CIMA DI MARTA, 2136m (Alpes Maritimes)



Accesso da Molini di Triora 26,0 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Molini di Triora(456)-ponticello(464)

A

1,1

8

0,72

Ponticello(464)-4° tornante(701)

A

2,8

237

8,46

4° tornante(701)-8° tornante(839)

A

1,8

138

7,67

8° tornante(839)-bivio Ceppo(1094)

A

3,6

255

7,08

bivio Ceppo(1094)-Colla di Langan(1127)

A

0,8

33

4,12

Colla di Langan(1127)-Colla Belenda(1375)

A

3,7

248

6,70

Colla Belenda(1375)-Colla Melosa(1540)

A

2,9

165

5,69

Colla Melosa(1540)-bivio Pietravecchia(1857)
N A

4,4

317

7,20

bivio Pietravecchia(1857)-caserme di Marta(1965)
N A

2,9

108

3,72

caserme di Marta(1965)-Cima di Marta(2136) 
N A

2,0

171

8,55






Accesso da Pigna 29,7 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Pigna(240)-Palazzo del Maggiore(610)
A

6,1

370

6,07

Palazzo del Maggiore(610)-Colla di Langan(1127)
A

7,7

517

6,71

Colla di Langan(1127)-Colla Belenda(1375)
A

3,7

248

6,70

Colla Belenda(1375)-Colla Melosa(1540)

A

2,9

165

5,69

Colla Melosa(1540)-bivio Pietravecchia(1857)
N A

4,4

317

7,20

bivio Pietravecchia(1857)-caserme di Marta(1965)
N A

2,9

108

3,72

caserme di Marta(1965)-Cima di Marta(2136) 
N A

2,0

171

8,55






Accesso da Realdo/Colla di Sanson 16,9 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Realdo(1037)-Sant'Antonio(1202) 
A

2,2

165

7,50

Sant'Antonio(1202)-Borniga(1303) 
N A

1,8

101

5,61

Borniga(1303)-Il Pin(1393)  
N A

2,3

90

3,91

Il Pin(1393)-Case Cascin(1526) 
N A

2,3

133

5,78

Case Cascin(1526)-Colla di Sanson(1707)
N A

2,9

181

6,24

Colla di Sanson(1707)-caserme di Marta(1965) 
N A

3,4

258

7,59

caserme di Marta(1965)-Cima di Marta(2136) 
N A

2,0

171

8,55






Accesso da San Dalmazzo di Tenda/Colla di Sanson 23,8 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

San Dalmazzo(696)-Briga Marittima(772) 
A

2,5

76

3,04

Briga Marittima(772)-N.D.des Fontaines(866)
A

3,8

94

2,47

N.D des Fontaines(866)-Col Linaire(1440) 
N A

8,2

574

7,00

Col Linaire(1440)-Colla di Sanson(1707)  
N A

3,9

267

6,85

Colla di Sanson(1707)-caserme di Marta(1965) 
N A

3,4

258

7,59

caserme di Marta(1965)-Cima di Marta(2136) 
N A

2,0

171

8,55




La Cima di Marta o Monte Vacchè è una cima tondeggiante che sorge sul crinale tra la Valle Argentina ad est e la Valle del Roia ad ovest; la linea di confine in questo tratto si trova a mezzacosta e non sul crinale, per cui la vetta risulta interamente in territorio francese; nei pressi della sommità esistono i resti delle fortificazioni al cui servizio era stata costruita la rotabile, ora ridotta a mulattiera erbosa ma ancora completamente ciclabile.
L'accesso risulta possibile attraverso l'impegnativa strada asfaltata che conduce alla Colla Melosa, amena località sul crinale tra la Valle Argentina e la Valle del Nervia; da qui la strada prosegue a fondo naturale consentendo di compiere un vasto e spettacolare percorso lungo il crinale fino a raggiungere la Colla di Sanson, valico di confine che mette in comunicazione mediante una strada a fondo naturale la Valle Argentina con la Valle del Roia; una difficile diramazione consente l'accesso alla cima del monte.

