prale (1260m), che si trova a nord-ovest a breve
distanza dal Colle Caprauna. La suddivisione amministrativa
del percorso è complessa; la valle del rio Pennavaira è
divisa tra Liguria e Piemonte: la parte inferiore appartiene alla
provincia di Savona, la parte superiore alla provincia di Cuneo;
la valle dell'Arroscia, in cui si resta solo per 1,3 Km,
appartiene alla provincia di Imperia; a nord del Passo di Prale
si estende la provincia di Cuneo, nella valle del Tanaro. La
strada risulta interamente asfaltata ed in genere abbastanza
larga ed agevole; il traffico è molto scarso, soprattutto
nella parte più elevata; il versante di Albenga risulta
molto lungo con alcuni tratti duri alternati ad altri pedalabili
mentre il versante di Ormea, decisamente più corto,
presenta pendenze molto più severe. Il percorso è
di grande interesse panoramico nel settore più elevato;
dal passo si gode una vista molto ampia sulle vette delle Alpi
Marittime; le valli attraversate presentano una natura ancora
quasi intatta e risultano sconosciute al turismo di massa.
Sul
versante meridionale da Albenga si segue la strada del Colle San
Bernardo (957m) in direzione di Garessio; a Leca (15m) si lascia
a sinistra la strada che risale la valle Arroscia sino a Pieve di
Teco e che consente attraverso il Colle di Nava (941m) di
ricollegarsi a Cantarana con l'itinerario del valico effettuando
così l'intero circuito. Dopo il casello dell'autostrada
dei Fiori si continua in falsopiano in mezzo a numerosi capannoni
e poi fra le coltivazioni di frutta ed ortaggi caratteristiche
della piana di Albenga; la valle si restringe nei pressi di
Cisano sul Neva (52m), che si lascia sulla sinistra affrontando
una facile rampetta. A Martinetto (73m) si abbandona la strada
che risale la valle del Neva in direzione di Garessio e si
imbocca la valle del rio Pennavaira con una strada che percorre
in falsopiano l'incassato fondovalle dove sono frequenti le
cave. Si superano le frazioni di fondovalle del comune sparso
di Castelbianco, noto per la produzione delle ciliegie, e si
affrontano tratti di moderata salita alternati a falsopiani;
appare il nucleo alto di Nasino (335m) disteso sul crinale e si
comincia a salire sensibilmente in una stretta gola raggiungendo
la frazione Mulino, il nucleo più basso di Nasino. Dopo
aver lasciato a destra la diramazione per varie frazioni si
percorre un breve falsopiano; in località Beo si riprende
a salire con moderate pendenze fino al bivio per Vignolo (481m)
che precede un ponte (383m); dopo essere passati davanti al
Santuario della Natività di Maria Santissima (385m),
contornato da alcune case, si entra nella provincia di Cuneo e si
comincia a salire con impegnativa pendenza fra i castagneti
mentre il paesaggio assume connotati più alpestri. Dopo
il primo tornante si guadagna quota salendo ripidamente in costa
e ci si dirige verso nord con bella vista sul Monte Galero
(1708m), che chiude la valle a nord, e dopo il 2° tornante si
continua in severa ascesa per raggiungere il paese di Alto
(650m), situato in posizione dominante su un crinale. Si
sfiora il centro abitato lasciandolo sulla sinistra con una
diramazione che si distacca ad una rotonda in corrispondenza del
3° tornante e si sale con altri 5 duri tornanti sopra il
paese tra alcune abitazioni rurali; particolarmente severo è
il tratto subito dopo il 6° tornante. Dopo un lungo
rettilineo, dove si incontra una fontana, si lascia a destra (2,3
Km da Alto) la ripida diramazione asfaltata che sale in 2,7 Km al
Santuario
della Madonna del Lago (1008m). Il tracciato supera un
crinale e la pendenza diventa moderata; la vista si apre
sull'alta valle, dove appaiono Caprauna ed il valico immerso
nelle pinete, e si incontra un tratto di percorso quasi
pianeggiante con una breve galleria non illuminata scavata nella
roccia. Si prosegue in forte salita fino a Caprauna (954m),
comune sparso di cui si aggira il capoluogo; la strada prosegue
salendo a tornanti sopra l'abitato tra pascoli e boschetti con
alcuni tratti ripidi, poi la pendenza diventa meno
dura. Attraverso belle pinete si arriva al valico, dove si
apre un grandioso panorama sulle montagne delle Alpi Marittime;
oltre il passo si entra nella imperiese valle del torrente
Arogna, affluente dell'Arroscia, tra prati che declinano
ripidamente; non esiste strada di collegamento con Armo (578m),
il paese più alto della valle.
Sul versante
settentrionale il percorso inizia a Cantarana (776m), piccolo
centro abitato poco a monte di Ormea (736m) sul tracciato della
frequentata ed importante strada che collega Ceva e Garessio a
nord con Pieve di Teco ed Imperia a sud attraverso il Colle di
Nava (941m). Dopo l'incrocio la stretta strada asfaltata
attraversa il Tanaro e risale con pendenze molto ripide una
stretta gola rocciosa, affronta un tornante, continua molto dura
ed in corrispondenza della Cappelletta di Prale presenta una
sensibile contropendenza di circa 450 metri fino alla breve
diramazione per l'isolata frazione di Prale (999m). La salita
riprende molto ripida e tortuosa nel bosco con un primo tornante
mentre al secondo tornante si lascia a sinistra la borgata Bavi
di Prale; si continua con un tratto in costa fino al Passo di
Prale (1260m), privo di qualunque segnalazione, dove si entra in
Valle Arroscia ed in provincia di Imperia; si affronta l'ultimo
durissimo tratto che con due ripidi tornanti tra i prati ed un
panoramico tratto in costa conduce al valico.
(Itinerario
percorso il 24/08/1988 ed il 15/08/2009)
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