| Il
				valico consente, insieme al Col Saint-Roch, il collegamento tra
				la valle della Vésubie, affluente del Var, e la valle del
				Paillon; il Paillon si getta in mare nella zona vecchia di Nizza,
				mentre il Var sfocia nel Mediterraneo pochi chilometri più
				ad ovest, presso l'aeroporto di Nizza; risulta pertanto possibile
				effettuare il percorso circolare percorrendo entrambi i versanti
				del valico.La parte più elevata del percorso risulta
				molto tranquilla e solitaria, mentre le vallate di accesso sono
				frequentate da un intenso traffico; la strada è
				interamente asfaltata, anche se il fondo risulta molto rovinato
				nel tratto conclusivo dal versante di Lantosque.
 
 Sul
				versante settentrionale a Plan du Var (143m) si abbandona il
				fondovalle del Var imboccando la stretta valle della Vésubie;
				si procede in falsopiano senza nessuna difficoltà tecnica;
				in occasione dei punti più stretti delle gole si
				incontrano due gallerie.
 A Saint-Jean-la-Rivière (285m)
				si trova una fontana, poi si continua in falsopiano con qualche
				leggera discesa e tratti di moderata ascesa; dopo le Suquet
				(340m) si incontra una salita sensibile fino ad una breve
				galleria, poi si procede quasi in piano fino a Lantosque; ad un
				incrocio in località le Fourcat (427m) una deviazione a
				sinistra porta nel centro del paese (474m) mentre a destra si
				deve seguire la circonvallazione.
 Dopo 500 metri si attraversa
				un ponte sulla Vésubie alla cui estremità si trova
				l'incrocio dove si abbandona la strada di fondovalle per
				Roquebillière e Saint-Martin-Vésubie mentre a
				destra inizia la salita del Col de la Porte; da notare che i
				segnali stradali non nominano il passo ma indicano "Nice par
				le Col Saint-Roch".
 Si imbocca la strada M73 e si sale
				moderatamente in costa nella valle della Vésubie su strada
				ampia e ben asfaltata con panorama sempre più ampio; ad un
				incrocio si lascia a sinistra la diramazione a fondo chiuso per
				Saint-Colomban e Camari (811m).
 Con due impegnativi tornanti
				si raggiunge l'isolato villaggio di Loda (645m), dopo il quale si
				entra in una valletta laterale e si scende moderatamente per 2,3
				Km in una zona franosa; la strada diventa stretta ed il fondo
				rovinato e ghiaioso.
 Dopo il Pont de l'Infernet (563m) la
				salita riprende impegnativa; la valle è boscosa e
				solitaria, il traffico scarsissimo, sul crinale della montagna
				sono visibili in alto le case di Peira-Cava (1432m).
 La salita
				risulta sempre molto impegnativa con rampe molto ripide e qualche
				momento di breve respiro; dopo un ponticello (723m) si affrontano
				2 duri tornanti e si oltrepassa una fattoria isolata.
 In
				località Raimonaudo si incontra un altro ponticello (860m)
				e dopo aver aggirato un crinale si supera il complesso rurale di
				la Gabelle; si affronta una coppia di tornanti e si percorre un
				raro tratto panoramico con bella vista su tutte le cime più
				alte delle Alpi Marittime; in forte salita si raggiunge il
				valico.
 Il passo è molto solitario; vi sorgono
				solamente una croce ed il cartello altimetrico.
 
 Sul
				versante meridionale il percorso inizia a l'Escarène
				(357m), nodo di comunicazioni nella valle del Paillon, dove
				transita la strada nazionale che congiunge Nizza alla valle del
				Roia attraverso il Col
				de Braus (1002m); il paese è raggiungibile da Nizza
				affrontando il Col de Nice (412m) che presenta sul versante nord
				una salita impegnativa, ma lunga solamente un chilometro, e sul
				versante sud dei lunghi tratti di falsopiano e leggera ascesa
				seguiti da un finale molto impegnativo.
 Dal centro di
				l'Escarène si attraversa il fiume, sotto il viadotto della
				ferrovia si lascia a destra ad un incrocio (362m) la strada per
				il Col de Braus, si percorre una breve galleria e si sale
				duramente fino alla stazione ferroviaria, poi si procede in
				falsopiano per 500 metri costeggiando i binari fino a quando
				questi entrano in galleria; con una rampetta si raggiunge una
				rotonda (397m), poi si entra in una stretta valle dapprima in
				falsopiano e poi in sensibile ascesa incontrando numerose
				abitazioni sparse .
 Dopo aver attraversato il torrente al Pont
				du Vergié (554m) si sale duramente per arrivare a Lucéram
				(644m), villaggio medievale il cui centro storico è
				abbarbicato su un roccione; si attraversa il paese incontrando
				una fontana e si raggiunge l'incrocio dove occorre tenere a
				sinistra mentre si lascia a destra una strada per il Pas
				de l'Escous (1008m), la Baisse
				de la Cabanette (1372m) dal versante est, Peira-Cava ed il
				Col de
				Turini (1607m).
 Si sale con forte pendenza e molti
				tornanti in una zona un tempo ricoperta da bellissimi boschi,
				purtroppo spaventosamente devastati dagli incendi.
 Dopo un
				tratto in costa lungo la parete che sovrasta Lucéram da
				ovest si effettuano il 1° tornante e, dopo un tratto molto
				panoramico sul centro medievale, il 2° tornante; si percorre
				con pendenza moderata una valletta e si raggiunge il valico
				denominato La Colla del Anchière (754m) dove si trova
				sulla sinistra il segnale per la cappella di Notre-Dame de Bon
				Coeur; subito dopo si affrontano altri tre tornanti ravvicinati
				in una zona di case sparse.
 Si percorre un tratto in costa
				aggirando il crinale ed entrando nell'alta valle del Ruisseau de
				la Pinéa, affluente del Paillon; ad un incrocio (823m) si
				lascia a sinistra una carreggiabile.
 Si prosegue con ampio
				panorama ed in località Garibert si effettua il 6°
				tornante subito seguito dal 7° tornante; poco più
				avanti si affrontano l'ottavo tornante ed il 9° tornante
				(907m), in corrispondenza del quale si distacca a destra una
				stradina chiusa da un cancello che conduce in località la
				Blanchièra.
 Si superano in rapida sequenza 4 tornanti e
				si arriva alla base del Col Saint-Roch dove si affronta il 14°
				tornante presso un serbatoio d'acqua; con l'ultima rampa si
				raggiunge il Col Saint-Roch (990m), valico situato sullo
				spartiacque tra la valle del Paillon de Contes a nord-ovest e la
				valle del Ruisseau de la Pinéa, affluente del Paillon, a
				sud-est.
 Il Col Saint-Roch è un nodo stradale; vi
				giungono, tutte asfaltate:
 1) la strada, appena descritta, che
				da l'Escarène risale l'alta valle del Ruisseau de la
				Pinéa, affluente del Paillon,
 2) la strada del Col de
				la Porte (1057m),
				valico di collegamento con la valle della Vèsubie ben
				visibile a nord,
 3) l'altra strada che sale dal versante ovest
				alla Baisse
				de la Cabanette (1372m), a Peira-Cava ed al Col
				de Turini (1607m),
 4) la strada ad ovest che da Coaraze
				risale l'alta valle del Paillon de Contes e supera il Col de
				Savel (972m).
 Imboccando la strada per il Col de la Porte si
				sale con pendenze moderate aggirando la testata della valle del
				Paillon de Contes per raggiungere il solitario
				valico.
 
 (Itinerario percorso il 21/08/1994 salendo dal
				versando nord e scendendo dal versante sud)
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