DA ARMA DI TAGGIA A MOLINI DI TRIORA ED ALLA COLLA DI LANGAN
Ad Arma di Taggia si abbandona la costa del Mar Ligure e la strada statale N.1 "Aurelia" per percorrere la Valle Argentina; si procede quasi in piano fino a Taggia (39m), poi si passa sotto il viadotto dell'autostrada e si penetra in leggera ascesa nella valle che si restringe; dopo un ponte (68m) la salita diventa sensibile e, attraversato nuovamente il torrente (82m), risulta severa per alcune centinaia di metri; dopo la rampa si supera Castel San Giorgio (132m) e la strada prosegue in falsopiano, supera il ponte (142m) sul torrente Oxentina ed il bivio (155m) per Vignai ed arriva a Badalucco (179m), grosso paese allungato lungo le anse del torrente Argentino.
Poco dopo si incontra un bivio (222m); a sinistra si può seguire il vecchio tracciato, sempre asfaltato, stretto e poco trafficato, con salita molto dolce e costante lungo il torrente.
Prendendo invece a destra lungo la statale si supera l'incrocio (236m) con la provinciale della Colla d'Oggia (1167m) e si sale con sensibile pendenza e sede stradale ampia ed agevole; dopo il bivio (388m) per l'isolato villaggio di Glori si scende dolcemente per un paio di chilometri fino ad Agaggio Inferiore (371m), dove ci si riconnette al vecchio tracciato.
Si continua alternando rampe e tratti di falsopiano fino all'ingresso di Molini di Triora, dove si trova un quadrivio (456m): a destra la strada asfaltata per il Passo della Teglia (1387m), di fronte la strada per Triora e l'alta valle, dove si trova Realdo, a sinistra la strada per la Colla Melosa; presso l'incrocio sorge una fontana, ultima possibilità di approvvigionamento d'acqua.
Dopo aver svoltato a sinistra si scende brevemente per effettuare un tornante (449m), attraversare il torrente (444m) e si procede in falsopiano nello stretto fondovalle per 1,2 Km fino ad un ponticello (464m); la strada si impenna e sale con ripida pendenza ed 8 tornanti attraverso fitti boschi di castagni; alcuni brevissimi falsopiani interrompono ad intervalli irregolari la dura ascesa.
Sul vicino versante opposto della strettissima valle sorge Triora (776m), che si ammira dapprima dal basso, poi dalla stessa altezza ed infine dall'alto.
In corrispondenza del 1° tornante (536m) si trova un sentiero a destra che scende al torrente ed in corrispondenza del 2° tornante (584m) si ignora la diramazione a sinistra per il piccolo borgo di Perallo; dopo il 3° tornante (642m) si raggiunge il 4° tornante (701m) presso l'oratorio di San Giovanni Battista; dopo due tornanti ravvicinati si affronta l'ampio 7° tornante (791m) e si raggiunge l'ottavo tornante (839m).
Dopo aver doppiato uno sperone roccioso si entra nell'ampia conca boscosa che la Valle Argentina forma a monte della strettoia attraversata; lo sguardo può seguire facilmente la traccia della strada che compie un semicerchio intorno alla conca.
Si continua a salire con forti pendenze e bel panorama: a nord svetta il maestoso Monte Saccarello (2200m), vetta più elevata della Liguria e punto di confine con la Francia ed il Piemonte.
Dopo l'incrocio (1094m) con la strada per San Giovanni dei Prati (1240m) ed il Monte Ceppo (1505m) si procede in falsopiano per 800 metri fino alla Colla di Langan (1127m), valico tra la Valle Argentina e la Valle del Nervia; si incontra la strada che sale da Pigna.

DA PIGNA ALLA COLLA DI LANGAN
Da Pigna (240m) si affronta una rampa per uscire dal paese sul ponte di Lago Pico (262m), di fronte alle terme solforose; dopo gli incroci per Castel Vittorio (420m) e Buggio (445m) si inizia a salire con stretti e ripidi tornanti in una boscosa ed incassata valletta.
Dopo il 1° tornante (368m) si affrontano altri 4 tornenti e dopo il "Palazzo del Maggiore", dimora nobiliare oggi adibita a ristorante (610m), si prosegue in costa nella conca terminale della valle del Nervia, dominata ad est dal Monte Ceppo (1627m), con pendenze molto impegnative e tracciato decisamente tortuoso e sempre esposto al sole; si superano le case Allavena (731m).
In un breve tratto di falsopiano si incontra una fontana del 1894, dedicata alla Regina Margherita (1017m), poi si riprende a salire faticosamente tra i prati fino alla Colla di Langan.

