| Il
				passo si apre sullo spartiacque tra la ligure valle del rio
				Pennavaira e la piemontese valle del fiume Tanaro tra i monti
				Galero (1708m) e Dubasso (1538m) e risulta raggiungibile
				solamente dal versante ligure mediante una strada non asfaltata
				che risulta per gran parte molto buona mentre si presenta più
				difficile, ma sempre interamente ciclabile, nel tratto
				finale.
 Da Albenga si segue la ex-statale N.582, del Colle
				San Bernardo (957m), in direzione di Garessio; a Leca (15m) si
				lascia a sinistra la strada che risale la valle Arroscia e si
				supera il casello dell'autostrada dei Fiori; si continua in
				falsopiano in mezzo alle coltivazioni di frutta ed ortaggi
				caratteristiche della piana di Albenga ed a numerosi capannoni;
				la valle si restringe nei pressi di Cisano sul Neva (52m), che si
				lascia sulla sinistra affrontando una facile rampetta.
 A
				Martinetto (73m) si abbandona la strada che risale la valle del
				Neva in direzione di Garessio e si imbocca la valle del rio
				Pennavaira con una strada che percorre in falsopiano l'incassato
				fondovalle dove sono frequenti le cave.
 Si superano le
				frazioni di fondovalle del comune sparso di Castelbianco, noto
				per la produzione delle ciliegie, e si affrontano tratti di
				moderata salita alternati a falsopiani; ad un incrocio (178m) in
				località Magliocca si lascia a destra la strada che sale a
				Veravo, capoluogo comunale (321m).
 La salita diventa più
				continua ma risulta sempre moderata; quando appare il nucleo di
				Borgo, una delle frazioni di Nasino, disteso sul crinale si
				comincia a salire sensibilmente in una stretta gola raggiungendo
				la frazione Mulino (301m), il nucleo più basso di Nasino,
				dove si trova l'ufficio postale.
 Dopo aver lasciato a destra
				la diramazione per la frazione Chiesa, dove sorge la chiesa
				parrocchiale, si percorre un breve falsopiano attraversando il
				ponte (300m) sl Rio della Pianca; in località Beo (312m)
				si riprende a salire con moderate pendenze e si lascia a destra
				la diramazione per il municipio.
 Si raggiunge il bivio per
				Vignolo (481m) appena prima di un ponte (383m) e 200 metri prima
				di raggiungere il Santuario della Natività di Maria
				Santissima, detto anche Madonna di Curagna (385m), contornato da
				alcune case.
 Si lascia a sinistra la strada principale che
				conduce ai paesi di Alto e Caprauna, al Colle
				Caprauna (1379m), al Santuario
				della Madonna del Lago (1008m) e con diramazioni a fondo
				naturale al Colle
				di San Bartolomeo d'Ormea (1439m) e si svolta a destra per
				salire moderatamente in costa seguendo le indicazioni per
				Vignolo; al primo tornante (417m) si lascia a destra la
				diramazione per Vignoletto; si continua a sinistra raggiungendo
				in breve la piazzetta (433m) ai piedi del borgo di Vignolo
				(481m).
 Si continua diritti imboccando una stradina stretta ma
				ancora asfaltata per altri 600 metri; dopo una zona di
				coltivazioni l'asfalto termina e si procede su buon fondo
				naturale; il tracciato si snoda abbastanza ombreggiato nel bosco
				e si affronta il primo dei 12 tornanti che conducono al passo; il
				fondo risulta sterrato ma si incontrano regolarmente brevissimi
				tratti asfaltati.
 Si affrontano in rapida successione il 3°
				tornante, il 4° tornante (617m) ed il 5° tornante (627m);
				dopo il 6° tornante si incontra un tratto molto ripido che
				conduce ai ruderi della cappella di San Pietro (690m), presso i
				quali si trova un'area attrezzata per pic-nic; si procede con
				pendenze impegnative ma regolari in un vallone e si supera il 7°
				tornante (717m) continuando nel fitto bosco.
 All'uscita
				dall'ottavo tornante (797m) appare per la prima volta il passo
				guardando verso nord; si continua in forte ascesa ben ombreggiata
				fino ad un crinale dove si incontra un tratto assolato e molto
				panoramico che permette di osservare in basso il tratto già
				percorso.
 Si supera un ponticello e si tralascia una
				diramazione a destra (976m); dopo una cappellina si lascia a
				sinistra la Casa Ravinazzo (979m) e subito dopo si affronta il 9°
				tornante; si procede con fondo ottimo e pendenza regolare e,
				superato un altro ponticello, si raggiunge la località
				Ciocca (1072m) presso la quale inizia un tratto esposto al sole
				in mezzo ai prati; si rientra nel bosco passando ai piedi di Casa
				Pamparin.
 La strada si restringe ed il fondo peggiora senza
				comunque pregiudicare la ciclabilità; la salita si
				interrompe e si affrontano 550 metri di leggera discesa nel fitto
				bosco passando alti sopra le Case Colombo.
 Si riprende a
				salire e si affronta il 10° tornante, all'uscita del quale si
				incontra una ripida rampa, seguita da un breve tratto che
				consente di rifiatare e dal punto più difficile della
				salita, una lunga ripidissima rampa che consente di raggiungere
				l'11° tornante.
 10 metri dopo il tornante la rampa termina
				e si procede in falsopiano fino al 12° ed ultimo tornante
				(1191m), seguito da un tratto irregolare caratterizzato da
				impennate alternate a falsopiani.
 Quando mancano 1,3 Km al
				passo si esce dal bosco e si affronta un lungo tratto in costa in
				mezzo ai prati e con grandioso panorama che presenta un tratto di
				pendenza moderata seguito da alcuni strappi ripidi; con l'ultimo
				facile falsopiano si raggiunge il solitario valico.
 La prima
				cosa che viene in mente è la domanda sul perché
				hanno costruito e mantengono con cura l'ultimo tratto, visto che
				al passo non si trova assolutamente niente; come ciclisti
				ringraziamo visto che il posto è stupendo, solitario e
				presenta panorami grandiosi sulle vette del Pizzo d'Ormea,
				dell'Antoroto e del Bric Mindino a nord; a sud lo sguardo si
				spinge fino alla Piana di Albenga ed al Mar Ligure.
 
 (Itinerario
				percorso il 29/05/2005)
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