DALLA COLLA DI LANGAN ALLA CIMA DI MARTA
Si continua a salire in costa alternando tratti ripidi a qualche falsopiano; il fondo stradale risulta in alcuni tratti molto rovinato e richiede la massima attenzione; dopo un valico innominato (1140m) che si tocca ma non si attraversa la salita diventa poi costantemente ripida ai piedi del Carmo Binelli (1329m) ed alla Colla Binelli (1274m) si lascia a sinistra la carreggiabile che conduce alla diga di Tenarda (1319m), il cui transito è riservato agli automezzi dell'ente gestore della diga.
Dopo un tratto di dura ascesa si affronta un tornante (1359m), detto Curva del Fo, e si raggiunge la Colla Belenda (1375m), dove si passa sul versante del Nervia; si prosegue con pendenza sensibile in mezzo al bosco, si gode un tratto di falsopiano e si riprende a salire con forte pendenza e bella vista sul lago artificiale di Tenarda, di proprietà dell'acquedotto municipale di Sanremo.
Con un ultimo impegnativo strappo si perviene alla Colla Melosa (1540m), valico sul crinale tra due vallette laterali della Valle del Nervia; vi sorge un rifugio-ristorante in mezzo alle pinete; la località presenta un bel panorama sui monti Pietravecchia (2038m) e Toraggio (1973m) ed è meta di molte gite per la sua amenità e le possibilità escursionistiche.
La strada continua non asfaltata con forte pendenza dapprima nel bosco e poi lungo ripide pareti rocciose ed affronta due tornanti (1659m e 1698m); dopo un tratto lungo le dirupate pendici del Monte Pietravecchia ed un altro tornante (1778m) si raggiunge l'incrocio (1857m) con la carreggiabile, interdetta al traffico motorizzato, che conduce fino alla cima del Monte Pietravecchia (2038m).
Dopo il bivio si percorre un breve tratto in leggera salita, poi si procede in dura ascesa per aggirare ad est il Monte Grai (2012m) passando ai piedi (1883m) dell'omonimo rifugio (1898m), ricavato da una vecchia caserma, e si prosegue in costa appena sotto il crinale di confine con la Francia; il tracciato si snoda senza protezione sull'orlo di profondi burroni.
Dopo aver superato l'incrocio (1953m) per il valico di Porta Bertrand (1961m, il cartello segnaletico riporta una quota clamorosamente sbagliata), al quale si accede in 50 metri con un sentiero ciclabile si procede dapprima in moderata ascesa e poi in falsopiano fino ad un incrocio dove si può imboccare indifferentemente il tracciato a sinistra oppure a destra.
Tenendo a sinistra secondo le indicazioni per la Cima ed il Balcone di Marta si prosegue in leggera discesa alle pendici del Monte Ceriana (2027m) fino ad una sella dove sorge una fattoria, poi sale con fondo dissestato ma sempre ciclabile fino a sbucare sul Passo Cima di Marta (per i francesi Baisse de Marta, 1959m) tra la Valle Argentina ad est e la Valle del Roia ad ovest alla base meridionale della Cima di Marta presso il quale sorge l'ampio complesso in rovina delle caserme di Marta (1965m).
Tenendo invece a destra si affronta un tratto di sensibile discesa fino all'incrocio con la strada che scende alla casa forestale (1703m) del Monte Gerbonte, poi si riprende a salire fino ad un bivio (1956m) dove si lascia a destra la strada principale per la Colla di Sanson e si svolta a sinistra raggiungendo in breve il Passo Cima di Marta (1959m), dove si incontra un cippo che segna il confine tra Italia e Francia, e subito dopo l'ampio complesso in rovina delle caserme di Marta.
Si passa tra i ruderi delle caserme e si si trova una sbarra, che blocca il traffico motorizzato; pedoni e ciclisti possono sottopassarla agevolmente.
Dopo la sbarra si procede in moderata ascesa, si aggira un costone e si deve stare attenti ad imboccare a destra una mulattiera dal fondo erboso tralasciando la più invitante carreggiabile che conduce al Balcone di Marta (2123m).
Si segue la mulattiera lla mulattiera tra i prati lungo il versante orientale della montagna con molta attenzione quando si restringe a sentiero mantenendo comunque sempre la ciclabilità e procedendo con pendenza dura ma regolare; dopo aver aggirato la cima portandosi nel bosco sul versante settentrionale si affronta uno stretto tornante e si ritorna sul lato orientale fino ad un secondo tornante; poco dopo si supera il 3° ed ultimo tornante, si passa attraverso ruderi di caserme e con l'ultimo strappo si raggiunge la cima dove sorgono un cartello indicatore, un cippo ed una piramide.
Nelle giornate limpide si gode uno straordinario e vastissimo panorama sulle Alpi Marittime ed in lontananza sul Monviso oltre il Colle di Tenda; purtroppo spesso nei mesi estivi si ha formazione di nuvole basse che avvolgono completamente la cima in una fitta nebbia.

DA REALDO ALLA COLLA DI SANSON
Il terzo itinerario parte da Realdo, paesino dell'alta Valle Argentina, raggiungibile in 16,2 Km di strada asfaltata da Molini di Triora.
Da Realdo (1037m), dove si trova una fontana nella piazzetta del paese, si sale con forte pendenza su strada stretta ma recentemente asfaltata; dopo un tornante (1112m) si percorre tutta la conca sopra il paese; presso un secondo ripido tornante si incontrano la chiesetta di Sant'Antonio (1202m) e la fine del tratto asfaltato; si prosegue su strada sterrata con fondo in buono stato e forte pendenza in una zona caratterizzata dalla presenza di numerose cave e miniere; dopo due tornanti la salita diventa facile e si esce dal bosco nel panoramico pianoro in cui si incontrano le poche case di Borniga (1303m), strette intorno alla chiesetta della Madonna della Neve; in corrispondenza dell'abitato si percorre un breve tratto asfaltato.
Si continua in moderata salita compiendo una lunga diversione in una valletta laterale; dopo aver superato il fondo della valletta la salita riprende con qualche dura rampa, poi in leggera discesa si raggiunge la località Il Pin (1393m); dopo pochi metri d'asfalto si affronta una ripidissima rampa con fondo in cemento: è il punto più difficile, fortunatamente breve, della salita.
Si procede in falsopiano e leggera discesa nella conca alle spalle del Pin prima di affrontare l'ultimo tratto di salita nel bosco con pendenza impegnativa ma costante e quasi tutti i tornanti asfaltati.
Dopo le diroccate Case Cascin (1526m) la strada continua sinuosa nel bosco fino all'ultimo tornante, presso un cartello segnaletico, poi si continua in costa fino a raggiungere la strada di crinale (1693m); svoltando a sinistra in 300 metri si raggiunge la solitaria Colla di Sanson (1707m) in mezzo ad ampi boschi.

DA SAN DALMAZZO DI TENDA ALLA COLLA DI SANSON
Sul versante francese il percorso inizia a San Dalmazzo di Tenda (696m), nel fondovalle del Roia, sulla strada che da Ventimiglia conduce a Cuneo attraverso il Colle di Tenda; si abbandona la strada nazionale nella parte superiore del paese e si imbocca in moderata salita la valle in direzione est; dopo aver sottopassato e costeggiato la ferrovia si raggiunge Briga Marittima (772m), interessante nucleo medievale, italiana fino al 1947, ultima possibilità per il rifornimento di acqua ad una delle fontane del paese.
Si continua su strada asfaltata in moderata salita lasciando a sinistra le strade per Morignolo (958m) e Bens (1076m) e si raggiunge il Santuario di Notre Dame des Fontaines (866m), caratterizzato dall'imponente ciclo di affreschi dipinti su tutte le pareti interne da Giovanni Canavesio (XV secolo) e definito la Cappella Sistina delle Alpi Marittime.
La strada continua a fondo naturale nel fondovalle fino ad un ponticello, poi comincia a salire con numerosi tornanti e pendenza impegnativa sul lato occidentale del Vallon de la Madone alla base della Cime du Pinet (1479m).
Con un tratto di leggera discesa si abbandona il vallone aggirando il costone della montagna ed entrando nel Vallon du Ru Sec e si riprende a salire con alcuni impegnativi tornanti e fondo sterrato piuttosto buono; si incontra la strada alternativa che sale pure a fondo naturale da Briga lungo il Vallon du Ru Sec e si continua a salire incontrando un tratto asfaltato, anche se l'asfalto risulta vecchio e malridotto con molte buche, che supera tre tornanti e raggiunge il Col Linaire (1440m), sul crinale fra il Vallon de la Madone a nord ed il Vallon du Ru Sec a sud.
Il tracciato continua nel fitto bosco, ripido e stretto con fondo molto cattivo, ma comunque percorribile in mountain-bike con una certa cautela ed attenzione; dopo un tornante in una radura si affrontano tratti di falsopiano prima di passare presso una fontana ed affrontare l'ultimo ripido strappo su fondo sempre assai sconnesso per arrivare al passo.

DALLA COLLA DI SANSON ALLA CIMA DI MARTA
Si segue la strada di crinale che si dirige verso sud in ripida salita; si supera un complesso di caserme in rovina (1754m) ed un casotto (1767m); subito dopo una carreggiabile erbosa si distacca a destra e sale alla Testa della Nava (1931m) per poi raggiungere il colle con le caserme in rovine dove inizia l'ultimo tratto di salita; la strada continua in forte ascesa snodandosi sul lato orientale della Cima di Marta fino a raggiungere il bivio (1956m) dove si incontra la strada proveniente dalla Colla Melosa; si svolta verso ovest e si raggiunge la sommità lungo l'itinerario già descritto.

(Itinerario percorso il 24 agosto 2008)



La Cima di Marta compare salendo dalla Colla Melosa

Panorama dalla Cima di Marta sulle Alpi Marittime verso nord

Le caserme di Marta dove inizia il tratto conclusivo di salita

Premi per tornare all'elenco delle salite o clicca per tornare alla HOME Page